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Samuele Longo, finalmente! Il calcio italiano ritrova la sua promessa

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Samuele Longo, attaccante del Cagliari

Quel viso, pulito e da bravo ragazzo, non dice nulla sulla cattiveria agonistica dell’attaccante. Quando lo si guarda negli occhi nel momento in cui inquadra la porta, però, l’espressione muta all’improvviso e diventa rabbiosa, determinata e cinica. Samuele Longo, oltre che ad essere dotato di qualità fisiche e tecniche eccezionali, ha la cazzimma dei predestinati, di chi sa che prima o poi emergerà. È stato così anche per lui, criticato oltremisura dopo un adattamento non semplice alla nuova realtà di Cagliari. Con Zeman non si sono capiti da subito, ma la doppietta di ieri, messa a segno in un momento delicatissimo della stagione, può cambiare tutto. In certi casi, per sbloccare un attaccante basta poco.

Samuele Longo ai tempi dell'Inter

Samuele Longo ai tempi dell’Inter

LA TESTARDAGGINE DEL BOMBER – Per diventare grande, non gli manca nulla. Longo è un attaccante completo, poco zemaniano nella sua incapacità di interscambiarsi con i compagni di reparto, ma è un bomber rapace come pochi ne ha sfornato il calcio italiano negli ultimi anni. Il suo unico grande limite è l’egoismo, però è difficile trovare un attaccante che non lo sia. Questo suo peccato originale l’ha condizionato nei primi mesi di Cagliari. Il gol non arrivava e Longo si è intestardito, cercando la rete a prescindere. Errore grave se si ha Zeman come allenatore. Lo scarso minutaggio, invece di abbatterlo e portarlo a pensare a nuovi lidi (il Palermo è interessato ad acquistarlo a gennaio), l’ha motivato oltremisura. La doppietta col Modena ne è la dimostrazione. L’impresa di ieri porta la sua firma tangibile. Longo sta bene a Cagliari e non intende andarsene finché non avrà dimostrato quanto vale. Ha zittito il pubblico in un comprensibile moto d’orgoglio. Solo chi ha personalità è in grado di farlo. Voleva conquistare Cagliari e finalmente c’è riuscito.

IL FUTURO DI LONGOLe prospettive ora cambiano, ma la titolarità non è conquistata. Difficile scalare le gerarchie se si ha davanti Sau e Farias (a differenza dell’ex Inter, molto più zemaniani). Ciò nonostante, il ruolo da quarta punta di lusso potrebbe esaltare la sua capacità di adattarsi alle esigenze del match a partita in corso. Così come è successo ieri, Longo potrebbe essere il grimaldello ideale per scardinare le difese avversarie nei momenti più difficili. Se lo sguardo da bravo ragazzo saprà trasformarsi sempre in quello di un leone, nessun obiettivo sarà precluso. Basta crederci, e lui ci crede.

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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