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Battlefield 4 e la sua Levolution: la recensione di SC24

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Battlefield 4 logo

Negli ultimi dieci anni, grazie alla crescita del comparto online nei videogiochi e la nascità del gaming competitivo (e-sport), si sono sempre imposti sul mercato gli spara tutto bellici, che fanno proprio del comparto multigiocatore la loro fonte di guadagno principale, grazie a un continuo afflusso di videogiocatori e una proposta che continua ad accrescersi col tempo grazie alla graduale introduzione di contenuti aggiuntivi attraverso patch e, più spesso negli ultimi tempi, attraverso DLC a pagamento. Con un numero di acquirenti così elevato, è normale che i giochi a scontrarsi a suon di vendite siano parecchi; sotto i riflettori troviamo sicuramente Battlefield e Call Of Duty, ormai da qualche anno in lotta per la conquista del podio, con quest’ultimo che è riuscito a mantenersi costantemente in vetta. Con Battlefield 4, dopo l’enorme successo del terzo capitolo, i ragazzi di DICE sono decisi a imporsi definitivamente nel campo degli sparatutto, grazie a una campagna principale degna di questo nome e un comparto multigiocatore che fin da subito ha fatto strabuzzare gli occhi ai fan della saga e non.

DALLA CINA CON FURORE – Quest’anno DICE ha affermato fin da subito di voler puntare molto sulla campagna per giocatore singolo, realizzando una modalità per giocatore singolo appassionante, con sequenze al cardiopalma e una trama che accompagnasse egregiamente il tutto. La trama principale si concentra sulla squadra Tombstone e il giocatore verrà messo nei panni del sergente Daniel Recker: inviati a Baku, in Azerbaijan, dovremo raccogliere dei documenti fornitici da un generale russo in fuga. Da qui la scoperta che l’ammiraglio dell’esercito cinese Chang sta pianificando un colpo di stato in Cina, e ad aiutarlo fanno capolino i Russi, che accusano gli americani  della morte del leader cinese Jin Jié: da qui partirà una serie di eventi che porteranno ad un conflitto armato e che vedranno la nostra squadra al centro di esso; purtroppo la trama pecca in quanto ad originalità, presentando cliché visti e rivisti e lasciando aperti alcuni quesiti che inevitabilmente sorgeranno nella testa del giocatore. La trama però non è la pecca più grande, di fronte ad una IA che andrebbe decisamente rivista: i nostri compagni di squadra non forniscono un grande apporto ai numerosi scontri armati presenti nella campagna, e rimarranno spesso imbambolati o semplicemente al riparo dietro una copertura; stessa cosa per quanto riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici, che si limitano a seguire le loro routine comportamentali e, tolta una buona mira e l’uso delle granate per stanarvi dal vostro riparo, non presentano una grande minaccia: i giocatori più navigati non troveranno alcuna difficoltà nel completare le circa 5-6 ore richieste dalla campagna principale.
A limare in parte il problema dell’IA alleata ci pensa la possibilità di dare ordini ai compagni di squadra, individuano i nemici e contrassegnandoli come bersagli primari: purtroppo questo non basta, e i vostri compagni si limiteranno semplicemente a svolgere l’ordine assegnatoli, senza dare un effettivo aiuto al giocatore.

Una scena della campagna

Una scena della campagna

GUERRA GLOBALE – Se, per quanto riguarda la campagna principale, Battlefield 4 lascia parecchio con l’amaro in bocca, è proprio nel multiplayer che il gioco mostra tutto l’impegno e il lavoro di DICE, che sotto questo punto di vista ha confezionato uno degli spara tutto più belli di sempre. Alle classiche modalità conquista, corsa e team deatmacth, quest’anno gli sviluppatori hanno affiancato 3 nuovissime modalità: Obliteration, Defuse e Domination. Partiamo da Defuse, modalità già presente in altri sparatutto come Call Of Duty e Counter-Strike: due team composti da cinque giocatori si sfidano al fine di piazzare una bomba in uno dei due punte designati; ad alzare il tasso di difficoltà ci pensa sicuramente la dimensione ristretta delle mappe disponibili per questa modalità e l’impossibilità di respawnare fino all’inizio di un nuovo round, fattore che implica la sconfitta nel caso in cui ogni membro della nostra squadra venisse ucciso. Simile a Defuse , Obliteration implementa in seguito a quest’ultima i veicoli, da sfruttare saggiamente per raggiungere la bomba, che respawnare in maniera del tutto casuale nella mappa di gioco: l’obbiettivo delle due squadre che si scontrano è attaccare gli obbiettivi nemici ma allo stesso tempo difendere i propri. Infine abbiamo Domination, che implementa le stesse meccaniche della modalità Conquista, ma senza il supporto dei veicoli e la possibilità di nascere nei pressi delle zone conquistate.
Il lavoro svolto sulle mappe è ottimo, e quest’ultime presentano un level design veramente curato: ad aggiungere ulteriore carne al fuoco ci pensa Levolution, feature implementata grazie al potente motore di gioco Frostbite. Grazie a Levolution, la dinamica delle mappe sarà sempre in costante evoluzione, con torri che crollano e (nel caso di Flood Zone) mappe che possono essere completamente allagate: una aggiunta veramente incisiva, che spesso costringerà i giocatori a cambiare le proprie tattiche in corso d’opera e implica un approccio sempre tattico ad ogni scontro. La distruzione raggiunge un nuovo livello.

Attenti alla testa!

Attenti alla testa!

UN INFERNO DI METALLO – Battlefield 4 offre al giocatore una scelta vastissima di armi, con 7 categorie, di cui 3 usufruibili da ogni classe: un numero enorme, se andiamo a pensare alla quantità di coltelli, tipi di granate e personalizzazioni tra cui scegliere. Personalizzazione vastissima, che va da semplici mirini a impugnature di ogni sorta, e che non tralascia neanche i mezzi, che in questo capitolo tornano più in forma che mai: carri armati, jet e mezzi acquatici, cha in questo capitolo hanno subito un deciso upgrade, che ne migliora l’efficacia e soprattutto l’utilità in battaglia.
Le classi sono sempre 4, e sono rimaste abbastanza invariate rispetto al terzo capitolo: ora però, grazie ai Field Upgrades (potenziabili soddisfando requisisti imposti dal commander) , è possibile personalizzare ancora più nel dettaglio le classi, rendendole più adatte ad un compito rispetto che ad un altro. Grazie all’aggiunta di un quinto posto all’interno dei team  presenti in ogni squadra e una maggiore utilità dello scout, ora equipaggiato con un utilissimo C4, sarà essenziale avere un buon assortimento di classi e collaborare con i propri compagni al fine di raggiungere l’obbiettivo e vincere le partite.
Ma la vera novità è rappresentata sicuramente dal comandante supremo, ruolo relegato a un singolo giocatore per team che abbia raggiunto il livello 10 di esperienza: la possibilità di guidare i propri compagni grazie ad una visuale completa della mappa e di indirizzare attacchi missilistici su singoli obbiettivi rende questa aggiunta estremamente importante, a tratti vitale per la sorte di una battaglia.

Uno screen della modalità comandante

Uno screen della modalità comandante

BELLEZZA DISTRUTTIVA – Graficamente, Battlefield 4 è uno degli spartutto più belli in circolazione. Che sia la campagna per giocatore singolo o il multiplayer, i ragazzi di DICE hanno svolto un lavoro eccezionale, con soldati e fucili dettagliatissimi, un level design ottimo e degli effetti particellari di prim’ordine: Levolution, anche in questo caso, è la ciliegina sulla torta, con esplosioni e distruzioni di palazzi e coperture realizzate in maniera pregevole.
Stesso discorso per il sonoro, che restituisce un feeling delle armi ottimo, con suoni e rumori che variano a seconda dell’ambiente in cui ci troviamo; rimanendo in ambito puramente balistico, anche qui il lavoro svolto è accurato, con proiettili che tenderanno a cadere dopo un certo numero di metri percorsi. Veramente buona anche la colonna sonora, che si adatta ad ogni situazione.

Battlefield 4, graficamente al top

Battlefield 4, graficamente al top

VERSIONI PS3, XBOX 360 – Nelle versioni per console di attuale generazione, Battlefield 4 appare in un certo senso castrato di una parte dell’esperienza che può regalare la versione PC: graficamente non si discosta dal terzo capitolo, ma a volte il gioco su console fa fatica a reggere la distruzione implementata da Levolution. Il gameplay è limitato rispetto alla sua controparte su PC, potendo supportare un numero di giocatori inferiore, con la conseguenza che le mappe, originariamente pensate per 64 giocatori, non vengono mai sfruttate nella propria interezza.
Per vedere il vero Battlefield 4 su console bisogna aspettare le versioni per Xbox One e Playstation 4.

PRO
– Comparto tecnico lodevole accompagnato da un sonoro fantastico
– Levolution è una aggiunta riuscitissima
– Multiplayer profondissimo
– Una quantità spropositata di armi, veicoli e gadget

CONTRO
– Campagna per giocatore singolo deludente
– IA deficitaria

COMMENTO FINALE
Battlefield 4 è tornato in tutta la sua esplosiva bellezza. Il piatto forte è il multiplayer, condito da una marea di modalità e contenuti: quest’anno DICE è voluta andare incontro anche al gaming competitivo, offrendo modalità adatte a partite veloci che non richiedano molte persone. Il gameplay è ancora una volta estremamente tattico, e l’aggiunta di Levolution non fa altro che marcare ancora di più questa caratteristica, con stravolgimenti del level design che aggiungono ancora più profondità al comparto multigiocatore. Peccato per la campagna, veramente dimenticabile: c’erano tutte le possibilità per soddisfare i giocatori sotto questo punto di vista, ma sono miseramente sfumate.
Questo quarto capitolo soddisferà tutti i giocatori in cerca di una esperienza multigiocatore profonda e appagante, condita da un comparto tecnico e da un sonoro di primo livello: i campi di battaglia si riscaldano nuovamente, Battlefield è tornato.

VOTO FINALE (VERSIONE PC) – 9
VOTO FINALE (VERSIONE PS3 / XBOX 360) – 8

Francesco Lorusso

Ragazzo semplice, a cui piace parlare di tutto, grandissimo appassionato di tecnologia. Difendo sempre le mie idee e i miei ideali, ma non per questo disprezzo quegli degli altri. Dite no alla Console War!

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