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Serie B: il Livorno vola con Dionisi, Reggina ferma al “palo”

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REGGIO CALABRIA, 14 OTTOBRE – Il Livorno di Davide Nicola riscatta la sconfitta interna di qualche giorno fa contro lo Spezia espugnando, grazie al tandem DionisiPaulinho, lo stadio “Oreste Granillo” di Reggio Calabria contro una formazione, quella amaranto, che adesso inizia seriamente a preoccuparsi.

GLI SCHIERAMENTI – Nessuna sorpresa tra le fila degli amaranto: il dogma 5-3-2 è nell’aria da settimane ormai, anche se inversioni di tendenze si stentano a vedere. Baiocco, quest’oggi il migliore dei suoi, difende i pali amaranto e davanti a lui, a fare da muro, ci sono Melara e Rizzato come terzini, Adejo, il giovanissimo Ely e Vito Di Bari, invece, nel ruolo di centrali. Cintola ridisegnata causa squalifiche di Rizzo e Barillà, dentro Armellino e Castiglia, quest’ultimo alla prima gara in assoluto della stagione. Confermato, invece, Hetemaj come schermo davanti alla difesa. In attacco il solito attacco poco pungente composto da Ceravolo e Fischnaller. Davide Nicola, invece, conferma il 4-3-3 nonostante l’assenza dell’ultimo minuto di Siligardi, il più in forma dei suoi. Tra i pali Vincenzo Fiorillo, ex di turno. Sugli esterni il giovanissimo Ceccherini (classe ’92) e Gemiti mentre coppia di centrali composta da Bernardini e Lambrughi. In cabina di regia l’ex più atteso, Emerson, affiancato da due mezz’ali come Luci e Belingheri. Schiattarella, recuperato in extremis, va a ricoprire il ruolo di tornante con Paulinho e Dionisi che spesso, durante il corso della gara, si interscambiano la posizione.

ADEJO, DIONISI: BOTTA E RISPOSTA – Un primo quarto d’ora di “melina” tra le due squadre che provano a studiarsi. La Reggina, nonostante sia di scena sul proprio campo e debba fare la gara, preferisce restare coperta per non scoprire troppo i fianchi. Non è dello stesso avviso forse Melara, il più intraprendente, anche se con risultati non eccelsi, tra le fila dei calabresi. I pericoli per gli ospiti arrivano quando Rizzato, esterno sinistro amaranto, riesce ad arrivare al cross. E, nel corso dei primi venti minuti, capita per ben due volte con il capitano calabrese che serve in mezzo dove però Fischnaller non ci arriva. Il Livorno, invece, nonostante schieri un Emerson in cabina di regia, preferisce far partire l’azione dai centrali di difesa. Il primo guizzo che infiamma la gara arriva al 33′. Lambrughi stende Fischnaller sulla trequarti. Ceravolo si incarica della battuta servendo nel cuore dell’area di rigore Rodrigo Ely, scuola Milan. Il difensore brasiliano impatta bene la sfera ma Fiorillo gli dice di no. Bernardini, centrale labronico, dopo essersi perso il classe ’93 amaranto, serve, involontariamente, Adejo con un colpo di testa. Per il difensore nigeriano è un gioco da ragazzi realizzare il più facile dei tap-in. Esplode la gioia allo stadio Granillo, i padroni di casa sono avanti. Gioia che però va scemando qualche minuto dopo. Melara in fase di ripartenza perde un brutto pallone. Dalla rimessa lunga di Gemiti un rimpallo favorisce Emerson. Il numero 27 brasiliano prende palla sulla trequarti avversaria e salta tre avversari servendo, in profondità, l’accorrente Dionisi che, con classe, siede Baiocco e insacca il gol del pareggio. Si va all’intervallo sul risultato in parità con i calabresi che forse avrebbero meritato qualcosa in più.

SI SVEGLIA PAULINHO, REGGINA FERMA AL “PALO” – Nella ripresa Nicola legge bene la gara. Melara nel primo tempo ha avuto troppi spazi liberi, bisogna arginarlo facendo avanzare Gemiti. Così Emerson, che nella scorsa stagione, con la Reggina, era il “libero” della difesa a tre, va a ricoprire il ruolo di centrale nel terzetto labronico. Gemiti e Ceccherini scalano a esterni di centrocampo mentre Luci e Belingheri devono far legna e servire il terzetto offensivo. Scelte sagge di un buon allenatore. Ma il Livorno ha dalla sua anche un po’ di fortuna. Melara, infatti, è costretto a chiedere il cambio, al suo posto dentro D’Alessandro. Gemiti, così, può abbandonare i compiti difensivi per passare a quelli offensivi. Dai venticinque metri coglie una traversa che per poco non spezza le gambe agli amaranto. Stesso destino, pochi minuti più tardi, per Fischnaller: punizione dal limite di Ceravolo, uscita incerta di Fiorillo e l’attaccante alto-altesino, da due passi, spedisce la palla sul montante alto. Illusione per gli amaranto che, qualche minuto più tardi, chiedono un calcio di rigore per fallo su Hetemaj. Bravo Ostinelli a lasciare giocare. Dionisi, al minuto 70, dalla distanza, si vede negare la gioia del gol da Baiocco che si alza in volo e mette in angolo. Sulla ricaduta, il portiere ex Siracusa si fa male, ma poco dopo si riprende. Qualche minuto più tardi arriva il vantaggio ospite: Baiocco sbaglia il rinvio a centrocampo, la palla finisce tra i piedi di Paulinho che aggira facilmente Di Bari e, con un destro a giro, infila la palla dove il portiere amaranto non può arrivarci. La Reggina si demoralizza, non ha la forza per reagire. Ci prova il buon Hetemaj che dalla distanza fa esplodere un destro che colpisce l’incrocio. E’ notte fonda e il Livorno può chiudere la pratica calabrese. Triangolazione Paulinho-Dionisi e rete del numero 8 labronico. Finisce così il posticipo serale, con il Livorno che torna a sorridere e la Reggina che guarda a scenari inquietanti.

Analisi a cura di Antonio Paviglianiti

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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