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Italia, bocciato il trequartista: manca Cassano, tutti pazzi per Insigne

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MODENA, 12 SETTEMBRE – Sarà la fatica nelle gambe post-ritiro, la voglia di risparmiarsi in vista delle prossime 7 gare in 20 giorni con i propri club e qualche scelta discutibile del ct, ma questa Italia sembra lontana parente di quella che 2 mesi fa appena sfidava la Spagna nella finale di Euro 2012. Cosa c’è alla base di questa metamorfosi? Quali i motivi di un passo indietro tanto evidente?

FISICAMENTE INDIETRO, CONFUSIONE TATTICA E SCELTE AZZARDATE – Prandelli ha provato a motivare le due scialbe partite con una preparazione fisica “storicamente latitante” nel mese di settembre. Non vi è dubbio che in parte sia vero, e possa giustificare la poca brillantezza degli azzurri, ma arrivare oltre il 90esimo con un solo gol sopra il Malta, che annovera fra gli altri giocatori non professionisti, merita ben più ampia analisi. Tutti i contrasti, o buona parte di essi, sono stati vinti dai maltesi, ed è questa la prima discriminante su cui riflettere. E’mancato dunque il recupero sulla seconda palla, che spesso consente di cogliere di sorpresa la difesa avversaria quando è ben arroccata dietro, trovandoci dunque costretti ogni qual volta ad impostare con difesa schierata e dieci uomini dietro la linea della palla. ” Non voglio trequartisti, ma giocatori che attacchino la profondità “, chiaro messaggio post-partita, ma al quale ci si poteva arrivare prima. Vero che l’Italia ha sempre schierato un uomo dietro le punte, ma mai di ruolo vedi Thiago Motta o Montolivo. Ciò consentiva agli azzurri grande possesso palla e superiorità a centrocampo, in quanto il falso n.10 arretrava in mediana e consentiva ad una delle due mezzali, sorpattutto Marchisio, di tagliare continuamente ed inserirsi a sorpresa fra le linee difensive avversarie. Con Diamanti di ruolo gli spazi si sono chiusi, tutti imbottigliati al centro e nessuno che si inservia senza palla viste le due punte ed un fantasista da sostenere. Bocciato il 3-5-2, difesa ballerina e impossbilità nello sfruttare una variante importante della Nazionale stile-Euro 2012: la capacità di impostare da dietro nel caso in cui Pirlo sia marcato a uomo. I vari Bonucci e Barzagli sono maestri in questo, ma con una difesa a 3 diventa difficile e rischioso portare troppo palla, spece in avanzamento.

Osvaldo e Destro sono due attaccanti moderni ma, se giochiamo col trequartista, diventano dei punti di riferimento“, afferma Prandelli. Vero, ma non hanno, per quanto moderni, la capacità di Cassano e Balotelli di giocare fuori dalle zone di competenza e creare dunque imprevedibilità alla manovra. Il barese che si allargava sulla sinistra liberava spesso Supermario al centro della difesa, trovandosi spesso con un solo uomo da superare, diventando uomo assist fondamentale per gli inserimenti del centrocampista o del terzino in sovrapposizione. Destano curiosità in tale ottica le prossime convocazioni del ct: se quella di Balotelli pare una chiamata scontata, bisognerà capire Cassano che ruolo e quale futuro potrà ricoprire in questa Nazionale. Tatticamente la coppia dei due “bad boys” ha fatto le fortune dell’Italia recente, ed in termini strettamente tecnici, sono il top del calcio italiano in questo momento, escluso Totti non convocabile. In attesa dell’esplosione di Giovinco, e della consacrazione di un ottimo Insigne, riaffidarsi alla “strana coppia” sarebbe il primo passo per ritrovare la vecchia Italia.

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Orazio Rotunno

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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