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Attenti a quei due: Hulk e Witsel allo Zenit!

SAN PIETROBURGO, 4 SETTEMBRE – Col mercato in Italia – e nella maggior parte dei Paesi europei – bello che finito, si era definitivamente smesso di parlare di cifre astronomiche, di giocatori scontenti e di loquaci procuratori alla ricerca di onerosi contratti per i propri assistiti. E dimenticandoci di quelle giornate in cui si seguiva scrupolosamente ogni singola trattativa, avevamo definitivamente abbassato la guardia, concentrandoci sul calcio giocato. Fino a quando, con un balzo felino, come un fulmine a ciel sereno, lo Zenit ha piazzato due colpi che sanno davvero di clamoroso, cogliendo tutti di sorpresa: da ieri sera, Hulk dal Porto e Axel Witsel dal Benfica sono ufficialmente due giocatori del Zenit San Pietroburgo, per la gioia del suo azzurrissimo mister Spalletti.
LE MODALITA’ D’ACQUISTO – Per i due giocatori provenienti dalla Liga Sagres portoghese, i dirigenti russi – abbondantemente finanziati dalla Gazprom, sponsor ufficiale della squadra – non hanno badato a spese, né perso tempo prezioso in trattative. Senza trattare sul prezzo, infatti, i due giocatori sono stati presi a tempo di record alle cifre (anch’esse da record) richieste dai club di appartenenza. Per Witsel il club russo ha versato al Benfica la clausola rescissoria di 40 mln, così come per il brasiliano, proveniente dalla grande delusione olimpica – solo argento per la pluridecorata e giovane nazionale allenata da Mano Menezes -, dovrebbe essere stata spesa la stessa cifra, per un totale di 80 milioni che irrorano le casse piangenti dei due club più importanti di Portogallo. Per l’enorme dispiacere di chi seguiva da tempo questi due giocatori: su Witsel era forte la presenza del Real Madrid – affievolitasi poi dopo che Mourinho è riuscito finalmente a vestir di blanco i suoi pupilli Modric ed Essien -, mentre sul brasiliano era da registrare il pressing del Chelsea del magnate, guarda caso russo, Abramovich. Che di sicuro, dopo essersi visto scappare tra le mani uno dei suoi obiettivi principali, scippato proprio dai suoi connazionali, si starà mangiando le mani.
CONOSCIAMOLI MEGLIO – Givanildo Vieira de Souza, meglio conosciuto nel mondo calcistico come Hulk, a 26 anni è nel pieno della sua maturazione calcistica, anche se ormai lo si può definire come un giocatore compiuto, soprattutto dal punto di vista fisico (e il suo soprannome non è infatti frutto del caso): la sua massa muscolare è impressionante, e ciò gli permette una gran facilità di calcio dalla distanza – destro o sinistro, indifferente -, e nonostante il suo fisico debba sostenere un enorme sforzo per reggere tutto quel peso, il brasiliano possiede una buona agilità ed un ottimo scatto, che gli consentono di agire sulla fascia dove può esprimere la sua facilità di dribbling, anche se preferisce disimpegnarsi nel ruolo di punta anomala, ovvero da attaccante che scambia con i compagni e cerca il più possibile la conclusione da fuori area. Eletto miglior giocatore in Portogallo dell’anno 2011, viene scoperto dal Porto, club noto come gran scopritore di talenti in ogni angolo del globo, nel 2008, andandolo a prelevare nella Cina che lo ha formato, più precisamente nel club dei Tokio Feliz. In 4 anni con la maglia dei Dragoes colleziona 99 presenze, 54 reti, una Primeira Liga e una Europa League (entrambe nel 2010-2011, entrambe da assoluto trascinatore).
Axel Witsel, 23enne centrocampista belga nato nel vivaio dello Standard Liegi, è forse il meno noto dei due, ma possiede comunque grandissime capacità che possono fare la differenza, in particolar modo un’ottima visione di gioco e un’eccellente tecnica coi piedi che gli permettono di realizzare numerosi assist. Colonna della nazionale belga, per il momento non ha ancora vinto nulla di importante. Ma se lo Zenit è stato disponibile ad investire addirittura 40 milioni per lui, un motivo ci sarà, soprattutto perché il club russo è ambizioso e vuole puntare in alto, specialmente in Europa. Da notare che entrambi i giocatori non sono proprio dei santarellini: Hulk fu squalificato due anni fa per aver aggredito uno steward nel tunnel dello stadio da Luz al termine della partita del 20 dicembre contro il Benfica, mentre Witsel è ricordato per un bruttissimo fallo, ai tempi dello Standard, ai danni di Wasileski, che si procurò una gamba rotta. Insomma, non proprio due campioni di temperanza.
LE AMBIZIONI RUSSE – Approfittando di un calcio portoghese in estrema crisi – con il Porto costretto a cedere la sua argenteria migliore, anche se come al solito sempre a prezzi molto elevati, ai migliori offerenti – lo Zenit (non certo nuovo a certe ‘follie’: nel 2008 prese Denny pagandolo 30 mln, allora un record assoluto in Russia) ha allestito una squadra di tutto rispetto, pronta a puntare ad ogni obiettivo possibile e raggiungibile. Riconfermarsi in patria prima di tutto; ma la possibilità di conquistare le vette d’Europa ingolosisce i magnati russi. La squadra costruita in questi anni può infatti competere, almeno a livello di figurine, con tanti altri grandi club europei. Ovvio che poi acquisti così costosi si possano sempre rivelare dei grossi azzardi (in special modo Witsel, che per ora è semplicemente una scommessa), ma il calcio italiano, coi suoi pochissimi top player rimasti, sembra essere già dietro. E il Milan, avversario proprio dello Zenit nella fase a gironi della Champions League, è ora avvertito.
E NON E’ FINITA QUI – Per stessa ammissione di Spalletti, il mercato dello Zenit potrebbe infatti riservare un altro fuoco d’artificio, stavolta proveniente dall’Inghilterra ma sempre di nazionalità portoghese- Si tratta di Nani, ala del Man Utd, per cui lo Zenit sarebbe disposto a spendere sempre la stessa enorme cifra: 40 milioni. C’è chi da già l’affare per fatto; in ogni caso, sembra proprio che da ora in poi non sarà solo il freddo estremo l’unico ostacolo per superare l’armata russa in Europa.
A cura di Giovanni Nolè
