Fiorentina
La vendetta dei Pozzo: Cuadrado costerà caro alla Fiorentina
“Lo pagheranno caro”. No, non è una battuta di un film con Steven Seagal, ma una frase del patron dell’ Udinese Pozzo dopo l’eliminazione della sua squadra in semifinale di Coppa Italia ad opera della Fiorentina, neanche a farlo apposta con un gol di Cuadrado, giocatore in comproprietà tra le 2 società.
ASTA PARTITA – Roba da far tremare le casse della Fiorentina, anche perché Cuadrado ha oggi una valutazione di circa 25 milioni di euro, quindi il riscatto costerebbe alla viola dai 12 ai 13 milioni. Questo, però, in circostanze normali: secondo le ultime notizie di calciomercato, sull’esterno colombiano ci sarebbe l’interessamento di alcuni club stranieri, Arsenal e Bayern su tutti, oltre alla Juventus, già vecchia estimatrice di Cuadrado. L’asta con le 2 società estere non sarebbe sostenibile né dalla Fiorentina né dai bianconeri, l’unica speranza a cui affidarsi per Pradè e Montella sarà la volontà del giocatore: difficile però rifiutare un’offerta dal Bayern di Guardiola, sia in termini economici che di prestigio, perchè rappresenterebbe per il giocatore un grande salto di qualità.
SOLDI SUBITO – Una possibilità, per trattenere l’esterno a Firenze, sarebbe convincere i Pozzo, che i giocatori se li fanno pagare caro (vedi Sanchez), con un’offerta sostanziosa e, soprattutto, in contanti. I viola hanno già triplicato l’ingaggio del giocatore (da 0,5 milioni a 1,5), che resterebbero comunque noccioline di fronte a quanto potrebbero garantire Arsenal e Bayern.
GAUCCI DOCET – Di ricordi storici “vendicativi” ce ne sono molti, uno su tutti quello di Gaucci con il giocatore coreano Ahn: All’epoca il motto del Perugia era spendere poco e stupire con giocatori che garantissero alte prestazioni. Detto fatto, nel 2000/2001 la squadra allenata da Cosmi si piazzò al decimo posto, mentre l’anno dopo si fermò in ottava posizione. Dato che l’affare Nakata aveva avuto un ottimo successo, Gaucci decise di fiondarsi su Ahn (all’epoca il coreano vantava la media di 27 gol in 54 presenze). La scomessa però fallì miseramente, e il giocatore diventò un’incognita.
Nel mondiale del 2002 fu però proprio il coreano a castigare l’Italia (con la tragicommedia arbitrale di Moreno), che con il suo golden gol buttò fuori gli azzurri di Trapattoni dalla competizione. Di ritorno in Serie A la rottura col presidente del Pescara fu insanabile: “Non pagherò mai lo stipendio a chi ha mandato in rovina il calcio italiano”. E cosi Ahn venne venduto in Giappone.
Morale della favola: Mai frapporsi tra un presidente e la sua vendetta.
Luca Porfido