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Catania, la maledizione Cesarini prosegue

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CATANIA, 11 MARZO – Un altro punto sfumato. Così potrebbe essere riassunta la 28.ma giornata di campionato del Catania. Ancora una volta ciò che fa male non è aver perso con un distacco minimo da una corazzata come la Juventus, come già accaduto nella contestatissima partita di andata, ma aver subito l’ennesimo gol in Zona Cesarini, sin

ZONA CESARINI, SE FINISSE PRIMA LA PARTITA – Come non ricordare il mitico Renato Cesarini, passato alla storia per i suoi gol, non sempre decisivi, negli ultimi minuti dei match. Il Catania ha visto materializzarsi in ben cinque giocatori diversi l’immagine dell’oriundo che ci ha lasciato nel lontano ’69.

Il primo gol in zona Cesarini” della stagione risale alla prima giornata di campionato, disputata all’Olimpico contro la Roma: un ragazzino sconosciuto di nome Nicolas Lopez con una magia proprio al 90’ pareggia il vantaggio etneo, strappando i 3 punti al Catania passato in vantaggio grazie alle reti di Marchese e del “Papu” Gomez.

Qualche giornata più avanti, precisamente la decima, ci pensa Totò Di Natale ad agguantare l’ennesimo 2-2 al 90’.

Alla diciottesima di campionato la formazione di Maran mette piede all’Adriatico di Pescara. La partita sembra indirizzata al pareggio, ma a recupero inoltrato Togni gonfia la rete per la disperazione del popolo rossoazzurro. Gli “ultimi Cesarini” sono noti, dato che il Catania li ha affrontati nelle ultime due giornate: Palacio che regala i tre punti al biscione nerazzurro, dopo un doppio svantaggio con rimonta al dir poco miracolosa (complice la difesa etnea dormiente nei minuti finali, e Emanuele Giaccherini che avvicina sempre più la Juventus al secondo titolo di fila.

Se le partite si fossero concluse prima del 90’ il Catania avrebbe ben 7 punti in più che la proietterebbero al quarto posto in classifica, dove ora si trova la Fiorentina (il match contro i viola alla ventiduesima fu risolto all’88’ da Castro, ndr ), a sole due lunghezze dal Milan e e quattro dal Napoli. Ma il calcio non è uno sport che vive di “se”, i punti  li porta a casa sempre il più cinico, chi sta attento ad ogni singola palla del match.

La malattia della “Zona Cesarini” ormai è una piaga in Sicilia, con il Palermo che avrebbe il doppio dei punti persi dai cugini etnei in fascia di recupero. Ma nonostante tutto il Catania è ancora lì, a sole cinque lunghezze dall’Inter quinta in classifica; dieci giornate per crederci e agguantare un Europa mai cosi vicina. Si riparte dalle sfide perse contro Juventus ed Inter, ottime fino ai minuti finali. Si deve lavorare alla tenuta psicologica di una difesa che cala bruscamente l’attenzione nei minuti decisivi dei match, fiduciosi che l’attacco “impari” da Cesarini come beffare i portieri avversari dopo il 90’.

a cura di Luca Bucceri

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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