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Ciclismo

Majka re dei Pirenei, Froome controlla in scioltezza

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Rafal Majka, vincitore dell'undicesima tappa del Tour 2015

E’ Rafal Majka il trionfatore dell’undicesima tappa del Tour de France 2015, la Pau-Cauterets. Il polacco della Tinkoff-Saxo si è imposto al termine di una fuga lunga più di 100 chilometri, di cui quasi 50 passati in testa da solo. Nel gruppo maglia gialla Froome controlla su tutti i suoi principali rivali e guadagna su Nibali, ancora in difficoltà.

TANTE FUGHE – La prima parte dell’undicesima tappa è caratterizzata da moltissimi tentativi di fuga, con i corridori delusi dalla frazione di La-Pierre-Saint-Martin che cercano di dare un segnale per poter lasciare un segno nel Tour. Il gruppo però non concede spazio, e spezzandosi in due tronconi permette a Peter Sagan di riconquistare la maglia verde ai danni di Greipel grazie al traguardo volante di giornata. Poco dopo un gruppetto composto da Jules Simon (Cofidis), Thomas Voeckler (Europcar), Rafal Majka (Tinkoff-Saxo), Emanuel Buchmann (Bora Argon), Sergio Paulinho (MTN-Qhubeka), Arnaud Demare e Steve Morabito (entrambi della FDJ) riesce ad avvantaggiarsi e ad eludere il controllo del plotone. Partono in ritardo Andriy Grivko (Astana) e Daniel Martin (Cannondale-Garmin), che si gettano all’inseguimento dei sette quando ormai hanno acquisito quattro minuti di vantaggio. Sul Col d’Aspin Demare perde contatto dai fuggitivi, mentre Martin stacca Grivko e riesce eroicamente a rientrare per transitare per primo sul G. P. M. di prima categoria davanti a Voeckler.

Rafal Majka impegnato sulle storiche rampe del Col du Tourmalet

Rafal Majka impegnato sulle storiche rampe del Col du Tourmalet

IL TOURMALET DECIDE – La scalata sul Col du Tourmalet si rileva decisiva per le sorti della tappa. Nel gruppo maglia gialla il forcing dell’Astana screma il gruppo mettendo in crisi Bardet, Peraud, Pinot, Rodriguez, Uran e Fuglsang, evidentemente non in condizione per essere il capitano della formazione kazaka. Nibali appare pimpante e si mantiene sempre in seconda posizione nel gruppo alle spalle di Kangert, mentre Majka riceve il permesso di attaccare dall’ammiraglia della Tinkoff e fa il vuoto alle sue spalle. Già in cima allo storico monte del Tour il polacco ha circa 1’20” su Paulinho 1’40” su Martin, in leggero vantaggio su Voeckler e Simon. Intanto nel gruppo la Sky prende il controllo delle operazioni senza però forzare la mano, tanto che Warren Barguil, staccatosi in precedenza, tiene sotto tiro il gruppo con gli uomini di classifica. Sul G. P. M. Froome scatta per prendere i 6 punti per la maglia a pois, anticipando un incredulo Rolland. In discesa nessuno forza, e mentre Martin avvicina Paulinho Majka continua la sua cavalcata trionfale. Barguil rientra sui migliori insieme a Sanchez e Frank, sfruttando il fatto che né Contador né Nibali rischiano l’attacco. Sulla modesta Cote de Cauteres Rafal Majka si gestisce perfettamente e chiude con un minuto di vantaggio su uno scatenato Martin, che recupera e salta Paulinho quando ormai è troppo tardi per rincorrere il polacco, al suo terzo sigillo al Tour de France dopo i due successi l’anno scorso. Alle spalle dell’irlandese Buchmann beffa il corridore della MTN per la terza piazza, con Voeckler quinto, Simon sesto e gli altri fuggitivi ripresi dal plotone. Nel gruppo maglia gialla Mollema attacca sull’ultima Cote per guadagnare terreno in classifica, e a nulla vale l’inseguimento gestito da Gesink. Il neerlandese della Trek chiude a 5’11” da Majka, dieci secondi prima del gruppo maglia gialla regolato dallo stesso Froome e anticipato di due secondi dal devastante sprint di Valverde. Perde clamorosamente contatto Vincenzo Nibali sull’ultima salita, nonostante le pendenze non fossero per nulla difficili da digerire. Il siciliano chiude a 6’11” dal vincitore e cede altri 50 secondi a Froome, Quintana e Contador.

CLASSIFICA – Pochi cambiamenti nella generale, con Froome che mantiene il primato con 2’52” su Van Garderen e 3’09” su Quintana. A seguire Valverde (+3’59”), Thomas (+4’03”) e Contador (+4’04”), mentre Nibali esce dalla top ten con un distacco di 7’47”, scavalcato proprio da Bauke Mollema (+7’05”).

Sono Davide Terraneo, studente di 19 anni diplomato al liceo classico. Ho praticato tennis, calcio e atletica e sono un appassionato di ciclismo. Da maggio 2014 sono un arbitro FIGC. Scrivo per passione e per raccontare le emozioni e i valori che lo sport trasmette a chi lo pratica e a chi lo segue.

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