La Caduta degli Dei
Francesco Coco, tra nuovo Maldini e tanto gossip

Il nome di Francesco Coco può dire tantissimo, e non solo agli appassionati del dorato mondo del pallone. Infatti molto spesso si è trovato al centro di voci di gossip, di cronaca rosa e anche qualche piccolo scandalo. Ma come può essere descritta la sua carriera, senza scivolare troppo nel chiacchiericcio? Non resta che entrare nello specifico e nl dettaglio. Perché da raccontare c’è davvero tantissimo.
Coco, dagli inizi all’esplosione
Classe 1977, entra da giovanissimo nella Primavera del Milan, dove si capisce che la sua collocazione è sulla fascia sinistra. Il suo debutto in prima squadra è a dir precoce ed è datato 1995, anno in cui arriva anche il primo scudetto. E sulla panchina dei rossoneri, all’epoca, c’è un certo Fabio Capello. Insomma, l’inizio sembra essere davvero quello di un predestinato. Per maturare va in prestito al Vicenza, dove vive la grande in esperienza in Coppa delle Coppe, sotto la sapiente guida di Francesco Guidolin. Ai veneti non trova però grandissima continuità, con giocatori più esperti che molto spesso gli vengono preferiti. La sfortuna è poi dietro l’angolo, con un brutto infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro. La sua caparbietà e voglia fanno però la differenza e la sua definitiva rinascita arriva al Torino, 1999/2000: 22 presenze e una buona impressione, nonostante la retrocessione.
Le conferme giungono poi con l’Under 21, con cui vince un Europeo, e con un ritorno al Milan. Con Zaccheroni è tempo di esplosione definitiva: Coco raccoglie, in un certo senso, l’eredità di Maldini, con cui quest’ultimo che viene spostato al centro. 44 presenze, quattro gol e la notte magica contro il Barcellona, con tanto di assist a Bierhoff: questi i numeri e i fatti della sua consacrazione. Insomma, tra 2000 e il 2001 vive quello che può essere definito l suo anno più bello dal punto di vista professionale e meramente calcistico.
Dall’inizio del gossip al ritiro a 30 anni
I primi problemi iniziano nell’estate del 2001, tra paparazzate, insistenti voci di gossip sulle sue relazioni amorose e tanto altro. Insomma, la carriera del siciliano pare passare in secondo piano, o comunque ne esce condizionata. Il non idilliaco rapporto con Terim lo porta per di più a lasciare il Milan, trasferendosi al Barcellona. Le cose in Catalogna non vanno poi così male, con 33 presenze, ma il dominio del Real Madrid è un neo non da poco. Ed ecco che passa all’Inter, dove vive di alti e bassi. Il motivo alcuni problemi fisici, di cui parla lui stesso in una recente intervista a Gianlucadimarzio.com: «Tutto è cominciato nel novembre del 2003, con un dolore fortissimo alla gamba sinistra e nella zona lombare. Lo staff medico suggerì una piccola operazione per disostruire il nervo. Qualcosa andò storto, perché rimasi fuori un anno e tre mesi, quando i tempi stimati di recupero erano di 40 giorni. Per me è stato un periodo terribile».
L’esperienza con l’Inter termina dopo tre stagioni. Il resto è storia che forse alcuni conoscono bene: la delusione al Mondiale 2002, l’avventura al Livorno con la rottura del crociato, il breve ritorno in nerazzurro, i tentativi sfortunati all’estero e il ritiro a 30 anni. E poi qualche avventura televisiva e un academy per i più giovani aperta a Napoli. Nonostante il calcio gli abbia regalato fama e soldi, ci sono stati anche momenti di delusone e sconforto. Perché per chi è stato definito il nuovo Maldini ci si poteva immaginare qualcosa di diverso.
