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Juventus Stadium, il silenzio degli “innocenti”: biglietti cari
TORINO, 3 OTTOBRE – Doveva essere il grande evento, dopo un’attesa lunga mille interminabili giorni per rivedere a Torino la competizione dalle grandi orecchie. E invece, è stata l’occasione per mostrare al continente, per l’ennesima volta, la faccia più brutta del calcio italiano. Stadio colmo, ma di seggiolini vuoti, silenzio assordante e insulti fra un settore e l’altro di tifosi della stessa squadra. Quanto di peggio si poteva offrire. Welcome to Italy, Champions League!
BIGLIETTI ESAGERATI, STRISCIONI VIETATI: A PAGARE E’ANCHE LA SQUADRA – Già con Milan-Anderlecht non si era dato un grande spettacolo, con un S.Siro mezzo deserto e l’Italia ancora esposta al macello. Ieri, per motivi differenti, il risultato non è stato diverso. La partita inizia in un silenzio che fa tanto rumore, per gli standard che fino ad allora avevano contraddistinto lo Juventus Stadium in termini di decibel. E a pagare, è anche la squadra. Forse eccessivo l’alibi ricercato da Bonucci, il quale spiega il pessimo approccio alla gara con ” l’essere rimasti spiazzati dall’indifferenza dei tifosi “. Una grande squadra, e dalla grande mentalità, dovrebbe scendere in campo con l’atteggiamento e la cattiveria giusta a prescindere dall’incitamento di chi è sugli spalti, e forse più che mai ieri si è potuta avvertire l’assenza di Conte e del suo temperamento in campo. Due i motivi del silenzio, poi spiegato con uno sciopero del tifo: biglietti carissimi, 40 euro al pezzo per un posto in curva. E limitazione dei bandieroni, uno esponibile per gruppo di tifosi. Motivo, scarsa visibilità cotnestata dagli altri spettatori sugli spalti. Si apprende da una nota, sul sito della tifoseria: ” Questo è quanto vi meritate, la società ci vuole addomesticati! “. Salvo rompere, questo silenzio, nel finale, quando si è accesa una diatriba fra settori, dove la tribuna ha fischiato la curva per lo scarso incitamento, e di tutta risposta si sono visti recapitare fischi e urla al coro ” la curva siamo noi “. E si prevede una protesta ad oltranza, se le cose non cambieranno.
Non c’è niente da fare, questo calcio italiano ogni giorno di più continua a sprofondare, e a ledere un immagine di sè sempre più lontana dai fasti del passato, ora derisa e diffidata da chiunque alll’estero. E il sorpasso nel ranking del mediocre campionato portoghese sembra essere la conseguenza minore.
Orazio Rotunno