Focus
L'”ignoranza” non paga: Zaza e Immobile non segnano più
L’Italia degli oriundi, in fase di ricostruzione grazie alla mano di Conte, deve fare i conti con un problema insolito per la nostra Nazionale: gli attaccanti non sanno più buttarla dentro. Se si considera l’obiettivo primario del gioco del calcio, la questione non è da sottovalutare. Zaza e Immobile, coppia “ignorante” del gol, stanno vivendo una stagione piuttosto travagliata, caratterizzata da tanti bassi e pochi alti. Pochissimi. I numeri parlano chiaro: Zaza, finora, ha messo a segno solo nove gol (otto in campionato e uno in Coppa Italia), mentre Immobile, lanciatosi con grande entusiasmo nelle nuova esperienza in Bundesliga, ha timbrato il cartellino tre volte in campionato, quattro in Champions League e tre in Coppa di Germania. L’operazione matematica è semplice: 19 gol in due. Un bottino magrissimo.
E GLI ALTRI? – Con la maglia della Nazionale il discorso non cambia: Zaza ha segnato un gol in tre partite, Immobile uno in dieci. Il calcio italiano non propone niente di meglio? Forse sì. Ci sarebbe Luca Toni, autore di 14 reti in stagione (13 in campionato e uno in Coppa Italia), ma puntare su un 38enne per un progetto biennale sarebbe particolarmente rischioso. L’Italia, uscita a pezzi dall’ultima esperienza mondiale, necessita di ripartire da forze fresche, ma non ha gli uomini per farlo. Il rendimento degli altri attaccanti convocati da Conte non è un granché meglio. Il migliore è Manolo Gabbiadini, autore di 14 reti (10 in campionato, tre in Europa League e uno in Coppa Italia), mentre Eder e Pellè, insieme, ne hanno fatto 25. Una Nazionale che punta a rientrare tra le regine del calcio europeo ha bisogno di qualcosa in più. La stagione difficile di Zaza e Immobile, coppia titolare contro la Bulgaria, rappresenta con efficacia il momento del calcio italiano, alla ricerca di una nuova identità vincente. L'”ignoranza” non è nulla, se non si hanno occasioni per esultare.
@antoniocasu_