Football
Juventus, senti Del Piero: “La mia verità: volevo restare”
SYDNEY, 11 OTTOBRE – Tutti vorremmo che le storie d’amore fossero infinite, e poichè non tutte lo sono, quando terminano vorremmo che non fossero mai finite e continuiamo a parlarne e a ricordarne. La storia d’amore che per 19 lunghi anni ha visto legati Alex Del Piero e la Juventus è stata straordinaria, fatta di emozioni, fatta di gol e di serate indimenticabili, vissute negli stadi di tutto il mondo. Anche se alla fine è finita e non nel migliore dei modi, tutti continuano a parlarne, a partire dal protagonista principale.
PRESENTE L’ex capitano bianconero parla da Sydney, sua attuale dimora di vita e di calcio, quinta città al mondo per qualità dell’ esistenza. Parte da li, Alex, da quell’Australia tanto lontana ma tanto sportivamente uguale all’ Europa. “La distanza si sente, te la fa capire il viaggio e il fuso orario. Il calcio, però, accorcia le distanze: anche qui mi fermano per la strada per foto e autografi, non solo gli italiani ma anche gli asiatici o gli europei. C’è gente che quando mi incrocia mi dice grazie e non so perché”. Non è difficile da capire il motivo. Alex è una bandiera del calcio, un essere internazionale, quasi un divo. Atipico però, vista la professionalità e la bontà che lo contraddistinguono. Ecco perchè il vero motivo difficile da scovare è quello che ha spinto la Juve a farlo partire.
AMBASCIATORE La società di Corso Galileo Ferraris ha perso un leader, una bandiera, un campione ed un simbolo. L’ Australia, invece, ha trovato tutto questo in un sol uomo, oltre che un ambasciatore del calcio vero, quello europeo. “E’ un ruolo molto intrigante. Mi fa davvero piacere essere seguito in modo così particolare anche qui. Ci sono studenti cinesi che vengono all’ allenamento, tifosi asiatici che mi hanno anticipato il loro arrivo. Una ragazza siciliana aveva il sogno di vedermi giocare a Torino, non ce l’ha fatta e su twitter mi ha avvisato del suo prossimo viaggio qui. Sto abbracciando il mondo: una sensazione stupenda”.
Nell’ intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, però, c’è un particolare che più interessa ai più. Quando gli chiedono se si aspettava di chiudere cosi la carriera bianconera, lui risponde: “No. Un anno e mezzo fa non l’avrei mai detto. Poi le cose cambiano. Mi resta la grandissima soddisfazione di aver dato alla Juve tutto quello che potevo“. Aggiunge un “indifferente” al comportamento di Agnelli e una frase che è tutta un programma :”Se io fossi stato nel Presidente, alla prima partita della Juve di quest’anno, avrei invitato Del Piero“. A buon intenditore poche parole.
LEGAME Dopo essersi tolto qualche sassolino, con il solito stile d’ uomo vero, Alex torna all’ affetto che alla Juve lo ha sempre legato e all’ amore per i tifosi. Allora rivedi il vero Del Piero : ” Quel giorno i tifosi sono andati oltre. Pensi che me ne hanno parlato anche i miei nuovi compagni del Sydney che videro le immagini in tv. Buffon mi disse “Ti invidio”. Io lo sapevo di essere amato, ma così, beh… Poi vedo il tabellone con il mio numero e mi chiedo: <<Ma davvero devo salutare? Davvero esco per l’ultima volta dallo stadio?>>. Mi inchino verso le quattro tribune, saluto i miei familiari nel palco ed esco. Avrei voluto soffermarmi di più, ma ricorda cosa le ho detto a proposito del senso di responsabilità e del dovere? Ecco. Mi sono detto <<Ale, vai in panchina e basta >> …. Poi però è’ successo che i tifosi mi hanno trascinato in campo“.
Non c’è altro da aggiungere. Uno come Alex manca. Manca alla Juve, manca ai tifosi bianconeri, manca ai tifosi italiani, manca al calcio europeo. La cosa buffa è che l’intervista termina col Pinturicchio che dice : “Ci tenevo a chiarire che non facevo problemi di soldi né di durata. Io volevo solo restare alla Juve“.
Antonio Fioretto