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Inter, parla Moratti: “Siamo forti, su Stramaccioni non mi sbaglio”
MILANO, 7 SETTEMBRE – La sconfitta contro la Roma non ha lasciato strascichi o polveroni in casa Inter. E già questa è una notizia dalla parti di Appiano, viste le abitudini. Moratti è sereno, J.Zanetti fiducioso e i tifosi hanno pazienza. Una sconfitta presa con filosofia, sinonimo di nuovo stile? O più semplicemente, la consapevolezza del cambiamento dei tempi e di un taglio netto col passato. Quello recente, del Triplete e dei 15 tituli in 7 anni.
MORATTI DIFENDE LE SUE SCELTE E METTE L’INTER IN PRIMA FILA – Un Moratti nuovo, più pragmatico e meno passionale, riflessivo e meno d’istinto. Non che avrebbe già cacciato un altro allenatore alla seconda di campionato, ma i cuori agitati in casa Inter erano all’ordine del giorno, ed era facile emergessero nelle parole e nei fatti. Ora c’è un progetto nuovo, giovane e ponderato. Quest’ultima caratteristica ben si addice al Presidente nerazzurro, versione 2012/2013: ” E’ stata una svolta, sportiva e politica; è un anno importantissimo, in cui si ricostruisce sulla base di quei valori che l’Inter ha “. E sono valori forti, ci tiene a puntualizzare il massimo dirigente della beneamata. Un mercato intelligente, con decisioni difficili da prendere per il bene dei bilanci che ancora soffronto di anni ed anni di sperpero e sprechi.
Una squadra nuova ed un tecnico nuovo, quell’Andrea Stramaccioni, da cui ripartire subito. E Moratti ci tiene a precisare e motivare la sua scelta: ” Mi sembrava avesse tutte le caratteristiche per fare il tecnico e non ho sbagliato sulle doti della persona. E’ un anno chiave per tornare ad essere protagonista, la strada sarà difficile“. Ma l’Inter c’è, lì sul pezzo e sulla scia di una nuova linea aziendale, cominciata con l’ingresso nell’asset societario del dg Fassoni, proveniente dal Napoli: ” Senza dimenticare la riconoscenza di un passato recente, questa è stata una svolta e in un’economia che deve darci la forza di trovare dei valori positivi. Lavoriamo di più, ed è un buon allenamento per la vita. E usiamo più la fantasia“. Fantasia, quella che ha portato alla scelta di Stramaccioni, poi di Cassano. E chissà, a cos’altro, in quel di maggio.
Orazio Rotunno
