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Oscar Pistorius: ombre sul delitto di Reeve Steenkamp. Tutti i retroscena

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PRETORIA, 14 FEBBRAIO – La vita a volte è in grado di infliggere dei colpi incredibili. Oscar Pistorius, eroe per il mondo dei disabili e assoluto mito per quello dello sport, lo sa meglio di chiunque altro. Nato senza i peroni di entrambe le gambe, ha subito l’amputazione di entrambi gli arti alla tenera età di 11 anni. Ciò, come è ora risaputo, non ha frenato il suo desiderio di vita, culminato prima nelle plurivittorie paraolimpiche e poi nella vera e propria realizzazione di un sogno : correre al fianco degli atleti cosiddetti “normali”. Così, quando la vita aveva sembrato quasi voler chiedere perdono al sudafricano, ecco giungere un’ altra mazzata. Come riportato in mattinata su Sportcafe24, Oscar Pistorius ha sparato e ucciso la propria fidanzata.

Ebbene si, il destino spesso ci mette del suo. Poco prima dell’alba del giorno di San Valentino, in quel di Pretoria (quartiere Silver Lakes) , quattro colpi esplosi da una pistola calibro 9 avrebbero raggiunto la fidanzata dell’atleta alla testa e a una spalla, ferendola mortalmente. Il corpo della donna è stato rinvenuto dalla polizia sudafricana nell’abitazione dell’atleta, immerso in una pozza di sangue. Pistorius, in evidente stato di choc, è stato prontamente arrestato dell’autorità sudafricane con l’accusa di omicidio preterintenzionale e nella nella giornata di oggi comparirà in tribunale davanti ai magistrati di Pretoria per l’udienza preliminare.

LA RICOSTRUZIONE – Secondo le ultime informazioni provenienti dalla città sudafricana, la fidanzata si sarebbe introdotta in casa prima dell’alba utilizzando “un doppione delle chiave” per una sorpresa di San Valentino, ma il campione sentendo dei rumori strani e non riconoscendola subito l’avrebbe scambiata per un intruso, o forse addirittura per un malvivente. Una circostanza molto frequente in un Paese come il Sudafrica dove il tasso di criminalità è tra i più alti al mondo ed è prassi comune detenere un’arma in casa per respingere eventuali intrusioni. Impugnata d’istinto la calibro 9 avrebbe esploso quattro colpi freddando all’istante la compagna.

I DUBBI DELLA POLIZIA – Ma la versione dei fatti è tutt’altro che chiara. Un portavoce della polizia ha fatto sapere che gli inquirenti si opporranno al rilascio su cauzione dell’atleta paralimpico. La portavoce ha anche detto che nella casa di Pretoria di Oscar Pistorius c’erano state segnalazioni di «precedenti incidenti» per violenze domestiche. E ha aggiunto che la villa è «molto sicura, sempre sotto controllo» e sarebbe «strano che potesse entrarvi un ladro» in quanto ci sono ci sono rigidi controlli per entrare nel complesso residenziale.

LA FAMIGLIA – Il sito City Press cita un amico della famiglia di Steenkamp, che racconta di come tutti i familiari della bionda modella sudafricana siano «devastati» dalla tragedia. Sul popolare sito di microblogging il profilo della ragazza è stata sommerso dai messaggi di solidarietà e dalle condoglianze alla famiglia. E anche il padre dell’atleta ha confermato che suo figlio è stato arrestato per la morte della fidanzata:«Siamo sotto choc, non abbiamo informazioni: Oscar è con la polizia», ha detto Henke Pistorius.

L’assurdità della vicenda è forse senza precedenti. Sfortuna, caso, fato, destino, semplice coincidenza. I motivi e i perchè dell’accaduto potrebbero essere molteplici. Ciò che però è maggiormente degno di nota è il fatto che con ogni probabilità la carriera di Pistorius è finita ieri notte, in modo tragi-comico. A dir poco straziante è leggere il messaggio rilasciato dalla vittima su Twitter, nella giornata di ieri : «Cosa tirerete fuori dalla manica per il vostro amore domani?», accompagnandolo con gli ‘hashtag’ #getexcited (entusiasti), e #ValentinesDay.

LA CARRIERA E LA VITA DI OSCAR PISTORIUS – Oscar Pistorius, nato senza i peroni di entrambe le gambe, ha subito l’amputazione di entrambi gli arti alla tenera età di 11 anni. Un evento drammatico che non ha frenato il desiderio di rivalsa del giovane  sudafricano divenuto  celebre per le battaglie che ha combattuto, con successo, per poter correre al fianco degli atleti “normali”. Lo scorso anno l’atleta sudafricano ha partecipato alle Olimpiadi di Londra, raggiungendo un traguardo storico: le semifinali dei 400 metri. Pistorius è stato inoltre protagonista assoluto delle Paraolimpiadi svoltesi nella capitale britannica vincendo due medaglie d’oro e una d’argento.

Pistorius è nato e vive in Sud africa, ma ha un legame indissolubile con l’Italia. Per la stagione dei meeting europei si allena a Gemona del Friuli e la sua biografia (“Dream runner”) è stata scritta da un giornalista della Gazzetta dello Sport e pubblicata prima in italiano e soltanto in un secondo momento tradotta in inglese con il titolo “Blade runner“, diventato poi il suo soprannome più usato (le protesi di carbonio con cui corre sono chiamate blades, lame).

EPILOGO? E’ difficile stabilire se Oscar si riprenderà mai. La vita lo ha messo di fronte a tante prove, e lui si è sempre dimostrato abbastanza forte da superarle. Eppure, cose del genere non appartengono a questo mondo. Uccidere la propria fidanzata per sbaglio, sembra quasi far parte di un universo parallelo. Tornerà a vivere? Tornerà a correre? Nessuno lo sa. Ma visto che grandi basta esserlo una volta sola, Oscar resterà comunque nei nostri ricordi.

Antonio Fioretto