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Voto di scambio politico-mafioso, il ddl diventa legge

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Piero Grasso, presidente del Senato, che ha approvato il voto di scambio

Piero Grasso, presidente del Senato, che ha approvato il voto di scambio

Il disegno di legge sul voto di scambio politico-mafioso diventa legge. Voti favorevoli 191, contrari 32 e 18 astenuti, così il Senato al termine di una seduta ricca di polemiche e proteste da parte dei senatori M5S, ha approvato in quarta lettura il ddl che regola le sanzioni penali sul voto di scambio politico mafioso (articolo 416 ter del Codice penale). Il nuovo testo colpisce l’accordo tra politico e mafioso con la cancellazione del termine “qualsiasi” riferito alle “altre utilità” che sono sanzionabili; ma non lo colpisce fino in fondo, perché purtroppo prevede anche  la riduzione delle pene che da un minimo di 7 a un massimo di 12 anni passano a 4-10 anni di reclusione per tale reato.

BAGARRE IN AULA, GRASSO ESPELLE 2 SENATORI M5S – Seduta piuttosto agitata nell’aula del Senato durante le dichiarazioni di voto,  per le proteste accese dei grillini, contrari al ddl per la decisione di alleggerire le pene detentive per il voto di scambio. Di fatto si passa dai 7-12 anni ai 4-10 anni. Più volte il presidente Piero Grasso ha dovuto richiamare all’ordine i parlamentari, espellendo due senatori del M5S: Vincenzo Santangelo e Alberto Airola. “Non accetto cori né gazzarre”, ha sottolineato Grasso, che ha ammonito in particolare Santangelo “senatore, se io le dico di tacere lei deve tacere”.

ZANDA SODDISFATTO, CRITICA OSTRUZIONISMO GRILLINO –  Il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, è lieto per l’approvazione della riforma “Sono 30 anni che attendiamo questo provvedimento contro il voto di scambio, è un’ottima notizia per il Paese”; ma critica aspramente l’ostruzionismo dei pentastellati, dato che questa norma era stata approvata dal procuratore nazionale antimafia Roberti, dal presidente dell’anticorruzione Cantone e da Don Ciotti, leader dell’associazione Libera, che da anni combatte la mafia. Soddisfatta anche Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare Antimafia; un po’ meno Nicola Gratteri, procuratore a Reggio Calabria, secondo cui “la pena è un po’ troppo lieve rispetto alla gravità del fatto”.

Con l’immediata entrata in vigore del ddl sul voto di scambio politico mafioso, le pene previste saranno applicate alle elezioni Europee che si terranno il prossimo 25 maggio. E’ inaccettabile l’alleggerimento delle pene per tale reato, ma prendiamo atto che la riforma segna comunque un passo in avanti nella lotta alla mafia. Ora bisogna “investire in cultura, in informazione, in percorsi educativi – come dice Don Ciotti-, perché la mafia teme di più la cultura che la giustizia”.

Enza Maugeri

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