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Pagelle Inter-Verona, Palacio sugli scudi, l’Hellas si arrende

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Jonathan

L’inter torna a vincere davanti al suo pubblico contro un Verona che a tratti conferma di essere la migliore tra le neopromosse. Risultato pirotecnico e partita divertentissima, di seguito le pagelle di Inter-Verona

Palacio, pedina fondamentale dell'attacco interista

Palacio, pedina fondamentale dell’attacco interista

INTER

CARRIZO 6 – Questa volta passa inosservato, per sua sfortuna. Evita di mettersi nei pasticci facendosi segnare due gol pressochè imparabili, e nulla più. SOBRIO

RANOCCHIA 6,5 – Non facile vincere la sfida di fisicità con l’osservato speciale della casa, Luca Toni. Invertendo un pò il trending negativo, esce dal cilindro una prestazione sicura ed autoritaria, priva di sbavature; la fascia da capitano sembra trasmettergli maggior leadership, maggior responsabilità. AUTORITARIO

ROLANDO 6,5 – Più che il gol, l’highlight di giornata è sicuramente lo stop imperiale fatto a Martinho durante la ripresa, che gli è valso il boato dell’intero pubblico di San Siro. Ripaga la fiducia – piuttosto forzata, vista l’assenza dell’inamovibile Hugo Campagnaro  di mister Mazzarri con egual moneta, gioca con grinta e convinzione. La grande fisicità compensa la tecnica da calzolaio; in certe occasioni, però, meglio avvalersi della prima caratteristica che della seconda, come in occasione del gol. AL POSTO GIUSTO

JUAN JESUS 5 – Sicuramente il meno convincente tra le file nerazzurre. La puntina salta spesso sul vinile e produce qualche graffio di troppo al sound interista, come in occasione del gol di Martinho, propiziato da un’uscita piuttosto superficiale del difensore brasiliano. Troppa voglia di risaltare palla al piede, quando in realtà  Iturbe, lo salta troppo spesso. ANELLO DEBOLE

CAMBIASSO 6,5 – La standing ovation al momento del cambio è il maggior regalo per un giocatore bistrattato da tutti solo pochi mesi fa. Quando si dice che non si finisce mai di imparare: con Walter Mazzarri, nonostante la non più tenera età, l’impressione è che il Cuchu abbia ritrovato nuovamente la voglia di giocare. Intelligente come al suo solito, prodigo di consigli e aggiungiamoci pure la zampata vincente che gli da la bellissima soddisfazione personale del gol. PADRE ADOTTIVO (al suo posto KUZMANOVIC 6 – Diligente, attivo e quantitativo; fa quel che deve fare senza sbavature.)

KOVACIC 6= – Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette. Beh oddio, non così tanto: fisicamente Mateo è messo piuttosto bene. Ma il concetto rimane quello: il ragazzo diventerà un fenomeno, ma c’è bisogno di tempo. Dopo l’exploit dell’anno scorso, il carico di attese sulle sue spalle larghe è aumentato notevolmente col passare del tempo; più che la pressione, però, il croato soffre la forma fisica non ancora ottimale e soprattutto l’adattamento a movimenti e schemi ai quali non è ancora propriamente avvezzo. Ma che abbia, oltre al talento ovviamente, fiducia nei propri mezzi si vede: l’unica cosa che gli serve è, appunto, il tempo. SPAESATO (al suo posto TAIDER SV)

GUARIN 7 – Voto fosse un pelino largo, ma che ci sta in base alla fiducia riposta sul giocatore. Segnali di veri Guarin inducono a pensare che il colombiano si stia finalmente svegliando e si stia preparando a far uscire la belva che è in lui: i suoi break a centrocampo sono efficaci ed entusiamanti, tanta voglia di spaccare il mondo ma accetta che il mondo giri ad una certa velocità e verso una certa direzione. LUNA CRESCENTE

ALVAREZ 6+ – Primo tempo giocato ubriacandosi della ormai solita classe che lo contraddistingue, classe che permette poi a sua volta di ubriacare la difesa avversaria con giocate e dribbling in sicurezza; secondo tempo molto meno brillante e illuminante, ma giustificabile visto il suo recente infortunio. L’impressione però è che all’Inter sia mancato uno così. LAMPADINA

JONATHAN 6,5 – Corre, dribbla, salta: il peso del mondo è nei suoi piedi. E lui inizia a sentirlo, ma soprattutto ad accettarlo. Accettare che a certi livelli il salto di qualità devi averlo già fatto e compiuto: Jonathan se ne sta finalmente rendendo conto, cercando di rimediare al tempo perso fin’ora qui a Milano con prestazioni fiduciose e rilevanti. Se poi il vizio del gol importante gli rimane un pò addosso ultimamente, meglio per i nerazzurri. GARANZIA

NAGATOMO 6,5 – Meglio offensivamente che difensivamente, e questa non è una novità. Per lo meno, se proprio deve sacrificare qualcosa in fase difensiva (poteva coprire molto meglio sul gol di Romulo), che sia per una buona prova offensiva; e così, in effetti, è stato. Scatta e si propone come un dannato sula sinistra, dialoga bene con i compagni e arriva spesso sul fondo; il suo mancato gol col destro a giro finito sul palo è nuova vita più per Cambiasso che per lui, ma lo faccia gioire aver contribuito alle gioie collettive nerazzurre. SCIPPATO MA FELICE

PALACIO 7,5 (MIGLIORE IN CAMPO) – Lui all’appello alle medie non rispondeva nè al nome Rodrigo, nè al cognome Palacio: degnava di uno sguardo la professoressa solo se intramezzava i suoi due nominativi con l’appellazione ‘Fenomeno’. Si dice che la fortuna aiuta gli audaci: ebbene, la sua prestazione è altri livelli sopra l’audacia, solito perfetto faticatore tutto fare, solita intelligenza tattica mostruosa che gli permette di muoversi nella maniera e nei tempi più propizi. Se poi la palla gli capita sul petto e ruzzola in porta, era destino che questa fosse anche la sua notte. SOLO FORTUNA (al suo posto BELFODIL 5= – Avremmoo tanto voluto donargli un SV che sarebbe saputo di “Non ti preoccupare, alla prossima farai di meglio”; la sciocchezza a gara terminata che gli vale il rosso e la squalifica per il prossimo match ci costringe però a dargli un voto numerico, che tiene conto di una prestazione, da subentrato, comunque piuttosto sottotono, a differenza di quanto successo a Torino. INGENUO)

All.MAZZARRI 7,5 – Il fatto che riesca a rilassarsi un pochino giusto al momento del gol del 4-1 la dice lunga sull’attenzione rivolta alla partita dal mister nerazzurro, che la vede lunga sulle distrazione non necessarie in fase difensiva anche nei momenti di principale enfasi nerazzurra. Quando deve riportare la nave in porto, non si fiderebbe neanche se il mare fosse calmo e in cielo volassero gli uccellini. Leggerezze non tollerate a babordo. PUNTIGLIOSO

 

Per Luca Toni ottima prestazione in Inter-Verona

Per Luca Toni ottima prestazione in Inter-Verona

VERONA

RAFAEL 6 – Se gli rimbalzano in rete quattro palloni in maniera alquanto fortuita lui poco può farci, se non rivolgersi a qualche portafortuna migliore. TRADITO

CACCIATORE 4,5 (PEGGIORE IN CAMPO) – Il colpevole dei colpevoli. Equilibra un sorprendente avvio di campionato con una prestazione malvagia: dopo i recenti balletti post-gol, il terzino del Verona continua a ballare anche oggi, ma perché Alvarez e Nagatomo dalla sua parte lo costringono a farlo. Stabilmente fuori posizione, luna decisamente storta. BALLERINO MALDESTRO (al suo posto GOMEZ SV)

MORAS 4,5 – Ci può anche stare la sfortunata deviazione sul primo gol nerazzurro, quello di Jonathan; ma perseverare è davvero diabolico. C’è in ogni rete nerazzurra, appiccicato di colpe come chewingum sotto i banchi universitari. L’espulsione finale è la ciliegina sopra una torta sbattuta in faccia al buon senso. CALAMITA’

MAIETTA 5 – Forse il meno responsabile dei tristi avvenimenti serali, ma neanche nel più eroico dei film può esistere un unico baluardo difensivo contro un’ondata di nemici furiosa e vogliosa del tuo sangue. Cade nella trappola nerazzurra come tutti i suoi compagni di reparto. VITTIMA

AGOSTINI 5 – Anche per lui giornata da dimenticare: tiene colpevolmente in gioco Cambiasso in occasione della rete del 3-1 dell’argentino, e sulla sua corsia spesso viene mandato da Jonathan a ballare coi lupi. STRALUNATO (al suo posto CACIA SV)

DONATI 5 – Soffre terribilmente il pressing e l’aggressività dei nerazzurri a centrocampo, e di Guarin in primis: fa fatica a respirare, figuriamoci a dare aria al gioco veronese, al quale non riesce a dare praticamente nessun contributo. STROZZATO (al suo posto DONADEL 6 – Più pratico quando si tratta di gioco difensivo, anche se la partita è ormai decisa riesce a dar sostanza ad un centrocampo, quello del Verona, decisamente sfilacciato.)

JORGINHO 5 – Stavolta la sua deliziosa abilità dagli undici metri gli è servita a nulla. Come Donati, non riesce a rimanere a galla in un centrocampo sovrastato dai colori nerazzurri; anche caratterialmente sembra patire l’assenza di casa, non risultando capace di imporsi nella manovra giallobù. SPAESATO

ROMULO 6+ – Uno degli ultimi giocatori veronesi a mollare: il gol, certo coadiuvato dalla non proprio sensazionale difesa nerazzurra per l’occasione, ne è un chiaro esempio. Prova ad impegnarsi in ogni contrasto fino alla fine, e nonostante i risultati non siano dei migliori, va premiato comunque per lo sforzo. OPERARIO

ITURBE 5 – Sarà che il palcoscenico era di quelli davvero importanti, sarà che di fronte alla sua probabile futura squadra voleva mettersi in bella mostra, sarà per i paragoni clamorosamente inopportuni fatti con Messi da incompetenti in settimana; fatto stà che la sua voglia di spaccare il mondo spesso gli offusca la vista, e non gli permette di trovare soluzioni secondarie al tiro quando è in possesso palla sulla trequarti. Jesus gli concede tanto dalle sue parti, ma non è bravo a capitalizzare. Per sua fortuna, Iturbe è bravo in generale, e quando accellera dimostra di essere davvero bestiale. EMOZIONATO

TONI 6,5 – Il Re Mida veronese: tocca due palloni in croce, ma in entrambi i casi ne escon fuori assist di notevole fattura. Un filtro, un faro per la sua squadra, della quale si assume la responsabilità di esserne il vero leader; d’altronde, con una tale esperienza a propria disposizione, non poteva essere diversamente. STELLA POLARE

MARTINHO 6,5 – Con la sua rapidità e la sua agilità, è sicuramente la spina nel fianco più dolorosa da sopportare per la difesa milanese questa sera: le sue accellerazioni sono le più pungenti, e sul gol è bravo a fidarsi sia delle proprie capacità che dell’errore altrui, buttandosi a capofitto appena fiutato l’odore di occasione importante. Generoso nel dare il cento per cento fino alla fine. FULMINE

All. MANDORLINI 5,5 – Il bel Verona delle ultime uscite esce piuttosto mal ridotto dalla sfida di San Siro: forse emozionato dalla cornice di Milano, l’Hellas fatica a mettere in campo le sue solite qualità e la sua solita grinta, e difensivamente risulta essere un vero e proprio colabrodo. Mandorlini dovrà sicuramente lavorarci su. APPRENDISTA

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