Serie TV
Vincenzo Italiano: l’allenatore fagocitato dalle sue idee

Vincenzo Italiano si sta giocando malissimo la sua grande chanche. L’ex allenatore della Fiorentina aveva accettato la proposta del Bologna per misurarsi con la Champions e provare a compiere uno step in più nella sua carriera. Vero, i felsinei non sono comunque un top club, ma hanno dietro una società solida e il miglior Ds per distacco della serie A. Italiano aveva la grande chanche per dimostrare il suo valore e mettere a tacere i detrattori che gli rimproverano di essere troppo integralista. I primi tre mesi però, sono stati un autentico disastro. Un solo successo in 11 gare tra serie A e Champions e l’impressione che il Bologna abbia una crisi di rigetto verso le sue idee.
Italiano vittima del suo personaggio
Vincenzo Italiano si è guadagnato la nomea di “Iraniano” diventando una sorta di Idolo della pagine facebook “La ragione di Stato”. Gli autori di questa pagina hanno coniato l’espressione “sconfitta propositiva” per sottolineare ironicamente il suo stile di gioco, votato all’attacco, ma che troppo spesso lascia enormi buchi dietro. Italiano con la Fiorentina ha raggiunto tre finali (una di Coppa Italia e due di Conference League), ma è sempre caduto sul più bello e sempre per una clamorosa topica difensiva. Niente di diverso da quanto sta accadendo ora alla guida dei rossoblù. Il pareggio con il Genoa ha messo a nudo tutti i difetti di una squadra incapace di gestire il risultato e la successiva sconfitta con l’Aston Villa ha dimostrato una volta di più la fragilità dei rossoblù. Le squadre di Italiano hanno due grandi difetti: concretizzano poco e sono fragilissime dietro. Tutte cose confermate in questo inizio di stagione. Attualmente in serie A gli uomini di Italiano hanno segnato 9 gol subendone 11, mentre in Champions Orsolini e compagni ancora riescono a timbrare il cartellino, ma hanno subito 4 gol.
La debolezza del turnover
Altra caratteristica di Italiano è il turnover esasperato e molte volte senza senso. L’allenatore ha preso l’abitudine di cambiare giocatori di partita in partita, a suo dire per alzare il livello della competitività. Così facendo, però, ottiene l’effetto contrario, finendo per non far attecchire l’intesa e i meccanismi di gioco. Il risultato è che troppo spesso si commettono errori individuali e di gruppo, frutto dell’incertezza e del mancato amalgama. Il turnover eccessivo, infatti, finisce per togliere certezze anche a livello mentale ai giocatori, consapevoli del fatto che, anche se giocheranno bene, la prossima partita potrebbero non giocarla.
Il grande problema di Italiano è quello di tutti i tecnici integralisti: l’incapacità di andare oltre le proprie idee e di aggiornarsi. Tuttavia, questa volta qualcosa dovrà inventarsi perchè il rischio è quello di perdere quanto di buono fatto negli ultimi quattro anni. E’ evidente che la dirigenza non è contenta del rendimento della squadra e già i primi nomi iniziano a circolare. Se il Bologna continuasse a collezionare passi falsi la sua esperienza finirebbe. In questo caso, cambiare sarebbe volontà di crescere e non venire meno alle proprie idee.
Davide Luciani
















