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Fikayo Tomori: il muro inglese che si è sgretolato

Fikayo Tomori è stata una delle grandi intuizioni di Paolo Maldini. L’inglese, arrivato tra lo scetticismo generale nel gennaio 2021, si è rapidamente preso la titolarità del Milan, fino a diventare un punto fermo della rosa. Tuttavia, nelle ultime stagioni il suo rendimento è stato altalenante, fino a degenerare in questo inizio di stagione.
Nonostante gare sconcertanti, Fonseca lo ha sempre considerato intoccabile, anche a discapito di Pavlovic che, nelle prime gare, aveva dimostrato di poter avere un impatto importante in squadra. La scelta di far fuori il serbo per puntare su Gabbia e Tomori si sta rivelando un boomerang, ma non per il rendimento dell’italiano. E’ l’inglese che ha avuto un down nelle prestazioni. Anche la scena del secondo rigore, quando ha tolto il pallone a Pulisic per consegnarlo all’amico e connazionale Abraham non ha aiutato la sua immagine.
Tomori, grande bluff o involuzione?
Il Milan si interroga su Tomori. Il giocatore è stato per un paio d’anni uno dei centrali più forti della serie A. Era un giocatore dominante che lasciava poco spazio agli attaccanti. Tuttavia, il suo valore è andato via via abbassandosi. Già nella scorsa stagione l’inglese aveva perso molte delle sue certezze in termini di marcatura, ma in questo inizio di stagione è stato semplicemente disastroso. Fonseca fino a questo momento non l’ha mai messo in discussione, ma l’ultima gara, per prestazione e comportamento, merita una riflessione.
Tomori non è più la colonna di un tempo. In panchina c’è Pavlovic che ha già dimostrato di essersi già perfettamente calato nella nuova realtà. Ha senso continuare a dare fiducia all’inglese?
Il dubbio che Tomori non sia così dominante come è apparso nei primi anni c’è. Tomori si sta giocando tutti i bonus che ha accumulato in questi anni. Ora è necessario che dimostri qual è il suo reale valore perchè già diversi critici lo accusano di essere un difensore fisico, ma tatticamente inadeguato. L’ex Chelsea è chiamato a dare delle risposte al più presto. Questo Milan non può permettersi di aspettare nessuno, neanche un pilastro che, però, continua a sgretolarsi.
Davide Luciani















