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I 10 bidoni della Serie A dopo le prime sei giornate di campionato
Dopo un mese di campionato e con sei giornate disputate si possono cominciare a fare le prime considerazioni sull’impatto avuto nel nostro campionato da parte di alcuni calciatori (pagati fior di milioni) nelle loro nuove squadre. E così diventa lecito chiedersi se Tizio abbia già realizzato quei quattro-cinque gol utili per far vincere le partite, se Caio con la sua classe abbia già incantato i suoi nuovi tifosi o se Sempronio sia già diventato il leader del reparto difensivo della propria squadra. In alcuni casi questo sta succedendo, ma in altri non va proprio così poiché i nuovi arrivati stanno completamente disattendendo le aspettative. Abbiamo scelto i dieci calciatori che, avendo toppato questo inizio di stagione, possono essere definiti bidoni.
BRKIC (Carpi) – La difesa carpigiana è stata finora la più battuta della Serie A e una buona parte delle colpe sono attribuibili al portiere serbo. La media è di oltre due reti subite a partita, troppe per una squadra che vorrebbe salvarsi. Il calendario tutt’altro che agevole avuto finora non basta a giustificare le 15 reti subite. Da aggiungere inoltre che, nel 5-1 rimediato contro la Roma, almeno due reti le ha praticamente regalate l’ex Cagliari.
LAZAAR (Palermo) – Prestazioni deludenti una dopo l’altra per il terzino del Palermo. Lo scorso anno aveva ben impressionato correndo su e giù per la sua fascia di appartenenza come un matto e trovando, a volte, la rete con i suoi gran tiri. Quest’anno, fino a questo punto, decisamente insufficiente.
MARIO RUI (Empoli) – Una delle sorprese del campionato (in negativo) è l’Empoli, attualmente nei bassifondi della classifica. Lo scorso anno la difesa era uno dei punti forti dei toscani, quest’anno senza Rugani invece tutto sembra essere cambiato. Tra Mario Rui e Tonelli la lotta al peggiore è aperta, ma la vince il portoghese, perché da un corridore come lui ci si aspetterebbe molto di più.
KONDOGBIA (Inter) – Il francese ex Monaco è stato deludente in queste prime giornate. A fregarlo è il rapporto qualità/prezzo. Ha giocato praticamente sempre però non ha mai lasciato il segno in queste sei gare. Buona volontà, voglia di mettersi in mostra, qualche tiro, ma nulla più. La scena nel centrocampo nerazzurro in questo periodo è dominata da Felipe Melo, sembra lui Mister 35 milioni!
HERNANES (Juventus) – E’ stato il peggiore in campo sabato a Napoli e, nelle altre gare, la sua presenza è stata quasi superflua. Buona parte delle colpe sono di Allegri (che dovrebbe essere considerato il number one dei bidoni) poiché lo mette in ruolo che non gli appartiene, ma tuttavia il brasiliano sta dimostrando di non essere all’altezza della maglia che porta. Lento, impreciso, assente dalla manovra e non si prende la briga di battere le punizioni. Insomma l’Inter sorride ancora per essersi tolta questo enorme peso dalle scatole.
VALDIFIORI (Napoli) – Il pupillo di Sarri sta avendo un avvio di campionato molto difficile. Si sapeva già che giocare a Napoli non sarebbe stato lo stesso che ad Empoli, però l’involuzione è stata fino a questo momento palese, tanto che il classe ’86 ha perso il posto da titolare a scapito di Jorginho. Verranno tempi migliori, si spera.
BERTOLACCI (Milan) – I due grandi acquisti del Milan, Romagnoli e Bertolacci, non si sono dimostrati granché decisivi finora. Anche per loro vale il discorso fatto per Kondogbia, acquistati ad un prezzo alto per poi dimostrarsi due calciatori bravi ma nulla di più. Lo scorso anno con il Grifone Bertolacci ha fatto un gran campionato e ha ancora tutto il tempo per recuperare. Il Milan ha bisogno pure dei suoi gol.
PANDEV (Genoa) – Tornato in Italia dalla Turchia, il macedone non è ancora riuscito a mettersi in evidenza con la nuova maglia. Ci si chiede se i liguri hanno fatto bene a puntare sui suoi gol per cercare di fare un buon campionato. Al momento la risposta è no.
DESTRO (Bologna) – Doveva rappresentare il grande colpo del Bologna ed invece di lui fino a questo momento nessuna traccia. Pure l’attacco emiliano sembra poca cosa (solo Brienza e Mounier si sono messi in evidenza), se Mattia non si sblocca salvarsi sarà dura.
DZEKO (Roma) – Un gol lo ha realizzato, alla Juventus, però per un attaccante del suo calibro è poco. Sia in campionato che in coppa il suo apporto non è stato decisivo come si credeva, magari definirlo bidone può essere esagerato, ma i tifosi romanisti sono consapevoli che il bosniaco può (e deve) dare molto di più.
Roberto Cusimano