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Jack Grealish, il leader silenzioso
Il valore di un leader non sta sempre nei riflettori. Jack Grealish e la sua importanza cruciale nel Manchester City svelati nel nostro ultimo articolo
Il Manchester City anche quest’anno è una macchina perfetta, dopo aver rifilato sei gol al Bournemouth nell’ultima di campionato i Citizens non si risparmiano nemmeno in Champions League, andando a vincere per 3-0 contro gli svizzeri dello Young Boys.
Complice la sconfitta del Tottenham nel London derby contro il Chelsea, la squadra di Pep Guardiola si è presa la testa della classifica dopo undici giornate di Premier League. I Citizens hanno aspettato e pazientato infilando una serie di vittorie utili per piazzarsi davanti a tutti e guardare dall’alto verso il basso le squadre avversarie. Come già accaduto in occasione del derby di Manchester giocato a Old Trafford, Erling Haaland ha realizzato una doppietta con un gol su rigore, l’altro marcatore del match è stato Phil Foden, anch’esso aveva segnato contro il Manchester United.
In occasione della rete del 3-0 messa a segno al 51′, l’attaccante norvegese ha preferito impreziosire il suo score stagionale al posto di servire Jack Grealish che si era smarcato sulla sinistra (il giocatore ex Aston Villa in occasione dell’ultima gara di campionato era partito dalla panchina).
Per il numero 10 la concorrenza è tanta e proprio sull’argomento Grealish parla così nel post-partita al canale UEFA.com: “Restare spesso in panchina è normale vista la qualità che abbiamo. L’allenatore fa un duro lavoro nel scegliere la squadra ogni settimana. Ma sono contento della mia prestazione e del mio apporto alla squadra; ora vorrei tanto segnare, ma non si può avere tutto“.
Grealish ha parlato anche di Pep Guardiola e Haaland
Su Guardiola: “Pep Guardiola è il miglior allenatore del mondo. Lo ha dimostrato negli anni. Ma serve anche la squadra ed è quello che abbiamo, una squadra brillante in campo ma anche fuori dal campo . Amiamo stare insieme ogni giorno e giocare insieme. Abbiamo raggiunto la qualificazione, era l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Ogni anno partecipiamo a molte competizioni, quindi aver centrato l’obiettivo con due turni d’anticipo è importante“.
Su Haaland. “Va tutto bene. È un giocatore incredibile ed è un piacere giocare con lui. È un ragazzo fantastico anche fuori dal campo, molto umile. Sono entusiasta di lui. Pensavo che mi avrebbe passato la palla in occasione del secondo gol, ma ha messo il pallone nell’incrocio dei pali”.
Le parole di Grealish, che tra l’altro ha giocato una partita superlativa, dimostrano quando Jack sia un leader silenzioso che gioca per la squadra e si applichi alla perfezione. Calzettoni abbassati, classe sopraffina e assist per i compagni che finalizzano, quel numero 10 sulle spalle incarna alla perfezione lo stile di un giocatore criticato aspramente per il suo valore di mercato e per un modo di giocare che secondo alcuni, è fine a sé stesso.
Grealish sembra voler smentire tutti partita dopo partita. Se la scena la ruba Haaland e nel tabellino marcatori spesso si trova Foden, l’apporto di Grealish è direttamente proporzionale e importante in termini di assist e volume di gioco, il 10 gioca a fari spenti senza dare nell’occhio per poi accendersi di improvviso diventando il faro di una squadra con cui ormai gioca a memoria.