Cronaca
Il ciclone Cleopatra causa morte e distruzione in Sardegna

Un violento nubifragio con le sue piogge incessanti e raffiche di vento fino a 100km orari, ha scatenato panico e disagi in molte zone dell’isola. Purtroppo il bilancio dei danni è in continuo aggiornamento, e si aggrava di ora in ora.
SARDEGNA IN GINOCCHIO – Al momento, il ciclone Cleopatra ha causato la morte di 19 persone: anziane annegate nelle proprie abitazioni, una famiglia intera devastata ad Arzachena, il crollo di un ponte ha provocato la morte di un poliziotto che, insieme ai suoi colleghi, per fortuna salvi, scortava un’ambulanza verso l’ospedale, le condizioni disastrose delle strade hanno dato luogo ad un altro incidente mortale, coinvolte madre e figlia a bordo di una Smart travolta dall’acqua.
LE ZONE COLPITE – Nei territori di Olbia, del Nuorese e dell’Oristanese, lo scenario lascia intravedere strade e case allagate, fiumi esondati e black out elettrici. Centinaia gli sfollati, molti dei quali ancora si trovano sui tetti delle proprie abitazioni in attesa dei soccorsi. Danni a persone e cose, case impraticabili, autovetture distrutte e spazzate via dalla furia dell’acqua, aziende in ginocchio per irreparabili danni agli edifici, il settore agricolo il più colpito, strade rurali scomparse e centinaia di animali morti. Un duro colpo per l’isola che già attraversa un periodo di crisi in qualsiasi settore produttivo.
DISAGI NEI TRASPORTI, OFFERTA OSPITALITA’ AGLI SFOLLATI – Chiuse al traffico numerose strade, tra cui la 131, nel tratto da Nuoro ad Olbia, fermate le corse dei mezzi pubblici nelle zone a rischio. Il treno Olbia-Chilivani è rimasto fermo per ore a causa dell’inondazione del torrente Enas, che ha allagato la sede ferroviaria. Annullati alcuni voli dall’aeroporto di Cagliari-Elmas e bloccata anche la Tirrenia in partenza da Civitavecchia. In queste situazioni il popolo sardo si dimostra sensibile e disponibile verso i propri compaesani in difficoltà: strutture alberghiere, enti pubblici e privati offrono ospitalità agli sfollati, proprietari di mezzi pesanti, carro attrezzi e gommoni, partecipano alle operazioni di soccorso, e sui social network sono state create pagine e gruppi di sostegno per chiunque abbia bisogno.
STATO D’EMERGENZA, PARLA LETTA – Il direttore regionale dei vigili del fuoco, Silvio Saffiotti, ha messo a disposizione 350 uomini, e dice: “Dispiegheremo tutte le nostre forze, il personale lavora in doppio turno e arriveranno quattro sezioni operative di rinforzo dalla penisola”. Il premier Enrico Letta dichiara lo stato d’emergenza per un dramma di proporzioni incredibili ed assicura di “avere immediatamente delle regole che consentano interventi rapidi e, insieme al ministro dell’Economia, individuare i fondi necessari per affrontare le primissime esigenze. La prima cosa da salvare sono le vite umane, prestare assistenza e ripristinare la viabilità principale”.
Per ora si spera che il vortice di turbolenze si plachi, per permettere ai soccorritori di svolgere al meglio il loro compito, e per evitare ulteriori danni e disagi nelle prossime ore.
Carol Deriu
