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Calcio Estero

Argentina, il River Plate è campione del Clausura

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El Monumental festeggia il River Plate, campione d’Argentina per la 35ma volta nella sua storia. Los Millonarios battono con un roboante 5-0 il Quilmes e mettono il punto esclamativo ad una Primera DivisiónTorneo de Clausura – che li ha visti riemergere dopo un inizio tutt’altro che confortevole. Il tecnico Ramon Diaz, ex interista, è uno dei maggiori artefici di questo successo, tifoso del River ancor prima che allenatore, è il suo ottavo titolo sulla panchina “millonaria”, un vero e proprio record. Al termine dell’incontro è scoppiato in lacrime, divenendo un simbolo non solo del mondo biancorosso, ma di tutta una passione che si può vivere solo in Argentina. Provate a chiudere gli occhi, svuotare la mente e pensare intensamente alla cosa che più vi emoziona. Cosa vedete? C’è un posto nel mondo in cui, se faceste questa domanda a qualcuno, non avrebbero nemmeno bisogno di chiudere gli occhi per pensare. Risponderebbero di getto. In Argentina vi direbbero: el futbol. Il calcio non è uno sport, è una fede e i tifosi del River ora sono letteralmente in paradiso festeggiando sotto l’Obelisco, il centro geografico dalla capitale Buenos Aires.

Lanzini River

Manuel Lanzini, 21 anni, talento puro del River Plate

UN CLAUSURA DI RIMONTA – Il torneo non era iniziato nel migliore dei modi per il River, con 2 vittorie, un pareggio e due sconfitte nelle prime 5 giornate. In casa dei Millonarios si respirava aria burrascosa, con il futuro di Ramon Diaz a rischio e le contestazioni dei tifosi verso il poco orgoglio con il quale – a dir loro – i giocatori indossavano la “Sacra camiseta de River”. Il Colon all’inizio e successivamente l’Estudiantes LP sembravano avere una marcia in più, guardando dall’alto non solo Cavenaghi e compagni, ma anche il Boca di Riquelme, il Lanùs del Tanque Silva e il Velez di Maurito Zarate, capocannonoiere finale del Torneo. Dopo un inizio difficile ecco la svolta alla giornata n°9: il River batte 2-0 il Lanùs e nei turni successivi espugna La Bombonera nel Superclásico de Argentina con il Boca e supera di misura, con un gol di Carbonero, il Newell’s di Banega e Maxi Rodriguez – nella lista dell’Argentina per i Mondiali – avvicinandosi così alla vetta. A tre giornate dalla fine il River è secondo, affiancato dal Godoy Cruz rigenerato dalla cura del nuovo tecnico Martìn Palermo, dietro al Gimnasia LP che ha preso rabbiosamente e a sorpresa il comando ed è avanti di due punti. Gli ultimi verdetti sono a favore di Millonarios: il Gimnasia crolla – un punto in tre partite – il Godoy Cruz fa 4 punti sui sei disponibili, il River le vince tutte e si porta in testa, vincendo con 5 punti di vantaggio dal rientrante Boca Juniors, al secondo posto insieme a Estudiantes e Godoy Cruz.

LOS CAMPEÓNES DEL SIGLO XX – Il River Plate è più di un semplice club per gli argentini; si può dire che sia un’istituzione – come il Boca Junior – un simbolo di storicità calcistica non solo Albiceleste, ma sudamericano, se non mondiale. La squadra di Buonos Aires gioca le sue partite all’Estadio Monumental, il grande teatro che ospita anche le partite della Selleción di Sabella. La vittoria del Clausura è molto più di un semplice titolo per i tifosi biancorossi, ma è il simbolo di un ritorno, la dimostrazione che il River Plate è ufficialmente tornato tra le grandi dopo la catastrofe sportiva del 26 giugno 2011, quando retrocede in Segunda División per la prima volta in 110 anni di storia. Numerosi scontri tra tifosi e la polizia fecero allora da scenario ad un malumore mai provato dalla tifoseria Millonarios che potè gioire nuovamente solo l’anno successivo, quando la doppietta di David Trezeguet – contro l’Almirante Brown – segnò il ritorno in prima divisione. Gli eroi di questa vittoria del club porteño sono l’attaccante e capitano Fernando Cavenaghi, vero e proprio idolo della tifoseria; Carlos Carbonero e Manuel Lanzini, talenti eccellenti, già nel mirino di molte società europee. Tra i protagonisti del titolo anche Giovanni Simeone, 18 anni e figlio del Cholo, neo campione con l’Atletico Madrid. Intanto il presidente D’Onofrio vorrebbe regalare alla squadra un pezzo pregiato e pensa al grande ritorno del Cuchu Cambiasso, vincitore del Clausura 2002 con la maglia del River prima di diventare grande con Real Madrid e soprattutto con l’Inter.

Jacopo Rosin (@JacopoRosin)

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