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Football

Roma-Inter, le pagelle di Sportcafe24: fenomeno Guarin, ombra Osvaldo

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Francesco TottiROMA, 21 GENNAIO – Bella serata all’Olimpico, facilitata anche dalla stanchezza delle due squadre reduci entrambe da faticosi supplementari nella settimana di Coppa Italia. Capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra che portano ad un pareggio tutto sommato giusto fra le due compagini. Baluardi di difesa Marquinhos per i giallorossi e Juan Jesus tra i neroazzurri: bene anche Palacio e Guarin, mentre delude pesantemente Osvaldo. Ecco top e flop della serata.

TOP ROMA

MARQUINOS 7 – Classe 1994. Questo basterebbe per rendere l’idea non solo del potenziale del giocatore, ma anche della fiducia che ripone in lui il tecnico Zeman. Esordire in serie A appena maggiorenne è già un traguardo impressionante, ma destreggiarsi con tanta disinvolutra nella gracile difesa del boemo fa pensare ad un vero predestinato. Fronteggia dignitosamente Palacio per tutta la prtita, grande velocità e senso della posizione. Capace anche palla al piede, mostra una tranquillità mostruosa vista la “tenera” età. PREDESTINATO

BRADLEY 6.5 – Partita di grande intensità dell’americano giallorosso. Vero metronomo del centrocampo, fa sentire la sua presenza sia nei ripiegamenti difensivi che in qualche scorribanda offensiva. Come in occasione del rigore, abbastanza generoso, per atterramento di Ranocchia. Sostiene con Florenzi l’intera mediana romanista, è sempre attivo nella zona nevralgica del campo. Suggerisce a Lamela sul finire del secondo tempo una deliziosa palla che però l’argentino spreca. GENEROSO

FLOP ROMA

OSVALDO 4.5 – C’è, ma non si vede. Pigro, svogliato e sempre in fuorigioco. Rientra da un infortunio, l’ennesimo acciacoc di una stagione fra al ti e bassi: c’è da scommettere che Zeman non avrà gradito la prestazione poco vivace dell’argentino. Manca un paio di occasioni importanti, e si fa sempre trovare abbondantemente oltre la linea difensiva neroazzurra. Svaria poco, taglia ancora meno. Quando si suol dire, “sembra far un favore a qualcuno a stare in campo”. BRONTOLO

GOICOCHEA 5 – Sembra una farfalla, e non è per i colori variopinti della divisa che indossa. In due occasioni rischia di regalare facili occasioni a porta vuota quasi fosse Babbo Natale arrivato con un mese di ritardo. La fortuna lo assiste, e la Roma si salva. Da rivedere decisamente nell’autorità in area, mostra personalità nelel uscite basse e con la palla fra i piedi. Rimane ancora scetticismo circa la preferenza su Stekelemburg. RIMANDATO

TOP INTER

GUARIN 7.5 – Una forza della natura. Quando parte palla al piede è semplicemente inarrestabile. Il paragone con Zanetti, per quanto concerne tale caratteristica tecnica, non è avventato. L’azione del gol è emblematica: tiro dalla distanza rimpallato che cade in mezzo all’area colma di difensori giallorossi, lui si avventa anticipando tutti e bruciando 5 metri un secondo. Va sul fondo, palla arretrata ed assist vincente per Palacio: il resto della partita è una serie di coast to coast e galoppate di 60 metri senza ostacoli. L’Inter ha trovato il suo top player. GIAGUARO

PALACIO 7 – Non è una prima punta, tecnicamente e fisicamente. Ciò nonostante, regge da solo un reparto privo del suo attaccante “Principe” e del genio di Cassano. Ben coadiuvato dal giovane Livaja, è decisivo nell’azione del gol, che timbra con un tap-in vincente a due passi da Goicochea. Per il resto, è una battaglia continua con Marquinhos, dove riesce ad esaltare tutte le sue qualità tecniche e di velocità, ma mostrando anche ottime capacità spalle alla porta, garantendo al resto della squadra di salire. UOMO SQUADRA

FLOP INTER

ZANETTI 5 – Stringe il cuore doverlo inserire fra i flop, ma l’errore madornale in occasione del rigore per la Roma non può passare inosservato. Non è un regista, non lo scopriamo oggi: ma vedere un’ingenuità simile in mezzo al campo dal 40enne capitano neroazzurro fa gridare all’evento. 120 minuti martedi in Coppa Italia, ed altri 90 questa sera: una piccola-grande scusante per il calo del n.4 argentino. ESAUSTO

GARGANO 5 – Sbagliare è umano, vedi Zanetti. E’ perseverare che è diabolico. Dovrebbe rammentarlo la prossima volta il mastino uruguagio. Se il capitano sbaglia una volta in fase di impostazione, il “buon” Gargano per ben 3 volte si incarta palla al piede, spianando la strada a tre pericolose ripartenze dei giallorossi. Anche per lui è utile ricordare che non si tratta di un regista, ma appunto ciò consiglierebbe uno scarico immediato del pallone onde evitarie serie ripercussioni. LIMITATO

Orazio Rotunno

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.