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Calciomercato Juventus: Marotta si gode la sua creatura e pensa al top player
TORINO, 22 OTTOBRE 2012 – Gongola, giustamente e su tutti i fronti, Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Juventus. Dati alla mano, i bianconeri sembrano davvero una corazzata inaffondabile e dopo la netta vittoria contro il Napoli veleggiano solitari verso il tricolore.
GRUPPO VINCENTE – Sette vittorie ed un pareggio nelle prime otto gare di campionato, imbattibilità in Champions, 47 partite utili consecutive (vicino il record del Milan di Capello), miglior attacco e miglior difesa della serie A: i numeri potrebbero continuare, ma Marotta non dimentica i difficili esordi e le scelte vincenti.
Ripartire da pochi fedelissimi, ricostruire la rosa pezzo per pezzo ed affidarla ad un allenatore (Conte ndr) che incarnasse lo spirito della Juventus e lo insegnasse al gruppo sono i segreti dell’inarrestabile fuga bianconera, capace di essere più forte anche delle difficoltà.
TOP PLAYER? NO, TOP TEAM – A chi gli chiede del tanto agognato top player (in estate si erano fatti con insistenza i nomi di Llorente e Dzeko ndr), Marotta risponde che la Juve è formata da undici piccoli top player, senza aver avuto bisogno di spese folli all’estero, e soprattutto da un top in panchina.
L’a.d. non perde occasione per elogiare i meriti di Conte, sottolineandone cultura del lavoro, stimoli e motivazioni e facendo notare come la sua “forzata” assenza abbia messo in luce i meriti di Carrera ed Alessio, così da valorizzare tutto lo staff tecnico bianconero.
Infine non manca una frecciatina a Cassano, che ha dichiarato di aver rifiutato la Juve per non diventare un “soldatino”: Marotta sottolinea che il rispetto delle regole è prerogativa di tutti i grandi club e che chi lo segue è un “esempio”, non certo un “soldatino”.
E con simili risultati, difficile dargli torto.
A cura di Modestino Picariello
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