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Scambio Handanovic-Dzeko: la notizia boom che gira nelle ultime ore
La notizia puzzerebbe di bufala non fosse in arrivo a Milano proprio in questi giorni il magnate indonesiano Erick Thohir: Handanovic al Manchester City, al posto di un non sempre impeccabile Hart, e Dzeko all’Inter. Mazzarri ha bisogno di una punta di spessore, visti gli acciacchi di Milito e Icardi e i problemi di inserimento di Belfodil negli schemi nerazzurri; il bomber bosniaco ha visto più panchina che altro in questa stagione e potrebbe essere una ghiotta occasione di mercato.
PERCHÉ‘ SI
L’attaccante in forza al City, arrivato alla corte dello sceicco per una cifra intorno ai 35 milioni di euro, non è uno dei preferiti di Pellegrini, che gli preferisce costantemente Sergio Aguero (come dargli torto!). Da qui la voglia del bomber di trovare più spazio in un altro club, dove poter giocare con continuità e trovare la forma perfetta per il mondiale brasiliano, dove avrà il compito di trascinare la sua Bosnia nel difficilissimo compito di non sfigurare contro le nazionali più importanti al mondo. L’Inter ha bisogno di un attaccante di primo livello: Milito, fermo a una presenza in campionato quest’anno (seppur condita con una doppietta nel 7-0 dell’Inter contro il Sassuolo), potrebbe tornare in Argentina a giugno, nel Racid di Avellaneda, club dove ha lasciato un pezzo di cuore; Icardi ha dimostrato di avere grandissime potenzialità, ma anche lui ha bisogno di tempo per maturare ed è spesso alle prese con fastidiosi infortuni che limitano il suo utilizzo. Anche Belfodil ha mostrato buoni spunti quando è entrato in campo, ad esempio contro il Torino, ma l’attaccante algerino sembra più acerbo del suo compagno di reparto di Rosario e quindi potrebbe partire in prestito per farsi le ossa in un club di media classifica. Resta quindi il solito Palacio, di professione seconda punta, ma fenomenale anche quando si tratta di “adattarsi” al ruolo di attaccante centrale. El Trenza però va per i 31 anni e probabilmente non può continuare a sostenere l’attacco nerazzurro da solo ogni benedetta partita: da qui la necessità di trovare un giocatore che metta esperienza, fiuto del gol e peso là davanti al servizio della squadra. Dzeko neanche a dirlo ha nel suo curriculum tutte le caratteristiche richieste, se poi si tiene conto che potrebbe partire per una cifra intorno ai 20 milioni (cifra che avrebbe spento tutte le speranze dei tifosi nerazzurri fino a poco tempo fa ma che non spaventa più dopo l’arrivo di Thohir) l’affare sembra avere tutte le possibilità di andare in porto.
L’Inter ha già in casa il sostituto di Handa: il nome è quello di Francesco Bardi, talento della Cantera nerazzurra ora in forza al Livorno. Il baby fenomeno si è comportato ottimamente nelle sue esperienze al Novara e al Livorno e per lui potrebbe essere giunta l’ora di tornare alla casa madre. La decisione di puntare su Bardi potrebbe aprire un nuovo progetto, fondato sulla valorizzazione dei giovani della Primavera nerazzurra, spesso abbandonati troppo presto ed esplosi definitivamente alla corte di altri club.
PERCHÉ’ NO
La concorrenza rimane comunque altissima per l’attaccante ex Wolfsburg: nell’ordine si sono messe in fila davanti alla porta del City il Borussia Dortmund, alla ricerca di un sostituto di Lewandowski, l’Arsenal, che con la coppia Ozil-Dkezo potrebbe finalmente puntare con decisione alla
Premier League, e il Chelsea, che cerca una punta da affiancare a Torres e Eto’o, dal momento che Demba Ba non convince e potrebbe partire in prestito. Difficile quindi per l’Inter spuntarla tra queste big europee, soprattutto se dovesse scattare un’asta al rialzo. Il Bosniaco poi ha già 27 anni compiuti, non certo un giovane talento tutto da scoprire, come invece imporrebbe la linea guida da seguire sul mercato degli uomini del magnate indonesiano. L’ultimo scoglio è l’ingaggio, che al City corrisponde a 8,5 milioni a stagione: l’idea di Thohir è invece quella di puntare a giovani fenomeni, con ingaggi ancora abbordabili, e di farli crescere in casa.
La partenza di Handanovic infine sarebbe un duro colpo per la retroguardia nerazzurra, spesso alle prese con qualche problema di troppo di autostima: il portierone sloveno in questi due anni è riuscito a dare sicurezza al suo reparto a suon di ottime prestazioni e parate fenomenali. Una sua partenza potrebbe essere controproducente per i suoi compagni di reparto. Un conto è affidarsi ad un numero 1 rispettato in tutta Europa, un altro è avere tra i pali un ragazzo del 92′, pur con un futuro radioso davanti, che potrebbe non avere ancora un carattere abbastanza forte per comandare la retroguardia nerazzurra.
Handanovic-Dzeko, vedremo se questo scambio “s’avrà da fare”…
Jacopo Gino
