Football
Inter, difesa a 3 e attacco da sogno. Le ragioni di una rinascita
MILANO, 22 OTTOBRE – Come cantava il”molleggiato” più noto della penisola, “c’è sempre un motivo“. E dietro la rinascita dell’Inter, ve ne sono due in particolare: la difesa a tre e l’ottima gestione di un potenziale offensivo che non ha nulla da invidiare a chi è in testa. Due fattori con un unico comune denominatore, Andrea Stramaccioni. Serviva trovare il sistema di gioco più adatto con cui spalmare questa Inter, ed il giovane tecnico sembra esservi riuscito. Ora l’unico limite può essere quello di…porsi dei limiti!
NON SOLO CASSANO: UN ATTACCO COSI’ E’ DA PRIMATO – Cassano, Milito, Palacio, Sneijder, Coutinho ed Alvarez. Volessimo fermarci anche ai primi 4, basterebbe per rendersi conto del potenziale nerazzurro. Stuzzicando il mondo bianconero, potrebbe anche dirsi che scambiando i due attacchi la Juve rischierebbe davvero di essere già da quest’anno imbattibile anche oltre confine. Allo stesso modo, per il medesimo giochetto da bar, inserire lo stratosferico centrocampo bianconero in nerazzurro equivarrebbe a completare una squadra a quel punto micidiale, che ha proprio nella mediana il suo tallone d’achille. Ma tornando alla realtà, ciò che resta è un Inter la quale proprio grazie al suo centrocampo di poco fioretto e tanta sciabola riesce a sostenere una fantasia e varietà offensiva invidiabile. Parlare di Cassano ad oggi è troppo facile, Milito segna ma ciò che lo contraddistingue più di qualsiasi altra prima punta è la capacità di fare assist ed essere vero regista d’attacco. E ieri è tornato anche Palacio, un gol pazzesco ed una duttilità che tornerà molto utile a Stramaccioni. Ed in tutto questo c’è fuori un certo Wesley Sneijder, uno che solo un anno e mezzo fa veniva scippato del pallone d’oro dopo aver preso parte a tutte le finali che poteva giocare secondo il calendario Fifa. Col tempo gli emergenti Alvarez ma soprattutto Coutinho potrebbero rendere l’attacco nerazzurro la vera arma in più di una squadra che deve sopperire alla mancanza di qualità in mezzo al campo.
REGISTA O NON REGISTA: QUESTO E’ IL DILEMMA: Da più parti si ritiene la mediana l’anello debole di questa squadra, e non a torto. Un Thiago Motta spesso criticato, ma oggi molto rimpianto, renderebbe l’Inter ad oggi una squadra sicuramente più completa. Ma sicuro che il segreto di questa rinascita non sia proprio l’assenza di un regista in mezzo al campo? Può essere nell’assetto tattico impiantato da Stramaccioni, più utile un Mudingayi o Gargano di uno alla Pirlo? Fermo restando che avere il genietto di Brescia in squadra farebbe fare il salto di qualità anche al Poggibonsi (con tutto il rispetto), anche la Juve di Conte l’anno scorso, passata al 3-5-2, ha dimostrato come inserire lo stesso Pirlo al centro di due intermedi che li garantiscono copertura, come Vidal e Marchisio, dà enormemente i suoi frutti. E allora se non fosse proprio Sneijder quel regista di centrocampo di cui l’Inter potrebbe aver bisogno? Con Cambiasso più uno dei due mastini sopra citati avrebbe sufficente copertura, con il solo obbligo di recupero della zona centrale di centrocampo, magari in pressing sul primo portatore di palla. Ipotesi azzardata ad oggi, che rischierebbe di stravolgee i faticosi equilibri trovati da Stramaccioni. In quel ruolo, alla Hamsik per intenderci, vi è un Guarin che pare l’ideale per doti tecniche, fisiche e tattiche.
LA DIFESA A 3, PRIMA DI TUTTO: TRE COLOSSI PER UN REPARTO – E’senza dubbio il segreto principale delle 5 vittorie consecutive nerazzurre, con un solo gol subito per di più, quello di Romulo con la Fiorentina. La scoperta di Juan Jesus, il recupero di Ranocchia e la collocazione tattica perfetta per Samuel tornato “the wall“. In mezzo a due interni di difesa il muro argentino non deve più spostarsi troppo dalla zona nevralgica del reparto arretrato, ha meno metri da coprire e può sfruttare al massimo il suo senso della posizione, comandando così la difesa. Ai lati due centrali moderni, veloci e potenti, in grado anche con ottimo stile di portare palla. Meglio l’italiano del brasiliano, in questo fondamentale, ma col tempo si può migliorare. Assieme all’arrivo del sicurissimo ed affidabile Handanovic, è il ritorno ad una maggiore sicurezza difensiva il motivo principale di una Inter oggi competitiva.
Se l’Inter sarà meno “pazza” e più pragmatica, come nelle ultime settimane a questa parte, allora si potrà tornare a pensare in grande.
Orazio Rotunno