La Caduta degli Dei
Carini, tra promesse misteriosi e quel famoso scambio
La carriera enigmatica di Héctor Carini tra Juve, Inter e Cagliari: promesse disattese, errori clamorosi e uno scambio ancora senza spiegazioni

Juventus, Inter e Cagliari: questo il percorso italiano di Hector Fabian Carini. Il rendimento però è stato tutt’altro che idilliaco. Ma ci sono storie, misteri e cose forse un po’ difficili e da capire, se non addirittura incomprensibili, tutte da raccontare e da spiegare.
Tra perle, zero presenze e papere
Classe 1979 e nativo di Montevideo, è cresciuto nel Danubio. Nel 1997 è già cominciato il suo cammino in Nazionale. La sua carriera si caratterizza per una strana dicotomia: grandi prestazioni con la Celeste e papere con i club. Grande protagonista al Mondiale Under 20 in Nigeria, con parate decisive negli ottavi contro il Paraguay nella lotteria dei rigori. Il passo successivo è stata la Copa America con i grandi ed è ancora una volta decisivo ai calci di rigore nella semifinale con il Cile. Dopo tutto ciò, l’estremo difensore è diventato oggetto di interesse di molti top club. A spuntarla è stata la Juventus, dove è approdato a gennaio 2001. In bianconero ha avuto la possibilità di trovare una colonia uruguaiana (Paolo Montero, Daniel Fonseca e Fabian O’Neill) e ha potuto allenarsi con il suo idolo Van Der Sar. Sembra l’inizio del sogno e dell’ascesa.
Le previsioni però si sono rivelate totalmente errate. Arrivato in Italia a 21 anni, Carini ha collezionato con i torinesi soltanto sei presenze in Coppa Italia e 2 in Champions League, dove si è almeno levato la soddisfazione di parare un rigore a Henry. Ha vinto uno scudetto senza mai scendere in campo in Serie A. Ma intanto, nel 2002, ha comunque giocato il Mondiale. Si è trasferito in prestito allo Standard Liegi, ma è stato nell’estate 2004 che è accaduto qualcosa di impensabile. Infatti l‘uruguaiano si è trasferito all’Inter in uno scambio con Cannavaro. E quello che è accaduto è storia.
L’Inter e la discesa
Infatti il difensore, alla Juve, ha superato i problemi fisici che hanno caratterizzato la sua avventura interista, tornando al top. Il portiere uruguayano in nerazzurro è invece stata, di fatto, una vera e propria meteora, scendendo in campo solo nove volte. E di certo il rigore parato con il Messina non poteva bastare. Il Cagliari è stata per lui una sorta di ultima speranza. Ma l’estremo difensore è stata anche sfortunato, capitando in Sardegna in una delle stagione più travagliate della storia dei rossoblu, che quell’anno hanno cambiato ben quattro allenatori (Tesser, Arrigoni, Ballardini e Sonetti). Per di più il portiere Carini ha collezionato papere e prestazioni negative, finendo così ai margini. Ed è stato ormai vero declino. Gli spagnoli del Murcia, i brasiliani dell’Atletico Mineiro, gli uruguaiani del Peñarol, gli ecuadoriani del Deportivo Quito e la Juventud non gli hanno regalato una vera e propria rinascita. E poi nel gennaio del 2017, quando si è appena trasferito ai Wanderers, sono arrivati i problemi alla schiena, che l’hanno costretto a dire basta.
Insomma, promesse e aspettative non mantenute, come tante volte accaduto nella storia del calcio, con in più però uno scambio difficile da capire e da comprendere. Dopo il ritiro, è stato opinionista a Fox. Ma su di lui rimangono, ancora oggi domande, dubbi e cose tutte da capire. Ma soprattutto anche un po’ di delusione e amaro in bocca.
