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Fuori dall’Euro o fuori di testa? L’occasione sprecata dei grillini

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M5S.Referendum anti euro

FIRMA DAY ED OCCASIONI PERSE- Annunciato e riannunciato da almeno un anno, attesissimo tra gli attivisti. Finalmente è arrivato il firma-day.  I gazebo del Movimento 5 Stelle distribuiti per l’Italia hanno iniziato a raccogliere le firme per il referendum anti euro.  Mentre ancora una volta, il M5S perde l’occasione di essere protagonista concreto, in seguito alle vicende di  Roma. Nessuna assunzione di responsabilità. Non sono entrati in giunta ora, come non lo sono entrati ad inizio legislatura (eh si perché il sindaco Marino offrì ai grillini, l’assessorato alla Legalità, cari smemorati). Meglio fare casino, è più redditizio.

Referendum " fuori dall'euro": scambio di battute Folchini-Sibilia

Referendum ” fuori dall’euro”: scambio di battute Folchini-Sibilia

FUORI DALL’EURO. NON E’ COSI’– La propaganda pentasiderea è perentoria. Il referendum anti euro è fondamentale. Oggi uscire fuori dall’euro e possibile ed auspicabile. Ma come? Ebbene sia l’onorevole Paola Carinelli che l’ onorevole Carlo Sibilia, hanno preferito non rispondermi. Anzi a onor del vero Sibilia, membro del direttorio,  ha chiesto a me di proporre alternative. Ma insomma queste firme ci faranno uscire dall’euro? Ovviamente no. Ma come  in tutte le favole, dobbiamo partire dall’inizio. E’ stato lo scorso anno che Beppe Grillo lanciò dal palco il grido fuori dall’euro, promettendo un referendum anti euro abrogativo. Purtroppo la frittata era stata fatta. Beppe è un eccezionale intrattenitore ma ha nozioni costituzionali pari a quelle di Nonna Papera.  Per cui non si poteva tornare indietro, la promessa era fatta. Quindi mese dopo mese, apparizione dopo apparizione, il messaggio è stato parzialmente modificato. Alla fine durante la kermesse di Roma Italia 5 Stelle Beppe Grillo, dichiara che  quei puzzoni dei giornalisti raccontano un sacco di menzogne. Il referendum anti euro si può fare , sarà consultivo perchè  -dopo che gli è stato spiegato due milioni di volte- anche Grillo ha capito che è incostituzionale un referendum abrogativo in tal senso.

CHE CI STANNO A FARE I PARLAMENTARI?- Bene è dopo ? Se è consultivo è poco più di un sondaggio e quindi governo e parlamento non hanno obblighi. Bravo caro lettore è proprio cosi. Ma allora- questa è la domanda che ho fatto a Carinelli e Sibilia- perché  i 150 parlamentari lautamente pagati da noi, non hanno presentato una proposta di legge di modifica costituzionale? Forse perché  avere visibilità in strada per un anno è oro che cola. Forse, dicono i maligni in rete, non ne hanno le capacità. Forse perché  in qualsiasi momento, visto la laboriosità del processo, una qualsiasi interruzione può essere addebitata alla kasta.  E nella migliore delle ipotesi, una volta giunta in Parlamento, finirà impantanata tra gli atti meno urgenti, visto la notoria capacità dei grillini di dialogare e coinvolgere anche gli avversari politici, al grido di “tuttiacasa!”. Anche in questo caso ci saranno gli amici del Nazareno a produrre comodi alibi.

Autore della rubrica Fuoridaidenti , sul sito SportCafè24 e di Politically Uncorrect per Radio Cogito. Articolista "interista" per Blasting News. Scrittore latente , ha pubblicato un racconto breve tra il noir ed il paranormale, "Per un giorno. Un giorno soltanto".

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