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Bonaventura-Rui Costa, il paragone che non c’è
Al Milan è già scoppiata la Bonaventura-mania. Inzaghi è entusiasta dell’ex numero 10 dell’Atalanta ed è convinto che sia un campione in via d’esplosione. Il ragazzo ha convinto tutti per tecnica e applicazione, e il fatto che possa ricoprire più ruoli lo rende un jolly prezioso per il tecnico milanista.
CARATTERISTICHE DIVERSE – Proprio ieri Bonaventura, in un’intervista a Milan Channel, ha parlato del suo impatto con l’ambiente milanista, confidando anche che, tra i suoi modelli di ispirazione, c’è Rui Costa, gande ex rossonero. Inutile dire che i paragoni sono subito deflagrati. Bonaventura può essere il nuovo Rui Costa? In realtà Rui Costa e Bonaventura sono due giocatori molto diversi. L’ex Atalantino nasce trequartista, ma viene quasi subito spostato ala, per sfruttarne le doti di corsa e capacità d’inserimento. Il ragazzo ha faticato per un paio d’anni nel trovare i giusti movimenti, sia difensivi che offensivi, ma poi è diventato insostituibile nello scacchiere di Colantuono.
Rui Costa era più un regista avanzato, molto bravo nel vedere prima degli altri lo spazio dove lanciare gli attaccanti.
Bonaventura, inoltre, ha anche qualche caratteristica da centravanti, abile nell’inserimento senza palla, molto meno quando si tratta di innescare i compagni. Ricordiamo poi, che Rui Costa amava partire dal centro, mentre il neo milanista, come detto, parte dalla fascia e poi svaria dove gli dice l’istinto.
ASSIST CONTRO GOL – Proprio per le diverse caratteristiche, diversi sono pure i numeri in termini di bonus. Rui Costa preferiva l’assist al gol, come dimostra anche il suo score in carriera nei vari campionati: 66 reti in 498 gare (0.16 a gara). Jack in nerazzurro ha segnato 23 reti in 128 gare (0.18). La differenza non è così clamorosa, ma rende comunque l’idea, anche perchè nella sua carriera Rui Costa ha segnato solo in 2 stagioni più di sei gol. Al contrario, Bonaventura in quattro campionati con l’Atalanta ha superato quella cifra già due volte.
Altra differenza tra i due è il modo di calciare la palla. Rui Costa giocava di classe, sfruttava la sua abilità sui calci da fermo e i tiri da fuori in generale. Bonaventura, invece, punta sugli inserimenti in area, pur essendo in possesso di un tiro discreto. Le capacità balistiche dei due non sono quindi paragonabili, come non è paragonabile la tecnica di base usata per smarcarsi. Rui Costa era capace di nascondere la palla all’avversario che rimaneva, quindi, di stucco, facendosi “uccellare” e perdendo il portoghese. Bonaventura è invece più rapido e istintivo, e la sua dote migliore è la velocità: difficile quindi vedergli fare dei “giochetti di prestigio” in campo. Per questi motivi il paragone Rui Costa-Bonaventura lascia il tempo che trova. Questo non esclude, però, che anche l’ex-Atalanta possa ritagliarsi uno spazio importante nel Milan.
Davide Luciani