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Pallone d’oro 2013, Messi stecca la “manita”. Chi è il favorito?
Pubblicato
8 anni fa|

Manca ancora qualche mese per la consegna ufficiale del Pallone d’oro 2013, ma dopo la vittoria della Champions League da parte del Bayern Monaco iniziano già a impazzare le scommesse su chi riuscirà a portarsi a casa il trofeo di miglior giocatore dell’anno.
MESSI E CR7 GAME OVER – Dopo aver vinto la bellezza di quattro Palloni d’oro di fila, dal 2009 al 2012, Lionel Messi potrebbe abdicare lo scettro di re indiscusso del calcio moderno. Nonostante sia ancora lui, a detta di molti, il calciatore più forte dell’intero panorama mondiale, questa stagione la Pulce non è riuscita a stupire come negli anni passati. Certo, i numeri sono ancora una volta da urlo: 46 gol e 14 assist in appena 32 partite in Liga sono stati fondamentali per conquistare il 22° titolo di Spagna. Ma l’eliminazione in semifinale di Coppa del Rey e la batosta rimediata nelle due sfide di Champions League contro il Bayern Monaco potrebbero pesare non poco sulla decisione finale dei giudici. Perché se è vero che Messi può a buon diritto essere considerato il calciatore più forte al mondo, forse addirittura il più forte di sempre, è vero anche che il Pallone d’oro viene assegnato al miglior giocatore di ogni singola stagione. E le due cose non sempre vanno di pari passo. Non approfitterà dell’abdicazione di Messi il suo eterno “rivale” Cristiano Ronaldo. L’attaccante del Real Madrid infatti, considerando i risultati della squadra, non è riuscito a fare meglio del collega argentino. Eliminato in semifinale di Champions League dal Borussia Dortmund, sconfitto in finale di Coppa del Rey dai cugini dell’Atletico e secondo in classifica in campionato. Difficile dunque che il solo ruolo di capocannoniere della Champions (12 reti in 12 gare) possa bastare a premiare l’asso portoghese in una stagione da “zero tituli”.
TANTE POSSIBILI SORPRESE – Il 2013 è un anno dispari. Questo vuol dire una sola cosa: in estate non ci saranno né Mondiali, né Europei. C’è la Confederation Cup, questo è vero, ma la competizione lascia il tempo che trova e difficilmente servirà per decretare il vincitore del Pallone d’oro. Ecco allora che il torneo più importante, quello in cui mettersi in luce potrebbe essere la vetrina decisiva per ambire al premio, non può che essere la Champions League. Bayern Monaco e Borussia Dortmund hanno dato vita a una stupenda battaglia, ma alla fine sono stati i bavaresi a trionfare. Il prossimo club di Pep Guardiola però non ha un vero giocatore simbolo, il Messi o Ronaldo di turno per intenderci: il Bayern ha fatto del collettivo e del gioco di squadra il proprio punto di forza. Questo complica, e non poco, la scelta su chi potrebbe ambire alla vittoria del Pallone d’oro. Arjen Robben, dopo una vita da eterno secondo, è finalmente riuscito a far pace con il proprio pubblico. Ormai quel rigore sbagliato nei supplementari contro il Chelsea è solo un brutto ricordo. Ora è lui l’eroe di Wembley: assist e gol decisivo, la maledizione è finalmente battuta. La speranza è quella della vittoria del Pallone d’oro: sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione perfetta. Occhio però anche al compagno di reparto Frank Ribery: classe indiscutibile, velocità supersonica e tecnica sopraffina. Se non fosse stato per il suo geniale colpo di tacco all’89’ minuto chissà come sarebbe andata a finire la finale contro il Borussia. Dopo il 1998 nessun francese è riuscito più a portarsi a casa il Ballon d’Or: che sia lui l’erede di Zidane?
GERMANIA UBER ALLES – Tanti nomi, un solo vincitore. Mai come quest’anno sarà difficile scegliere colui che conquisterà il Pallone d’oro, ma una cosa è certa. Sarebbe bello, per quanto visto in questa stagione, assistere al trionfo di un calciatore tedesco. L’ultimo teutonico ad alzare il trofeo è stato Matthias Sammer nel 1996, quando indossava la maglia del Borussia Dortmund. Difficile però vedere anche stavolta uno dei gialloneri, Lewandowski, Reus e Gotze su tutti, sbaragliare la concorrenza e accaparrarsi l’ambito premio. Più probabile che il primo posto si tinga di biancorosso. Occhio quindi a quelli che, oltre a giocare con il club tedesco, hanno la Germania nel sangue. A partire da Manuel Neuer, il portiere saracinesca da molti considerato il numero uno al mondo. Dopo aver stupito tutti lo scorso anno in Champions League (parò due rigori su quattro al Real Madrid in semifinale e si prese la briga di realizzare uno dei penalty decisivi in finale contro il Chelsea), l’estremo difensore ex Schalke quest’anno ha incassato appena 38 reti in 56 partite, mantenendo la porta inviolata per ben 29 volte. Altro possibile candidato alla vittoria finale è Bastian Schweinsteiger, centrocampista tutto fare della squadra di Jupp Heynckes. Ma attenzione anche a Thomas Muller: attaccante silenzioso ma sempre presente, incapace di sbagliare prestazione nelle grandi occasioni e vero punto di riferimento per i compagni di squadra. Nella gran bagarre di papabili nomi alla vittoria finale, dulcis in fundo la nostra scelta: Philipp Lahm. Al Bayern Monaco dal 2005, capitano della sua squadra e della nazionale tedesca, il terzino destro classe ’83 coronerebbe nel migliore dei modi una carriera assolutamente straordinaria. Nel 2006, quando nessun giocatore si era distinto in maniera visibile rispetto agli altri, si decise di assegnare il premio a Fabio Cannavaro, autore di un Mondiale praticamente perfetto. Questa volta, a distanza di sette anni, la storia potrebbe ripetersi. Il Bayern Monaco, dopo aver vinto Bundesliga, Champions League e Supercoppa di Germania, può ancora trionfare anche in Coppa di Germania, dove è in finale contro lo Stoccarda. Senza considerare che prima dell’assegnazione del Pallone d’oro i tedeschi affronteranno il Chelsea nella Supercoppa Europea e a dicembre saranno impegnati anche nel Mondiale per Club. E allora, in caso di successo, i giudici potrebbero davvero decidere di premiare il capitano storico della squadra. Con buona pace di centrocampisti e attaccanti.
Matteo De Angelis
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