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Europa League: il Napoli gioca stasera, ma città e giornalisti hanno già perso
Pubblicato
8 anni fa|
Editor
Enrico Steidler
Ci risiamo. Tutte le volte che quei “cattivoni” di europei (siano essi inglesi – ricordate Barry Glendenning? – cechi o spagnoli) si azzardano a considerare i problemi di Napoli per quello che sono, ecco che i media della nostra bananesca repubblica insorgono subito come tanti pasdaran, come feroci e pavloviani custodi dell’ortodossia di regime. Keywords: luogo comune, cliché, stereotipo e addirittura vergogna.

Sparta Praga
IL CORPO DEL “REATO” – Prendete il vademecum pubblicato dallo Sparta Praga sul suo sito ufficiale, ad esempio. Questa sera la squadra boema scenderà in campo al San Paolo per giocarsi il primo match della fase a gironi di Europa League, e il club ha ritenuto opportuno dare qualche utile suggerimento ai suoi tifosi in trasferta: “Se si decide di visitare la città (di Napoli, ndr) prima della partita – recita il breve comunicato redatto “in collaborazione con la Polizia Locale” – si consiglia di spostarsi in gruppi piccoli e non andare da soli. Cercate di non attirare l’attenzione, soprattutto sui mezzi pubblici, indossando magliette e sciarpe dello Sparta Praga. A Napoli c’è un alto tasso di criminalità, per cui si sconsiglia di portare oggetti di valore con voi. Evitate tracolle e zaini nei quali i borseggiatori locali possono rubare. Evitate i quartieri di Forcella e i Quartieri Spagnoli, dove in passato i tifosi ospiti sono stati aggrediti. E’ vietato portare petardi e fuochi d’artificio allo stadio”. Ecco. Tutto qua, ma per il plotone di esecuzione basta e avanza. Leggere la breve rassegna stampa per credere.
Goal.com: “E’ purtroppo oramai brutta abitudine delle squadre straniere che si recano in Italia, specificatamente a Napoli, dare delle indicazioni ai loro tifosi riguardo la trasferta in terra partenopea. Stavolta è il caso dello Sparta Praga (…) Sul sito ufficiale della società ceca la città italiana viene considerata (!) ‘un luogo con un alto tasso di criminalità”…
Napoli Today: “…raccomandazioni da zona di guerra quasi, che danno la misura di come l’accanimento mediatico (soprattutto italiano) sulla città ne trasmetta un’immagine vicina allo spaventoso”.
Sportmediaset: “E’ bastata la prima partita di Europa League in programma a Napoli per scatenare – purtroppo – i soliti luoghi comuni dall’estero”…
Europa calcio: “Ancora una volta la città di Napoli viene segnalata ingiustamente come una città violenta e pericolosa. La storia si ripete”…
Calciomercatonews: “Il sito ufficiale dello Sparta Praga raccomanda attenzione durante il soggiorno a Napoli, definito ‘un luogo con un alto tasso di criminalità’, più altri consigli che fanno sembrare la città campana quasi uno scenario da Far West“…
Tuttonapoli.net: “Il cliché della Napoli violenta e poco sicura continua ad espandersi incessantemente, danneggiando così l’immagine di una città che avrebbe tanto da offrire”…
Tuttosport: “E così anche dal sito del club ceco esce la stereotipata immagine di Napoli. (…) Per carità, è difficile contestare “l’alto tasso di criminalità”, ma almeno un riferimento alla bellezza (altrettanto incontestabile della città) ci poteva stare, no?” (non sarebbe cambiato nulla, ndr)
ForzAzzurri.net: “Solita vergogna“…
Ah, però: sarebbe questo l’accanimento mediatico di cui (stra)parla Napoli Today? O è piuttosto una levata di scudi collettiva contro il “fango” proveniente dall’estero, un coro dove non “stecca” nessuno e cionostante è stonato? Ma che figura ci fa una stampa che parla di consigli anti-borseggio in termini di “brutta abitudine“, se non di vera e propria “vergogna“? Che nega o quasi l’evidenza (l’alto tasso di criminalità) e poi sacrifica ogni pudore sull’altare del “vedi ‘o mare quant’è bello”?
IL MIRACOLO ITALIANO – Meno male, in fondo, che non sono proprio tutti allineati e sull’attenti: qualcuno che “sgarra”, e salva la baracca, fortunatamente c’è. “La figura che ci fa il nostro calcio, anzi il nostro paese – scrive Calcioweb tenendo accesa la fiamma della speranza – non è certamente delle migliori, ma al momento è quello che meritiamo“.
Già, e quando finalmente lo capiremo, e lo capiremo tutti, i “luoghi comuni” avranno le ore contate.
Enrico Steidler
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