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Serie B: il Lanciano sogna i playoff, ma Baroni frena

La sofferta vittoria contro la Juve Stabia di sabato scorso, grazie alla magistrale punizione di Mammarella, ha regalato alla Virtus Lanciano la terza posizione solitaria, con l’Empoli a solo due lunghezze di distanza. I tifosi rossoneri cominciano a sognare, ma l’allenatore smorza gli entusiasmi, vuole i 50 punti per raggiungere la salvezza e attacca una parte di pubblico.
FAMIGLIA MAIO E PRIMATO – E pensare che nel maggio del 2008 la società abruzzese stava per scomparire dal mondo del pallone; poi, l’intervento di Franco Maio che rilevò la società, assunse la presidenza onoraria del club e nominò la figlia Valentina presidente. La squadra ripartì dalla Prima Divisione e in pochi anni conquistò la prima storica promozione in Serie B. Nella prima stagione, i rossoneri conquistano la salvezza; ma la svolta arriva il primo luglio del 2013, quando la società decide di puntare su Marco Baroni, reduce da due anni alla guida della Juventus Primavera. L’avvio in campionato è dirompente con i frentani che, oltre ad ottenere 11 risultati utili di fila (7 vittorie e 4 pari), si ritrovano da soli in testa alla classifica dalla settima alla tredicesima giornata; poi un calo, fisiologico, ma abbastanza netto frena la corsa dei rossoneri, i quali si riprendono nell’ultima gara dell’anno a Cittadella e proseguono la loro risalita dopo la sosta che ha visto Mammarella e compagni raggiungere la terza piazza, a soli sei punti di distacco dalla capolista Palermo.
NON BASTA – Si sa come va il calcio nostrano e quando abitui i tuoi tifosi troppo bene, finisce che non devi smettere di stupirli. E così capita che durante Lanciano-Juve Stabia, un gruppo di “sostenitori” in tribuna inizia a mugugnare perché la “loro” squadra non riusciva a spuntarla sul fanalino di coda, che negli ultimi turni sta facendo sudare chiunque, cercando di sfruttare ogni chance per provare a rimanere in cadetteria. Per avere la meglio sui campani, ci ha dovuto pensare la bandiera Carlo Mammarella, 176 presenze con la maglia rossonera e un sinistro che disegna traiettorie splendide ed imprevedibili, come quella che ha piegato la Juve Stabia e ha fatto esplodere il “Biondi”, e anche quel gruppetto di “tifosi” che hanno fatto tanto arrabbiare il tecnico Baroni.
“Non mi piace l’aria che si respira” – ha raccontato a fine gara – “questi giocatori hanno fatto dei sacrifici enormi e con grandi meriti siamo a 44 punti. Invece di essere tutti felici, ho sentito delle critiche. La società mi ha sempre chiesto la salvezza e questo obiettivo non è mai cambiato, ma alcuni mugugni mi deludono”.
Parole a caldo che, comunque, hanno dimostrato il malumore del tecnico toscano, che vuole tenere alta la guardia perché al termine del campionato mancano ancora quindici giornate e già una volta, in questa stagione, i frentani sono scivolati in poche settimane fino alla metà della classifica. Inaccettabile, di certo, il comportamento di questi poche persone, considerando che il calcio, soprattutto in Italia, è così. Ma come si fa a contenere l’entusiasmo dei tifosi, che hanno sostenuto i rossoneri in ogni categoria e ora si ritrovano a -6 dalla vetta?
Dario Greco













