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Inter, Mourinho-choc confessa: “Un giorno tornerò, è la mia casa”

MADRID, 3 DICEMBRE – Nostalgia canaglia. Che prende tutti, anche i più avidi ed assetati di gloria, potere e vittorie. Jose Mourinho all’Inter ha lasciato il cuore, la sua gente e quelli che sono diventati i suoi coloro. E non smette di ricordarlo, questa volta di più con una frase frutto della sua bocca, parole inequivocabili che scaldano il cuore dei neroazzurri: “Un giorno tornerò all’Inter, è la mia casa”. E il mondo della beneamata lo aspetta a braccia aperte.
SCENARI FUTURI: TRA POSSIBILE ED IRREALIZZABILE – Dai sogni alla realtà. Fatto n.1: Marca oggi parla di divorzio a fine anno fra lo Special ed il Real Madrid. Florentino Perez giudica concluso il ciclo di Mou nei blancos, e probabilmente l’idea è condivisa dal tecnico lusitano. Dopotutto non è mai rimasto su di una panchina per più di 3 stagioni, salvo quando iniziò la quarta al Chelsea durando appena 1 mese prima dell’esonero da parte di Abramovich. Ma sono i rapporti con ambiente e soprattutto squadra a rendere inevitabile il divorzio. Da Casillas a Sergio Ramos, le bandiere delle merengues non hanno mai legato con l’enorme personalità di Mourinho, arrivando ad un rapporto oramai logoro. Il tutto accentuato da una partenza di campionato “normale”, dove gli 11 punti di distacco dal Barcellona sono frutto più delle 14 vittorie in 15 partite dei blaugrana che di un effettiva crisi del Real Madrid. Ci voleva coraggio per lasciare la squadra dove si era vinto tutto, trattati da “dio” e andare a sfidare la squadra più forte di tutti i tempi, col giocatore probabilmente più forte di sempre. Aveva tutto da perdere, ed oggi una Liga, un secondo posto, una Coppa del Re e due semifinali di Champions di cui una persa solo ai rigori sembrano un fallimento. Ieri l’ultima provocazione: Mou aveva predetto in conferenza stampa che prima del derby sarebbe sceso in campo nel pre-partita a “sfidare” i fischi del Bernabeu, così poi da sostenere e basta la squadra durante la gara con l’Atletico. Detto-fatto, ma di fischi ne sono arrivati pochi a fronte di un sostegno generale fra cori ed applausi.
LA CARTINA GEOGRAFICA DELLE PANCHINE – “A Madrid va tutto benissimo ma nella vita tutto cambia e tutto è possibile. Un giorno tornerò all’Inter. E’ la mia casa e se l’ho detto non è bugia”. E Stramaccioni? Il ritorno di Mourinho non è detto sia immediato, ma a dare uno sguardo in giro per l’Europa la situazione pare difficile. Tralasciando l’ipotesi di un anno sabbatico alla Guardiola, da sempre escluso per un “animale della panchina” come Mourinho, questa è la “mappa delle panchine” più importanti: Ferguson non sembra mollare quella dello United, il City sembra avere un pre-accordo con Guardiola, Bayern e Psg appartengono a campinati da sempre ritenuti “minori” per competitività e fascino dallo special e in Italia nessuno può permetterselo. Restano dunque due le piste percorribili, e sarebbero due ritorni a lui graditissimi: Chelsea o Inter. Più probabile la prima, perchè il ricordo neroazzurro è ancora fresco ed il tecnico portoghese si “nutre” di nuove sfide e stimoli, ma anche perchè ad oggi Moratti vuol continuare sulla strada felice intrapresa con il promettente Stramaccioni.
Cosa accadrà in casa-Inter è difficile dirlo ma una cosa sembra certa: Josè Mourinho a fine anno non sarà più l’allenatore del Real Madrid.
Orazio Rotunno
