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Parma, il sogno europeo è divenuto realtà

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Parma non è mai stata più gialloblù. I colori dell’Europa sfilano accanto a quelli della società emiliana che ha ottenuto ieri, dopo il 2-0 sul Livorno, la qualificazione ai preliminari di Europa League. Il traguardo continentale mancava da ben 8 anni – ancora si chiamava Coppa Uefa – e non poteva esserci festeggiamento migliore trattandosi dell’anno del centenario. I Ducali strappano il biglietto per l’Europa League dopo un’entusiasmamte corsa con il Torino, un testa a testa deciso, di fatto, solo all’ultimo minuto della Serie A, più precisamente a 137 km di distanza da Parma, dove Alessio Cerci sbagliava un rigore che lo perseguiterà per parecchio tempo. Sicuramente i tifosi parmigiani dovranno dire grazie a Rosati per aver neutralizzato l’esterno granata, ma sono altrettanto doverosi i ringraziamenti Donadoni e ai suoi, che hanno meritato l’Europa con una stagione di alto livello nella quale è stato espresso anche un ottimo calcio, fatto di fantasia e velocità.

Amauri Parma

Amauri dopo il gol che manda in Europa il Parma

LA DOMENICA DEI VERDETTI – Con 58 punti termina lo stupendo campionato del Parma, un punto in più di Torino e Milan. Quel punto che fa la differenza per aggiudicare l’ultimo posto utile per correre l’anno prossimo in Europa. É stata la stagione dell’italo-argentino Gabriel Paletta, ex Boca Junior, esploso nella difesa parmigiana tanto da guadagnarsi con le sue prestazioni la chiamata in Nazionale, l’esordio e la lista dei 30 pre-convocati per il Mondiale in Brasile. Occasione che si è guadagnato anche Antonio Cassano, tornato in azzurro nonostante la solita diffidenza che lo circonda, ma anche autore di una stagione che lo ha visto trascinare letteralmente il Parma con i suoi 12 gol e 6 assist. Pensare che a gennaio stava per tornare in blucerchiato. Un altro grande protagonista è stato Marco Parolo; l’ex Cesena ha saputo prendere il comando del centrocampo crociato, dandogli grande sostanza e qualità nella trequarti avversaria. Poi è stata la velocità di Biabiany a fare tutto il resto, sempre una minaccia per le difese avversarie con i suoi dribbling e le sue devastanti accellerazioni. Contro il Livorno, però, è salito in cattedra un altro protagonista: Amauri, per lui occhi lucidi a fine gara; con la sua doppietta ha fatto scatenare la gioia dei tifosi che per 62 interminabili minuti non avevano potuto esplodere, portandoli per mano su un treno direzione Europa.

IL PARMA CHE FU E QUELLO CHE SARÁ – Nell’anno del centenario il presidente Ghirardi, con il DG Leonardi, avevano deciso di puntare in alto per regalare ai tifosi una gioia degna dell’occasione secolare. La storia del Parma è ricca di tradizione e successi, era forte quindi la volontà di tornare a competere su palcoscenici di livello, realtà che i Crociati hanno conosciuto in passato, anche da protagonisti, quando giocatori come Sensini, Zola, Benarrivo e Asprilla sollevavano la Coppa Uefa nella stagione 1994-95, per poi essere imitati solo 5 anni dopo da altri campioni che hanno fatto impazzire la città, come Crespo, Veron, Thuram, Buffon e Cannavaro – tra gli altri. La società ducale ha poi dovuto rialzarsi dopo il fallimento del 2004 – crack della Parmalat – e l’incredibile retrocessione del 2008, la prima della sua storia, in una stagione tribolata e piena di cambi in panchina. Un’ottima gestione societaria e il gran lavoro dello staff tecnico hanno saputo portare il Parma dalla Serie B all’Europa in soli 5 anni, inserendo nell’organico giocatori di prima fascia e altri che lo sono diventati con la maglia gialloblù già addosso, premiando la lungimiranza della dirigenza. Chissà che, mercato permettendo, non saranno Cassano, Paletta, Biabiany e Parolo, gli eredi di quel Parma che vinceva in Europa dando del filo da torcere anche alle grandi in Italia. Le basi ci sono tutte, qualificazione in Europa compresa.

Jacopo Rosin (@JacopoRosin)

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