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Calcata: l’antico “paese degli hippy” nel Lazio del nord

Il borgo medievale di Calcata è arroccato su un colle di tufo, all’interno del parco della Valle del Treja, in provincia di Viterbo. A soli 45 chilometri dalla capitale, arrivando in questo luogo fiabesco, ci si immerge completamente nel mondo della natura, il paese è immerso in ettari di terreno incontaminato, vallate e foreste attraversate dal fiume Treja.
IL “PAESE DEGLI HIPPY” – Storie e leggende aumentano il fascino di questo particolare posto. I visitatori sono attirati dalla classificazione del borgo come “paese degli hippy”. In seguito a problemi di dissesto geologico, gli abitanti di Calcata vecchia, si trasferirono nell’attuale centro di Calcata nuova, lasciando l’antico paesino desolato e disabitato. Negli anni ’60, la caratteristica posizione del borgo ed i suoi dintorni incontaminati attirano artisti, intellettuali ed amanti della natura da tutta Italia e non solo. Dalla curiosa aggregazione di artigiani, “figli dei fiori” e pellegrini, nasce la nuova comunità di Calcata. Una comunità che ha voluto mantenere le sembianze medievali del paese e lo stile di vita al di fuori degli schemi e dai modi di vivere delle masse.
VALLE DEL TREJA – Nel parco si organizzano escursioni e passeggiate a piedi oppure a cavallo, lungo le sponde argillose del fiume. Si riscoprono antichi sentieri, insediamenti archeologici e siti medievali importanti come il tempio falisco di Monte li Santi. Il tutto immerso in una natura selvaggia di primitiva bellezza. I colori della valle, le sue cascate e l’atmosfera inebriante rimangono nel cuore di ogni visitatore.
IL BORGO – Si entra a Calcata dall’unico ingresso attraverso le mura, si cammina per stretti viottoli e balconi fioriti e si gusta il panorama sull’intera vallata. La caratteristica particolare del borgo, oltre alla sua architettura medievale, è la presenza cospicua di botteghe, negozietti e locali con le esposizioni dell’artigianato locale. Si possono incontrare direttamente gli artisti nei loro studi o in luoghi polifunzionali dedicati all’arte. Il paese è ricco di bazar, profumati di incenso e oli orientali, in cui acquistare oggetti di manodopera: bigiotteria raffinata, mobili in legno massello, manufatti in argento decorati o meno con pietre indiane, articoli per la casa e pelletterie. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
DOVE MANGIARE E DORMIRE – In ognuno dei ristorantini del borgo è possibile degustare pietanze tipiche locali con condimenti caserecci, dallo spezzatino di cinghiale, fettuccine con funghi porcini ai dolci fatti in casa. Soddisfare i piaceri della gola ed insieme apprezzare arredamenti singolari ed opere d’arte esposte in ogni piccolo bistrot.
Per chi non si accontentasse di una visita di una sola giornata, appartamentini e camere vengono affittati per qualche giorno, brevi periodi di qualche mese, oppure annualmente. Quel che è certo, è che dopo un soggiorno in questo magico contesto, i vostri sensi verranno inebriati da pace e serena tranquillità.
Carol Deriu
