Ciclismo
Armstrong, zero titoli: Uci revoca i 7 tour dell’ex fenomeno
GINEVRA, 22 OTTOBRE – Eravamo stati presi in giro. Oggi ne abbiamo la certezza, altri lo sapevano già. Tutta una farsa, tutte lacrime sprecate: il mondo intero commosso da chi aveva sconfitto la morte, ed era tornato in sella più forte che mai anzi, più forte di tutti. Lance Armstrong è un dopato: l’ufficialità è una pugnalata nella schiena di milioni di sportivi.
IL CANCRO, IL RITORNO IN BICI E LE SETTE MERAVIGLIE: ECCO COSA RESTA – “Lance Armstrong verrà privato di tutte le vittorie dal 1998 in poi“, l’annuncio del Presidente dell’Uci Pat McQuaid. Dalla sede di Ginevra, arriva la sentenza contro il ciclista statunitense, reo di “ricorso sistematico a sostanze illecite”. E’stato radiato a vita dall’Usada, e privato di tutti i tour conquistati tra il 1999 ed il 2005. E’l’ennesima, ma senza dubbio la più grande, beffa che il mondo del ciclismo rifila a tutti i suoi appassionati. Pensare oggi alle ore passate davanti alla tv, a chi ha raggiunto le vette più alte della Francia tra la pioggia ed il gelo, chi è arrivato secondo per 6 volte in quegli anni pensando di essere il primo dei perdenti. Oggi ci si sveglia, in tutti i sensi, e si convive con la presa in giro che pochi avrebbero lontanamente pensato. Già, pochi non nessuno. Perchè qualcuno c’era che, silenziosamente, serpeggiava dubbi e sospetti riguardo quelle 7 incredibili vittorie. Jan Ullrich, ad oggi, è il vincitore di 6 Tour de France: l’Uci ha deciso per la non assegnazione, ma lui se li sentirà propri e noi ci sentiamo di condividere il suo orgoglio per quelle vittorie pulite. E tra i primi dei perdenti c’è anche lui, il nostro Ivan Basso, secondo nel 2005: l’ultima delle 7 vergogne dello statunitense, che ha privato ad un italiano di una delle imprese più grandi dello sport mondiale. Nel 1998 vinceva Marco Pantani, compianto da tutti, e che come successore nell’albo d’oro vedeva per ben 7 volte un dopato.
“Per Lance Armstrong non c’è più posto nel ciclismo, una cosa del genere non accadrà mai più“, afferma McQuaid. Anche tutti gli sponsor lo hanno abbandonato, Nike compresa. E pensare che qualche settimana fa aveva anche tentato la patetica strada della difesa “vittimistica”, basata sulla decisione di non difendersi. Oggi si capisce perchè. Meglio risparmiare soldi per una causa inutile: anche perchè, tutti i soldi dei premi derivanti da quelle vittorie, che fine faranno?
Orazio Rotunno