Calcio Estero
Cristiano Ronaldo all’attacco del pallone d’oro

Un “comandante” che tutti vorrebbero. Partiamo dall’espressione usata dal presidente della FIFA Joseph Blatter nella sua patetica imitazione fatta davanti a centinaia di studenti oxfordiana per parlare del giocatore probabilmente più in forma del momento: Cristiano Ronaldo. Il fenomeno di Madeira sta vivendo un momento di forma straordinario, in cui sta trascinando Real Madrid e Portogallo a suon di gol e giocate. Sia la media reti che quella voti sfiorano la perfezione per l’ex Manchester United che spera quest’anno di poter soffiare a Lionel Messi il tanto agognato pallone d’oro. Occhio però anche a Franck Ribery. Molto però potrebbe essere deciso dalle gare di ritorno degli spareggi europei che valgono un accesso al Mondiale. Vediamo perchè.
SPAREGGI BOLLENTI – Anche nella gara di andata contro la Svezia CR7 ha fatto vedere di essere l’unico vero leader della propria nazionale, firmando il pesantissimo gol vittoria ed andando vicino al raddoppio cogliendo una traversa. Stravinto il duello con l’altro fenomeno della gara, Zlatan Ibrahimovic. Mentre Cristiano faceva gioire gli 80.000 spettatori presenti allo stadio “da Luz” di Lisbona, a Kiev Franck Ribery naufragava insieme ai compagni in una clamorosa sconfitta al cospetto dei fantastici ucraini, che sorprendevano i ben più quotati avversari con un secco 2-0. Il ritorno, che si giocherà martedì sera, potrebbe quindi consacrare uno e distruggere l’altro. Entrambi i giocatori devono prendere per mano le proprie nazionali e portarle a superare l’arduo ostacolo. Le due situazioni sono certamente differenti: mentre il portoghese dovrà legittimare l’eccellente risultato conseguito in patria, il francese dovrà proprio trascinare i suoi verso la partita perfetta. In caso di fallimento per i “Blues” si aprirebbe un inferno, sportivamente parlando. La pressione sulle spalle dei due campioni è quindi enorme e l’assegnazione per il pallone d’oro passa anche da qui, chi mostrerà di avere i nervi più saldi?
OBIETTIVO PAULETA – Parlavamo di come Ronaldo si stia rendendo sempre più decisivo per la sua nazionale. Lo dimostra il nuovo obiettivo che l’ex Sporting si è prefissato: raggiungere e superare le 47 reti di Pauleta, indimenticabile bomber di PSG, Bordeaux e Deportivo ritiratosi nel 2008. Col gol segnato alla Svezia l’asso del Real si è portato a quota 44 e conta di superare l’attaccante (isolano anche lui ma delle Azzorre) nel brevissimo periodo. Chissà che martedì a Stoccolma non riesca nell’impresa di bissare la tripletta rifilata all’Irlanda del Nord il 6 settembre scorso, in una gara che ha mostrato tutta l’importanza che ha Ronaldo per la sua selezione nazionale. Sotto di 1 gol e di un uomo il Portogallo stava per andare incontro agli incubi peggiori in quel di Belfast, ma improvvisamente ecco che il proprio uomo di punta arriva nel momento del bisogno, siglando 3 reti in soli 15 minuti, dal 68′ all’83’. 2-4 e Portogallo salvo. Una tripletta che ha permesso a Cristiano di eguagliare e superare un altro mito del calcio portoghese: Eusebio. Il quale non deve averla proprio presa bene visti i polemici commenti arrivati all’indomani della gara. Affermazioni del tipo “ai miei tempi era più difficile, non si giocava contro Lussemburgo o Liechtenstein” sono veramente tristi per una personalità del suo livello. Certo, ovviamente non sempre è stato apprezzato il contributo di Ronaldo in nazionale, basti vedere le opache prestazioni fornite contro Russia ed Israele, che sono costate alla nazionale lusitana il primo posto del girone. Ma c’è da dire che quando il gioco si fa duro Ronaldo si sveglia e fa sempre sentire la sua presenza, basti vedere le due partite citate ma anche le partite contro Olanda e Repubblica Ceca all’ultimo Europeo, gare splendide che sono valse alla “Seleçao” le semifinali contro la Spagna. Quella Spagna casa proprio di Ronaldo, che si divide tra il portoghese e Messi per il titolo di giocatore più idolatrato. Proprio il confronto con l’argentino ed il rendimento nella Liga sono 2 argomenti che analizziamo.
CHIAMATELO REAL CRISTIANO – 16 reti in 13 presenze di Liga, 8 in 4 di Champions. Sono i numeri stratosferici di questo inizio di stagione che vede il portoghese come protagonista assoluto ed indispensabile del Real Madrid di Ancelotti. Se i vari Bale, Di Maria, Benzema od Isco sono perennemente in discussione, colui che è partito sempre titolare in questa stagione è proprio il numero 7, che sta deliziando il Bernabeu e i vari stadi di Spagna ed Europa con il proprio gioco spettacolare. Terrificanti le triplette ad Istanbul contro il Galatasary ed al Bernabeu contro Siviglia e Vallecano, fantastica la prestazione a Torino contro la Juventus, dove, fischiato per 90 minuti dalla tifoseria avversaria, ha saputo trovare un gol ed un assist vincenti che hanno quasi garantito la qualificazione anticipata ai blancos. Un rendimento costante ed esaltante, con l’unica macchia di un’opaca prestazione contro il Barcellona, sebbene salvata dall’assist finale per Jesé, che è valso il gol della bandiera. Ancora una volta il portoghese è sbattuto contro la squadra dei suoi incubi, quel Barcellona capace di sbarrargli la strada sia in campionato che in Champions League, sia con la maglia del Manchester United che con quella del Real Madrid e se vogliamo pure con quella del Portogallo, dove si è trovato più volte come avversario spagnolo il blocco blau-grana. Ma nel Barça gioca soprattutto il rivale numero 1 di Ronaldo: Lionel Messi. L’argentino, detentore di 4 palloni d’oro in carica e tra i candidati per quello del 2013, rappresenta l’ossessione per il portoghese, il quale non vuole vedersi inferiore rispetto al fuoriclasse argentino, il quale a causa di un infortunio tornerà in campo a gennaio. Con il fenomeno di Rosario fuorigioco, Ronaldo può , in questo mese mezzo mostrare a tutto il mondo tutta la sua classe innata, prendendo il largo nella classifica marcatori di Liga e Champions e mandando il Portogallo a giugno in Brasile. Nessuno ha segnato più di lui nel 2013, 63 reti con le maglie di Real Madrid e Portogallo in tutto l’anno solare. C’è da dire però che per il portoghese questa annata ha riservato “seru tituli” citando un suo famoso connazionale nonchè ex allenatore. E’ un dato che può pesare molto nella scelta finale.
Quel che conta però, è che Ronaldo ci sta giocando reti e giocate da fuoriclasse assoluto, un vero piacere per gli occhi di miliardi di tifosi. Quindi, che sia Pallone d’Oro o meno, continua così CR7!!
Enrico Cunego
