Football
Milan-Juventus, vittoria e stile: questione di…classifica

MILANO, 26 NOVEMBRE – Il Milan vince, la Juventus perde: rigore inventato per i rossoneri ma i bianconeri fanno mea culpa per la cattiva prestazione e non inveiscono su Rizzoli. Tutto bello, quasi troppo per essere vero e in Italia. Ma il buonismo non è parte integrante della nostra cultura calcistica, e lascia spesso spazio alla malizia ed il “dolce pensar male“. E’ il cambiamento di stile a generare tanto moralismo, o una classifica benevola e che non contrappone le due antagoniste della stagione passata? O più semplicemente, avremmo assistito allo stesso clima “british” se l’episodio avrebbe favorito chi invece ha subito ieri un torto? Risultato alla mano, questa rappresenta per il Milan la svolta della stagione, pur rimanendo ad un pesante -10 dal 3° posto, in attesa di vedere cosa faranno Inter e Napoli quest’oggi. Per la Juventus il secondo ko che potrebbe in atessa del derby col Torino, portarle il fiato sul collo delle dirette inseguitrici stasera agguerrite.
JUVE, “ISLA FELICE” DEL MILAN: DA QUI PER RIPARTIRE – In 4 giorni la stagione dei rossoneri è cambiata radicalmente. La qualificazione in Champions in casa dell’Anderlecht soprattutto, ma anche una vittoria in campionato mai banale se contro la Juve e che ridà un senso alla serie A dei rossoneri. Il terzo posto è ancora distante anni luce, e senza la penalizzazione il Siena avrebbe un solo punto in meno della squadra di Allegri, ma gli ultimi accorgimenti tattici del tecnico toscano sembrano aver riportato il diavolo sulla retta via. Nocerino ha ricordato come “con questo modulo il Milan si capisca a memoria“, e le prestazioni con Napoli e Juve lo dimostrano a pieno. E tutto ciò con ancora giocatori importanti che devono ritrovare la vena migliore, da Pato a Boateng, sino a Robinho decisivo ieri ma ancora lontano dai suoi standard. Ok, la vittoria è figlia di un rigore regalato, ma da più parti e comprese le voci bianconere si è trattato di una gara ben giocata dal Milan e male dalla Juventus. Grande determinazione e compattezza, pericolosa ed abile in contropiede con le tre freccie avanzate: un Milan con maggior equilibrio e che attende di ritrovare la pericolosità dei suoi talenti offensivi. Un De Sciglio in rampa di lancio, Mexes attento e concentrato, e la sorpresa Constant sulla sinistra. Ma soprattutto tanto Montolivo: il regista ieri eccezionalmente capitano ha saputo prendere in mano una squadra allo sbando, dandole quella personalità che da sempre li si riconosceva fosse la mancanza principale per compiere il definitivo salto di qualità. Ora il Milan ha solidità e fiducia: manca ritrovare la vena dei suoi campioni.
CONTE, ROSA LUNGA DI NUMERO E NON DI FATTO: IN CAMPO SEMPRE GLI STESSI – Ci si affanna in estate per realizzare una squadra competitiva su tutti i fronti, capace di sopperire ai mille impegni o infortuni. Tanti bei propositi ed intenzioni: nei fatti, la Juventus mette in campo sempre i soliti 11. Quando c’è da vincere, se arrivano gli appuntamenti importanti, con Chelsea e Milan senza l’infortunio di Chiellini i bianconeri sarebbero scesi con l’identica formazione iniziale. Un deficit da pagare non tanto sul piano fisico, quanto su quello mentale: ieri la Juventus è mancata nell’approccio, nella sua consueta capacità di aggredire partita ed avversari nell’inizio gara. La fame di vincere e di recuperare un risultato negativo, impossbile chiedere tutto questo agli stessi 11 che pochi giorni prima asfaltavano i Campioni d’Europa o che sparavano cannonate alla Lazio di un super Marchetti. Il discorso si alalrga al lato fisico se si pensa alla seconda parte di stagione, quella decisiva: in che condizione arriverà la Juve a marzo se ad andare in campo saranno stati sempre i soliti noti? Come arriverà il 34enne Pirlo al forcing finale dopo non aver mai tirato il fiato? Tutti quesiti a cui Conte dovrà rispondere col tempo e sul prato verde, prima che i punti persi per strada comincino a diventare troppi anche per la favoritissima al titolo.
RIZZOLI ACCONTENTA TUTTI: CULTURA ALL’ ITALIANA – Sarà felice il Milan, per il regalo di Natale anticipato. E un pò anche la Juventus, che potrà finalmente dire come ha già fatto Marotta che “gli errori capitano a tutti e alla fine dell’anno si compensano“. Buffon ammette di aver perso meritatamente, Alessio non cerca alibi nella sconfitta. Ci pensa Galliani a svegliarci dal sogno di un calcio migliore affermando che “dalle immagini non si capisce se la palla tocchi il braccio o no, e dove finisce l’ascella e inizia altro…“. Allegri ammette l’errore,e fa la sua parte anche il Milan. Inutile chiedersi se senza il caso-Muntari e gli scempi di Juventus-Inter il rigore sarebbe stato comunque assegnato, la risposta è scontata. Resta la sensazione che il post-partita di ieri resterà purtroppo un caso isolato, figlio più di una classifica “amica” che di un vero e proprio cambio di stile. A parti inverse si sarebbe scatenato l’inferno, se il Milan non fosse stato a 14 punti dalla Juve idem.
Questa sera è la grande chance di Napoli ed Inter di avvicinarsi alla Juventus: anche questa, sarà solo illusione o realtà?
Orazio Rotunno
