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Armin Zöggeler: la Leggenda dello slittino che ha conquistato Olimpia

Grazie al bronzo di domenica, Armin Zöggeler è entrato nella storia delle Olimpiadi: ha vinto sei medaglie in sei edizioni dei Giochi. Nessuno come lui.

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Armin Zöggeler: la Leggenda dello slittino che ha conquistato Olimpia

Grazie al bronzo di domenica, Armin Zöggeler è entrato nella storia delle Olimpiadi: ha vinto sei medaglie in sei edizioni dei Giochi. Nessuno come lui.

1994, Giochi Olimpici Invernali di Lillehammer. Un timido ventenne di Foiana si avvia verso il cancelletto di partenza della gara di slittino. Respira e si butta a capofitto; è un lampo. Pochi riescono a crederci, ma si mette alle spalle parecchi atleti più esperti e “quotati” di lui. Gli appassionati italiani sperano che mantenga quel podio insperato: pensano che potrebbe essere l’alba di una nuova stella delle nevi. La gara finisce: il carneade altoatesino Armin Zöggeler è medaglia di bronzo.

Armin Zöggeler: la Leggenda dello slittino che ha conquistato Olimpia

Armin Zöggeler: la Leggenda dello slittino che ha conquistato Olimpia

2014, Giochi Olimpici Invernali di Sochi. La Leggenda dello slittino mondiale si avvia verso il cancelletto di partenza della sua ultima manche a Cinque Cerchi. Ha quarant’anni, ma il suo fisico scultoreo e la sua cura per i dettagli lo hanno preservato dagli acciacchi più dolorosi. Si è rilassato, sente che i suoi muscoli sono pronti; respira. Parte. La sua voglia di vincere è filtrata da una tecnica superba: disegna le linee che gli hanno permesso di vincere dieci Coppe del Mondo e di diventare il numero uno della storia del suo sport. Taglia il traguardo. La gara finisce. Vent’anni dopo, Armin Zöggeler – il più grande atleta “invernale” che l’Italia abbia mai conosciuto – è di nuovo medaglia di bronzo. Si concede un sigaro della vittoria: è diventato il primo uomo a vincere una medaglia in sei edizioni diverse dei Giochi Olimpici.

1994-2014, Europa. Armin Zöggeler domina la scena dello slittino con una regolarità e una costanza che ricorda la fame del grande Eddy Merckx. Nagano e Torino portano gocce d’oro, Salt Lake City e Vancouver perle d’argento e di bronzo. Dieci Coppe del Mondo, sedici medaglie mondiali, diciotto podi europei. Questi elenchi fanno paura, ma pochi elementi riescono a spiegare l’essenza del suo cannibalismo sportivo meglio del suo bilancio sulla pista di Cesana Pariol: l’albo d’oro del nuovo tempio dello slittino italiano ripete per sette volte lo stesso nome, Armin Zöggeler. Un vincitore seriale, un atleta prodigioso, una persona semplice; un uomo che ha vissuto lontano dai riflettori e che si è conquistato sul ghiaccio la gloria di un meraviglioso record olimpico. Grazie, Armin.   

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