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Lucas Beltran: il vikingo senza animus pugnandi

Lucas Beltran due estati fa era sbarcato a Firenze con le stimmate del grande bomber. L’argentino proveniva dal River Plate e i paragoni importanti su di lui si sprecavano. La Fiorentina investì fortemente sul suo cartellino, convinta di essersi portata a casa un potenziale crack. Un anno dopo i dubbi sull’argentino sono parecchi. Italiano, dopo averlo provato per qualche gara come centravanti, la scorsa stagione decise di schierarlo stabilmente trequartista dietro Belotti. In quella posizione l’argentino fece vedere qualcosa di buono, ma non tanto da convincere appieno. Questa estate sono arrivati addirittura due trequartisti, Gudmundsson e Colpani a occupare le zolle di campo del Vikingo, mentre Kean ha preso il posto da centravanti. Risultato: Beltran ha giocato appena 88 minuti in serie A e 104 minuti in Conference League con scarsi risultati.
Beltran, qualità senza cazzima
Beltran è un giocatore che ha indubbie qualità tecniche, ma queste da sole non bastano. Ciò che manca al giocatore è la cattiveria per imporsi e andare su ogni pallone. La storia è piena di giocatori di indubbie doti tecniche che non sono mai riusciti a esplodere per cause di un carattere troppo fragile. Beltran va in quella direzione. In questo momento il giocatore non è nè carne, nè pesce. In questo inizio di stagione Palladino gli ha concesso tre chanche da titolare in tre posizione diverse: punta, trequartista dietro la punta, trequartista di destra. In tutti e tre i casi l’argentino ha fatto flop. Risulta evidente come l’investimento fatto dai Viola due estati fa rischi di sfumare. Beltran continua a vagare per il campo, totalmente spaesato, non solo privo di collocazione tattica, ma anche del necessario nerbo per una sfida così arduo.
Serve una scossa
Lucas Beltran ha una sola chanche di rimettere in piedi la sua carriera a Firenze: dimostrare di avere la necessaria cazzima per meritarsi una maglia da titolare. La sua collocazione è solo uno specchietto per le allodole. Il problema è tutto del giocatore. In campo l’argentino è evanescente e questo centra poco sul suo ruolo. Beltran dimostra di essere un giocatore mentalmente fragile e non adatto, non tanto alla serie A, ma al calcio di alto livello in generale. Spiace per il ragazzo, ma tocca a lui dimostrare di valere. Le chanches le ha avute e le ha tutte sprecate. Ora alla Fiorentina la concorrenza è aumentata e se lui non si dà una svegliata, rischia di salutare già a gennaio. Del resto, un vikingo senza animus pugnandi è un guerriero inutile.
Davide Luciani















