Football
Serie A, le pagelle dei bomber: il ritorno di Pepito
Pubblicato
7 anni fa|
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Luca Porfido
Con il periodo natalizio alle porte, queste 2 settimane di stop per la pausa nazionale possono servire a tirare le somme per vedere chi ha fatto il “bravo bambino” e chi invece merita una tiratina d’orecchie. Volendo soffermarci sul solo reparto avanzato, le sorprese non mancano.
IL RITORNO DI PEPITO – A guidare la classifica marcatori è Giuseppe Rossi (in gol anche con la nazionale nell’ amichevole disputata a Londra contro la Nigeria). Sono ben 11 i centri per “Pepito” in 12 gare di campionato. Una piacevole notizia, sia per la Fiorentina (orfana anche di Mario Gomez, altro grande assente nella classifica dei migliori attaccanti) sia per gli azzurri di Prandelli a cui mancava proprio un giocatore con le qualità dell’ex Villarreal.
Segue, per numero di reti, il “Robben nostrano” cioè Alessio Cerci, con 8 centri in serie A. In questo caso, forse, la Fiorentina ha premuto troppo il piede sull’acceleratore, decidendo di privarsi dell’esterno dopo alcune prestazioni altalenanti e per i pessimi rapporti con la tifoseria. L’aria granata ha però giovato all’attaccante che dopo una buona stagione lo scorso anno (tanto da essere accostato a diversi top club, primo fra tutti il Milan), si è consacrato in questa prima parte di campionato sfornando assist e gol a profusione.
Al terzo posto si posiziona Rodrigo Palacio. L’argentino, che l’anno scorso chiuse la stagione con 22 gol (di cui 12 in campionato), è diventato la punta di diamante dell’attacco di Mazzarri e la fiducia del tecnico è stata ripagata con 7 gol fino ad ora.

Tevez, l’uomo in più per l’attacco di Conte
L’ESPLOSIONE DI TEVEZ – Scendendo al quarto posto andiamo a trovare quello che è stato il colpo dell’estate, cioè Carlitos Tevez. Lo score dell’attaccante della Juventus, 6 centri in 12 partite, potrebbe sminuire il valore dell’argentino per chi non avesse mai assistito ad una partita dei bianconeri. Le prestazioni di Tevez, infatti, hanno impressionato fino ad ora oltre che per la grande tenuta fisica, anche per l’importantissimo lavoro svolto in fase di possesso e di non possesso. L’apache ha preso le redini dell’attacco di Conte, diventato l’uomo in più che mancava alla Juve per essere competitiva anche a livello europeo.
TANGO NAPOLETANO – Seguono poi 3 attaccanti partenopei nella lista dei bambini che hanno fatto i bravi, cioè Hamsik e Callejon (6 reti entrambi) e Higuain (con 5 reti). La vera sorpresa per tutti i tifosi napoletani è stato sicuramente l’ex-Real. Callejon infatti ha inciso, e non poco, anche in Champions, portando un bagaglio tecnico non indifferente nel gioco degli uomini di Benitez. Sicuramente promosso a pieni voti.
Lo stesso discorso fatto per Tevez può essere ripetuto con un altro argentino. Gonzalo Higuain, giocatore con caratteristiche diverse rispetto al bianconero, ha segnato solo 5 reti in campionato e 3 in Champions. Il carico di esperienza e di entusiasmo che el pipita ha saputo portare nell’ ambiente partenopeo non è poco, considerando che il Napoli aveva ceduto Cavani e l’anno prima Lavezzi. C’era quindi bisogno di un nuovo idolo per l’attacco azzurro.
Una nota di merito va anche a Gervinho. Scaricato dall’Arsenal con l’accusa di non aver ripetuto quanto di buono fatto al Lille sotto la gestione di Garcia, alla Roma è rinato. Merito sicuramente del suo ex-attuale allenatore che ha saputo rilanciarlo in uno schema di gioco che ne ha esaltato soprattutto le qualità atletiche.
MILANISTI NELLA LISTA NERA – Nella black list troviamo, almeno per ora, 2 “diavoletti”, cioè Matri e Balotelli.
L’ex juventino non h minimamente inciso sul pallottoliere dei gol milanisti (già a secco di per se), sembrando alienato e quasi sempre impreciso sotto porta. SuperMario invece patisce il momento no di tutta la sua squadra e la presenza dei fari perennemente puntati sulla sua persona.
Rimandiamo le pagelle a febbraio, quando, dopo le vacanze e soprattutto dopo il mercato di riparazione, tutti saranno chiamati a dare il meglio, anche perché il Mondiale brasiliano sarà sempre più vicino.
Luca Porfido
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