Ciclismo
La Freccia Vallone sbarca al Tour, presentazione terza tappa
Il Tour de France si sposta in Belgio e si trasforma, per un giorno, in una classica per scalatori. La terza frazione dell’edizione 102 della Grand Boucle ricalcherà infatti per gli ultimi 50 chilometri il percorso tradizionale della Freccia Vallone, appuntamento che richiama ogni anno i migliori grimpeur per il trittico delle Ardenne.
ALTIMETRIA – La Anversa-Huy non presenta particolari difficoltà nei primi 109 (sui 16o totali) km, ma è a questo punto che i corridori entreranno nel circuito tipico della Fleche d’Huy. Negli ultimi 50 chilometri si susseguiranno i tre G. P. M. di quarta categoria Cote de Bohissau (2,4 km al 5,5%), Cote d’Ereffe (2,1 km al 5%) e Cote de Cherave (1,3 km all’8,1%), la quale permette di scollinare a poco più di 5 km dall’arrivo. A questo punto dopo una breve discesa i corridori percorreranno il temutissimo muro di Huy, 1300 metri al 9,6% medio con punte che superano il 20%.
INSIDIE – La tappa non dovrebbe presentare grossissime difficoltà per i favoriti, ma sarà molto importante prendere le Cote nelle prime posizioni ed imboccare il Muro d’Huy davanti, per non rischiare di rimanere attardati. Ecco perché negli ultimi chilometri la corsa sarà molto nervosa e il rischio di cadute sarà molto alto. Difficile portare attacchi importanti, ma avere una crisi può costare caro, soprattutto per chi è andato in difficoltà già nella giornata di ieri.
FAVORITI – Il nome in cima alla lista dei favoriti per questa tappa del Tour è Alejandro Valverde, che pochi mesi fa si è imposto su quest’arrivo nella classica e cercherà di ripetersi anche alla Grand Boucle. Il suo principale antagonista potrebbe essere il giovane Michal Kwiatkowski, anche se per entrambi bisognerà vedere se i rispettivi capitani (Quintana e Uran) daranno il via libera per prendere parte alla volata. Possibili outsiders lo spagnolo Joaquim Rodriguez, che ad Huy ha già vinto nel 2o12, e Michael Albasini, terzo nella classica di quest’anno. I grandi favoriti a quest’edizione del Tour potrebbero tentare di lanciare segnali ai propri avversari o addirittura forzare con un’azione per recuperare parte del distacco (nel caso di Nibali e Quintana). Difficile in ogni caso che si esca da una logica di sprint a ranghi più o meno ristretti.