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Porto, la vetrina più cara d’Europa

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OPORTO, 10 SETTEMBRE – 285 milioni di euro. Non è una manovra finanziaria, nè il saldo economico di un intero campionato, ma qualcosa di più sorprendente. E’ il netto dei guadagni che l’ Fc Porto ha ottenuto sul mercato, cedendo i suoi gioielli nell’arco degli ultimi dieci anni. Cifre iperboliche, che fanno girare la testa solo a leggere gli zeri, ma anche una delle migliori gestioni a livello europeo. La vetrina che ogni anno il presidente Pinto da Costa allestisce per il mercato internazionale è una delle più care, forse paragonabile solo a quella del Lione fino a qualche anno fa. Rivisitiamo questi dieci anni di operazioni di mercato . Nella nostra analisi partiamo dalla stagione 2002/2003. E’ la stagione della vittoria in Coppa Uefa, con Josè Mourinho alla guida dei Dragoes. Ma è anche la prima stagione di cessioni eccellenti. La partenza è quella di Jorge Andrade, difensore passato anche nelle file della Juventus senza molta fortuna. Il portoghese parte per il Deportivo la Coruna per una cifra di 13 milioni. Briciole rispetto agli assegni stellari che arriveranno dalla prossima stagione. Da segnalare gli acquisti di Paulo Ferreira, Nuno Valente e Derlei, tre pilastri del Porto delle meraviglie delle prossime stagioni. E’ infatti nella stagione 2003/2004 che Josè Mourinho conquista la sua prima Champions League entrando nella storia del club . Ma è anche l’anno del definitivo lancio nell’olimpo del calcio di calciatori come Deco, Paulo Ferreira e Ricardo Carvalho, che con la conquista del loro secondo titolo europeo consecutivo vedono impennare le loro quotazioni. Calcio spettacolare e pratico, palla a terra, tanta corsa e sacrificio. Ecco la formazione :

4-3-1-2 : Vitor Baìa (2 mln), Paulo Ferreira (20 mln) , Ricardo Carvalho (30 mln), Jorge Andrade (2 mln), Nuno Valente (3 mln); Costinha  (15 mln), Pedro Mendes  (4 mln), Maniche (18 mln); Deco (20 mln); Derlei  ( 7 mln), Carlos Alberto (10 mln ).

Un totale di 130 mln di euro. Nell’estate del 2004 il presidente Pinto da Costa non ci pensa due volte e attua una vera e propria rivoluzione. La società incassa ben 95 milioni di euro dalle cessioni dei suoi gioelli : Paulo Ferreira e Ricardo Carvalho seguono Josè Mourinho al Chelsea, che li acquista rispettivamente per 20 e 30 milioni di euro. Il funambolo brasiliano naturalizzato portoghese Deco approda alla corte di Riijkaard al Barcellona per 21 milioni di euro, mentre le due punte Derlei e Carlos Alberto lasciano il club per  7,5 e 10 mln. Il denaro ricavato viene prontamente reinvestito. Sono 45 i milioni che i Dragoes spendono per rafforzare la squadra campione d’Europa, con l’arrivo di Diego (7 mln), Quaresma (6 mln), Luis Fabiano (3,5 mln), Anderson (5 mln), Pepe (3 mln) e il ritorno di Helder Postiga (7 mln). La stagione però non sarà delle più fortunate per molti dei nuovi arrivi, ma l’annata successiva consentirà comunque importanti introiti. Nel 2005 infatti, vengono ceduti anche gli ultimi reduci della vittoria in Champions: Maniche,Seitaridis e Costinha che in blocco approdano alla Dinamo Mosca per 16, 10 e 4 mln. Partono anche Nuno Valente per l’Everton (2 mln)  e Luis Fabiano (10 mln) per il Siviglia. La stagione successiva vede un mercato in uscita non all’insegna del precedente, con un introito di ”soli” 10 mln grazie alle cessioni di Diego (6 mln) al Werder Brema e Benny Mc Carthy (4 mln) al Blackburn. L’estate 2007 torna a far sorridere le casse del Porto. Anderson e Pepe sono i sacrificati eccellenti che valgono al club 60 milioni di euro. Il brasiliano è fortemente voluto da Alex Ferguson al Manchester United, mentre Pepe va a rafforzare il pacchetto arretrato del Real Madrid. Il 2008 vede invece la partenza di uno degli idoli dei tifosi dei Dragoes e cioè Quaresma, fortemente voluto da Mourinho appena approdato all’Inter, per 26 milioni. Parte ancora in direzione Chelsea Bosingwa, fruttando 20 milioni subito investiti nell’acquisto di Hulk. Il brasiliano, neo acquisto dello Zenit, arriva per 19 milioni dal Tokyo Verdy. A lui si aggiungono altri due giovani talenti : il portoghese Rolando, roccioso difensore centrale, e il mediano colombiano Guarin, entrambi per 1 milione di euro. La ricostruzione del Porto e il suo rinnovamento avvengono in maniera graduale.  Nel 2009 ancora cessioni importanti: è infatti la volta del bomber Lisandro Lopez che approda a Lione per 24 mln insieme ad Aly Cissokho (16 mln), la cui telenovela con il Milan è ancora nella memoria di tutti. Infine di Lucho Gonzalez, che lascia Oporto per Marsiglia (19 mln), per far poi marcia indietro appena due stagioni dopo. Nel 2010 è la volta invece di Bruno Alves, che per 22 milioni raggiunge il connazionale Danny allo Zenit di Spalletti e di Raul Mereiles, che per 13 veste la maglia dei Reds di Liverpool. Contemporaneamente approdano in bianco azzurro Joao Moutinho per 11 mln e Nicolas Otamendi per 8 mln. Nonostante le importanti cessioni fin qui attuate l’allora tecnico dei Dragoes, Andrè Villas Boas, riesce a costruire una squadra eccezionale, in grado di vincere l’Europa League e regalare spettacolo ad ogni match, ma soprattutto goal. Goal a raffica. Emblematico è il doppio confronto nei quart di finale contro lo Spartak Mosca, vinto dai Dragoes per 5-1 e 5-2. Il presidente da Costa si frega già le mani in vista del mercato estivo, ricordando gli affari del 2004 . La formazione del 2011 non sfigura certo messa a confronto con quella di 8 anni prima :

4-3-3 : Helton (6  mln);  Sapunaru (5 mln), Rolando (14 mln), Otamendi (8 mln), Pereira (10 mln) ; Fernando (14 mln), Moutinho (20 mln), Guarin (10 mln) ; Varela (10 mln ), Hulk (28 mln), Falcao (25 mln).

Il totale del valore della squadra è 150 mln, 20 in in più della squadra campione d’Europa nel 2004. E come allora inizia la rivoluzione. Sta volta ci vogliono due stagioni per smembrare, o quasi, la squadra. Nell’estate del 2011, dopo aver perso Aguero, l’Atletico Madrid si presenta con 47 milioni di euro per prelevare il bomber Falcao. E’ la cifra più alta incassata fino ad ora dal club portoghese. Ma il record per la cessione più remunerativa per un singolo giocatore viene battuto in questa sessione di mercato, quando per 55 milioni, lo Zenit si assicura il brasiliano Hulk, a lungo corteggiato dal Chelsea di Abramovich. La clausola di 80 mln aveva spaventato tutta Europa, non i russi della Gazprom che si assicurano anche Witsel dal Benfica per appena 10 mln in meno. Accanto alla cessione della devastante ala brasiliana c’è da registrare lo smembramento dell’ultimo Porto vittorioso in Europa. Partono infatti Guarin e Alvaro Pereira in direzione Inter, per 11 e 10 mln rispettivamente, e Fernando Belluschi, che dopo il prestito al Genoa nella passata stagione, si trasferisce definitivamente al Bursarspor. Anche la squadra spettacolare dello Special Two è quindi destinata a essere smantellata. Fernando, Moutinho e Rolando sono i prossimi indiziati a lasciare la squadra , ma siamo certi che il presidente Pinto da Costa sarà ancora in grado di allestire al meglio la sua vetrina di campioni.

Antonio Foccillo

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