Ciclismo
Gand-Wevelgem: Sagan alla caccia del riscatto

Domenica si correrà la Gand-Wevelgem, la corsa che apre la stagione delle grandi classiche del nord. La Gand-Wevelgem, tradizionalmente adatta ai velocisti, è stata vinta lo scorso anno da Peter Sagan, mentre nei due anni precedenti aveva visto Tom Boonen alzare le braccia sul traguardo; il belga, complessivamente, si è aggiudicato questa corsa per tre volte (la prima nel 2004).
TUTTI CONTRO PETER – Anche quest’anno, gli occhi saranno tutti puntati sui velocisti. Il favorito d’obbligo è lo slovacco Peter Sagan, uno dei grandi sconfitti della Sanremo, ma fresco vincitore dell’Harelbeke 2014. Il campione della Cannondale trarrà giovamento dal forfait all’ultimo minuto di Mark Cavendish a causa di un’infezione virale. A contendere la vittoria a Sagan ci saranno comunque alcuni tra i migliori velocisti del mondo, come Andrè Greipel, John Degenkolb e Boasson Hagen, il vincitore nel 2009, oltre ovviamente a Tom Boonen, che, pur non menale corridore di qualche stagione fa, resta sempre un temibile competitor. Attenzione inoltre ai possibili outsider Cancellara, altro deluso della Sanremo, Thor Hushovd ed il nostro Adriano Malori.
PERCORSO NON FACILE – La corsa è lunga 233km, e prevede quattro salite. La prima è il Casselberg, salita non impossibile, e comunque lontana più di 100km dal traguardo; poi c’è il Catsberg, con punte di pendenza fino al 14%, ma anche in questo caso, la cima è posta a 96km dall’arrivo di Wevelgem. Su queste due salite possono partire delle azioni da lontano, che però alla Gand raramente hanno avuto fortuna. La terza salita è lunga 40km: si tratta del Baneberg, sul quale difficilmente si scende sotto il 10% di pendenza. La cima del Baneberg è a 48km dal traguardo. A 40 km invece troviamo l’ultima cima, quella del Kemmelberg, un muro di 3000 metri con pendenze fino al 22%. Qui possono giocarsi le poche chance quei corridori che intendono anticipare i velocisti con un attacco a sorpresa. Altrimenti, anche quest’anno la Gand-Wevelgem finirà in volata.
Matteo Masum
