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Italians play it better – Federico “Kiko” Macheda: un talento esplosivo in lista d’attesa

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Federico Macheda
Federico Macheda

L’esultanza di Macheda dopo un gol

LONDRA, 14 DICEMBRE  – Storie di italiani del pallone che hanno fatto fortuna all’estero e che dell’estero hanno fatto la fortuna. Storie di calcio quindi, e non solo. Momenti di vita e ricordi di giocatori che hanno piantato il tricolore in suolo straniero. Perché forse il rigore e la moderazione non saranno di questo Paese, ma lo stile sì.

Benvenuti a “Italians play it better”. Ogni venerdì alle 10.30 (oggi eccezionalmente alle 15.30). Solo su SportCafè24.

SOLE ROMANO IN TERRA DI ALBIONE –  Ascesa e discesa di un talento nato troppo presto, che ha pagato lo scotto dell’essere acerbo ma che come pochi altri ci ha mostrato cosa vuol dire l’Italia del pallone dentro e fuori le mura nazionali: Federico “Kiko” Macheda è tutto questo ed anche di più.
Nato a Roma nel 1991, ma vissuto a Brindisi, nel piccolo paesino di Torre Santa Susanna fino all’età di undici anni, Federico Macheda si trasferisce definitivamente nella capitale ed inizia a giocare e strabiliare nelle giovanili biancocelesti, percorrendo velocemente tutta la trafila che porta verso la prima squadra. Il ragazzo ha fiuto, sa trattare il pallone e caslciarlo in rete con l’esperienza dei grandi e all’ombra del Cupolone già pregustano un talento fatto in casa.
Ma Macheda attira ammiratori anche dall’estero, soprattutto uno che di potenziali fenomeni se ne intende, Sir Alex Ferguson, ed è così che per la prima volta il nome del calciatore viene alla ribalta sui grandi quotidiani.
Il presidente Lotito fa di tutto per tenere Macheda alla Lazio, ma la legge italiana gli impedisce di tesserarlo in prima squadra con un contratto professionistico fino a 16 anni (all’epoca il ragazzo ne ha appena 15, siamo nel 2007): i 65.000 euro all’anno per 3 anni ed una congrua buonuscita per la famiglia fanno il resto. Come troppi suoi pari, il giovane laziale lascia il bel paese per approdare in Premier League.

ESORDIO VINCENTE – Qui Macheda viene subito aggregato alla rappresentativa Under 18 dei Red Devils di Sir Alex, portandosi a casa, al primo anno, il titolo di capocannoniere (con 12 gol) e la rispettiva Coppa di categoria, battendo in finale i Bolton Wanderers. Ferguson decide che il talento romano è maturo, e nella stagione 2008-2009 lo aggrega in prima squadra, portandolo più volte in panchina. Lo fa esordire in campionato il 5 aprile del 2009 contro l’Aston Villa, a 30 minuti dalla fine, coi Diavoli Rossi sotto per 2-1, e mai scelta del manager scozzese si rivelò più azzeccata. Macheda trascina la squadra alla vittoria e firma il successo al 92′ con un gol straordinario: al limite dell’area appoggia palla all’indietro per Giggs, che sente, fiuta la voglia del ragazzo e lo serve in profondita; Macheda si libera dentro l’area del suo avversario diretto con un colpo di tacco e, senza pensarci, con palla a terra, si abbassa al livello del pallone e inventa un’acrobatica semirovesciata al volo, che si infila all’incrocio dei pali.
Un gol eccezionale, festeggiato nella maniera più bella: corsa per tutto il campo ed abbraccio commosso al padre in tribuna, con sacrosanta ammonizione ma anche con tre punti pesantissimi per il Manchester, che si porta in vetta alla classifica.

IL PELLEGRINAGGIO – Il buon momento di Macheda in Inghilterra continua: due settimane dopo il gol è titolare in FA CUP e, la stagione successiva, farà anche il suo esordio in Champions League, il 3 novembre, nella gara contro il CSKA MOSCA, in cui colpisce anche un palo con un bel colpo di testa.
I problemi per Macheda iniziano ad arrivare nella stagione 2010-2011: il parco attaccanti a disposizione di Ser Alex si allarga, ed il manager capisce che è ora che “Kiko” faccia il definitivo salto di qualità; così lo spedisce a farsi le ossa, ed il giovane talento ritorna in Italia, ma nella squadra e nella stagione più sbagliata.
A prenderlo infatti è la peggior Sampdoria dell’ultimo decennio, che, con un mercato scellerato, ha ceduto in un colpo solo il suo attacco (Cassano e Pazzini) e chiede al giovane romano si sobbarcarserne il peso per tutta la stagione di ritorno. Schiacciato dalle responsabilità, Macheda fallisce miseramente, concludendo una stagione ingloriosa con un solo gol in Coppa Italia (su 16 presenze complessive, quasi tutte da subentrante) e l’onta della retrocessione.
Di ritorno a Manchester, vede il campo con il contagocce e Ferguson gli concede un altro prestito: stavolta in Inghilterra, a gennaio, al QPR, dove, però, presto Macheda s’infortuna e salta tutto il resto della stagione con appena tre presenze e zero gol.

LA STAGIONE ATTUALE – Torna per la seconda volta a Manchester, dove morde il freno all’ombra dei ben più quotati Rooney, Van Persie ed Hernandez e Ferguson preferisce tenerlo, nonostante diverse offerte europee per lui, a marcire in panchina. Si spera che a gennaio il manager dei Red Devils possa dare un’altra chance al talento romano, oppure che, trasferitosi definitivamente, Macheda possa ripercorrere le orme del suo connazionale Rossi, rifiorito dopo l’addio alla squadra dei Diavoli Rossi. Si spera inoltre che un possibile addio possa riaprirgli le porte della nazionale, che Kiko, negli anni d’oro, aveva cavalcato nelle varie Under fino ad arrivare sulla soglia di quella Maggiore, con un totale di 6 reti in 24 presenze, e mostrando ancora poco rispetto a quanto il suo potenziale abbia fatto intuire.

Modestino Picariello

 

 

Polemico, pedante, pignolo, poco fedele al suo nome (la modestia è dannosa se sei consapevole dei tuoi limiti) ma molto al suo cognome ( piccolo bandito, che fugge dai recinti dell'informazione a un coro solo). Perché leggermi? Perché sono chiaro, informato e motivo precisamente ogni mia opinione

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