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Ronaldo, un fenomeno illumina la notte di Parigi

Domenica a S.Siro andrà in scena una della classiche del calcio italiano: Inter-Lazio. Una sfida che nonostante passino gli anni conserva intatto il suo fascino. Quest’oggi per la nostra rubrica “Quel gol indimenticabile” siamo andati a pescare direttamente dall’aurea aetas del football nostrano, i gloriosi anni ’90 ed in particolare quel 6 maggio del 1998, data in cui riuscimmo a portare ben due squadre in finale di coppa Uefa, finale che fu decisa da uno dei maggiori talenti che il calcio abbia mai conosciuto, “O Fenômeno” Ronaldo.
Inter-Lazio ’98 – La partita che si giocò al Parco dei principi di Parigi non fu una finale come le altre. Innanzi tutto era appena stata introdotta la finale “secca”, inoltre è facile intuire che quando due squadre della stessa nazionalità arrivano fino in fondo nella medesima competizione vi sono ulteriori stimoli. Lo stadio intero parlava italiano. A contendersi la coppa erano la Lazio di Sven Goran Eriksson, giunta fin lì dopo aver superato l’Atletico Madrid e l’Inter di Gigi Simoni che aveva in precedenza spazzato via i russi dello Spartak Mosca.
IL MATCH – Inter e Lazio riempirono il rettangolo verde di campioni, gran parte di loro sono ancora rimpianti dalle rispettive tifoserie: Pagliuca, Simeone, Nedved e Casiraghi giusto per fare qualche nome. Nonostante la forza dei biancocelesti fu però l’Inter ad imporsi da subito tant’è che al 4′ Zamorano portò subito in vantaggio la compagine nerazzurra. Il resto della partita non fu altro che un monologo della squadra di Simoni che trovò raddoppio al 60′ con Javier Zanetti. Sul 2-0, a giochi praticamente fatti, arrivò poi la giocata vincente del fenomeno che chiuse la gara con un roboante 3-0. L’Inter mise così in bacheca la 3° Coppa Uefa conquistata in appena 7 anni nonché il primo trofeo dell’era Angelo Moratti.
O FENOMENO – Il gol del 3-0 firmato da Ronaldo è una di quelle reti che rimarrà per sempre impressa nei cuori dei tifosi nerazzurri. La cavalcata di “Ronnie” sul suolo parigino fu uno straordinario sunto delle sue caratteristiche : corsa impetuosa, controllo di palla eccezionale e dribbling ubriacante. Ronaldo quella sera fronteggiò, forse, i migliori difensori che il panorama calcistico italiano proponeva: Alessandro Nesta, colonna della nazionale e Luca Marchegiani, uno dei migliori portieri italiani di sempre; ebbene anche due giocatori del loro calibro quella sera non poterono nulla contro “o fenomeno” che sbaragliò letteralmente in solitaria la retroguardia capitolina. Ronaldo, così come Maradona, era uno di quei giocatori che poteva cambiare l’inerzia con una sola giocata, la finale Uefa ’98 ne è un esempio perfetto.
