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Giallo Milan: lo strano caso Zaccardo-Biabiany

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Zaccardo Milan Biabiany

Nelle ultime ore di calciomercato, cioè alla fine dei “3 giorni del condor”, si è consumato un giallo in casa Milan. Il caso Zaccardo-Biabiany ha infatti dapprima scioccato i tifosi e gli addetti ai lavori, per poi scatenare una serie di polemiche non solo verso il giocatore, ma anche verso la società e quindi Galliani.

Zaccardo Milan Biabiany

Zaccardo ha fatto saltare il passaggio quasi fatto di Biabiany al Milan

IL RIFIUTO – Ancora ora risulta di difficile interpretazione il comportamento del difensore rossonero.
Il DS del Milan ha riassunto il tutto molto semplicemente, senza far trapelare i dettagli, quelli cioè che fanno la differenza: “l’ operazione era avviata, c’era l’accordo con il Parma e Biabiany, ma Zaccardo ha rifiutato anche questa destinazione”.
Di sicuro quindi potremmo dedurre che Zaccardo aveva ricevuto altre offerte (poi rifiutate) date le parole “anche questa destinazione”. Comportamento prevedibile dato che il difensore è stato utilizzato, in tutte le sessioni di mercato successive al suo passaggio in rossonero, come un pacco di scambio. Cosa che evidentemente non ha gradito, decidendo quindi di trarne almeno il massimo vantaggio possibile.

I POSSIBILI MOTIVI – La prima spiegazione, derivata soprattutto dalle indiscrezioni trapelate in sede di mercato, è che al momento della firma, quando tutto era già stato quindi deciso, l’interessato abbia richiesto una buona uscita superiore, ovvero 150 mila euro in più. Cifra da molti considerata un inezia rispetto agli stipendi faraonici dei giocatori, ma che nel caso di Zaccardo, che percepisce 900 mila euro l’anno, rappresentava quasi il 20% dell’ingaggio.
La seconda teoria è quella spiegata da Franco Ordine, ovvero che il problema fosse tra il giocatore e la società Parma: “Zaccardo vanta un credito di 400 mila euro nei confronti del Parma relativo al periodo precedente all’arrivo al Milan. Di questi 400 mila euro, versati in parte durante l’estate, ne rimanevano 150 mila. Zaccardo pretendeva che questi soldi finissero dentro al contratto col Parma, cosa che contabilmente non può avvenire perché se io ho già dato per pagato nel mio bilancio passato una certa cifra, non posso mettere un’altra volta quella cifra nel futuro”.

Insomma, di sicuro nella trattativa c’è solo la cifra riportata, per il resto continua a risultare inspiegabile la volontà del giocatore di continuare a rimanere in una squadra dove probabilmente non giocherà mai, da separato in casa. Strano però che il condor, che da sempre si ciba di animali morti, non abbia sentito l’odore di carogna e si sia fatto infinocchiare cosi.

Luca Porfido

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