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Balotelli e la sindrome del gambero: un passo avanti e cento indietro

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Mario Balotelli. L'attaccante rossonero ha appena annunciato la sua paternità.

Balotelli_Europei_Italia-GermaniaLa vita, così come la carriera di Mario Balotelli sembra una roulette russa. Può succedere di tutto, da un momento all’altro: dall’oblio al paradiso, dalle stelle alle stalle. Un giorno ti svegli e leggi di Supermario travolto da un’aura benefattrice e la sera stessa lo becchi a tirare freccette su qualche malcapitato ragazzino della Primavera. Questo è Balotelli, o si ama o si odia.

IL RICHIAMO DELLA FORESTA, LE “BALOTELLATE” – Sembra uno di quei primitivi sbarcati da qualche tribù sperduta e non segnalata nemmeno da google maps, tanto strambe e senza senso sono le cose che fa. Eppure è cresciuto in Italia, da genitori italiani, all’interno dello sport che dovrebbe saper infondere valori di lealtà e condivisione dei valori. L’inspiegabile Balotelli rende ancor più merito all’appellativo quando lo vediamo protagonista di gesti che diventano inusuali per il personaggio che oramai si è creato e cucito addosso, e forse nemmeno gli dispiace. Ieri l’ultima, quando non si è presentato all’incontro col Ministro Kyenge: la presenza era facoltativa, vi era una folta delegazione azzurra ma lui non c’era. Una gaffe diplomatica alla quale sarebbe stato facile porre rimedio scomodando un po’ del suo preziosissimo tempo, lanciando anche un segnale importante per il momento storico che viviamo, ove il razzismo dilaga e lui da “nero” della nostra Nazionale poteva divenire portavoce ed emblema dell’incontro. Nel pomeriggio un messaggio di scuse direttamente mandato al Ministro, la Federazione motivava la sua assenza con un precedente incontro fra i due in passato. Era il maggio 2010 quando il “falso mito” di Supermario prendeva piede: la maglia dell’Inter buttata a terra a fine Inter-Barcellona apostrofando con sguardo ti sfida la Nord “siete tutti figli di…“, l’incontro con Staffelli per un tapiro d’oro (dei tanti) e il sacrilegio di aver indossato la maglia del Milan in un fuori onda quando ancora era giocatore neroazzurro. E che dire degli spari a salve con una scacciacani nel centro di Milano, nel giugno 2010. Nasce qui la figura del “Bad Boy“, subito sconfessata da lui stesso nella conferenza di presentazione al City dell’agosto successivo.

UNA VITA DA LORD – Non farà molto per dimostrarlo: dieci giorni dall’arrivo e distrugge l’Audi A8 in un incidente automobilistico. Poche settimane dopo si fa espellere per un bruttissimo fallo appena dopo aver segnato i primi gol in maglia celeste. Nel dicembre 2010 una violenta lite con Jerome Boateng (fratello del più noto Kevin-Prince), con una quasi rissa in allenamento. Col sbocciare della primavera, due degli episodi più controversi e per certi certi divertenti: incapace prima di indossare una casacca di allenamento facendo impazzire di visualizzazioni il video gettato nella rete. Ma soprattutto il lancio di freccette diretto a giocatori della primavera del City dal balcone della sua stanza. Nella partita con la Dinamo Kiev si fa espellere per un’entrataccia a gamba tesa, il suo padre calcistico Mancini lo apostroferà senza mezzi termini nel post-match come “stupido“. Nell’ottobre del 2011 Supermario riesce persino ad appiccare un incendio nella propria abitazione, giocando coi fuochi d’artificio in bagno. intervenuti prontamente i vigili del fuoco, Balotelli già pensava a come reagire agli avvoltoi dei tabloid che non aspettavano altro per gettare ulteriore fango sulla sua persona. Ebbe subito modo il pomeriggio dopo, United-City 1-6, doppietta di Mario e maglia esibita al primo gol con la celebre scritta “Why always me?“. Bella domanda!

Sono addirittura 31 le “balotellate” che Oltremanica contano, fra nottate “brave”, scazzottate con Richards in allenamento e strattoni violenti con il coach Mancini. Poi la delicata vicenda con la Fico e della paternità mai riconosciuta (argomento serio sul quale non intendiamo entrare in merito), e le accuse persino di spaccio. Balotelli, nel maggio 2010, chiese di farsi accompagnare a Scampia e secondo il pentito De Rosa di assistere ad uno spaccio di droga. Vicenda ben più seria, per la quale Balotelli è stato chiamato dinnanzi ai magistrati, con un processo in corso.

Questo è Mario, “Prendere o Lasciare“, parafrasando il programma co-condotto dalla sua ex Raffaella Fico. Che si ami o si odi.

Orazio Rotunno

 

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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