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Perché Luciano Spalletti rinnega le sue idee per riprendersi la Nazionale?

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Quello tra Luciano Spalletti e l'Italia è un rapporto nato all'improvviso e proseguito con diverse burrasche.

Quello tra Luciano Spalletti e l’Italia è un rapporto nato all’improvviso e proseguito con diverse burrasche. Luciano era giunto al capezzale dell’Italia abbandonata da Mancini con idee chiare: ripetere in azzurro la Grande Bellezza vista sotto il Vesuvio. Il cammino verso l’Europeo e la successiva spedizione in Germania hanno certificato il fallimento di questo progetto. Il Ct avrebbe voluto proporre una sorta di 4-2-3-1 con il trequartista che sarebbe dovuto arretrare per dare manforte ai due centrocampisti e i terzini che in fase di possesso avrebbero giocato sulla linea dei centrocampisti. Tutto ciò è rimasto mera teoria. La “colpa” è di un movimento, quello italiano, ormai impostato con il 3-5-2 e dove i giocatori della squadra più forte, l’Inter, adottano da anni questo sistema.

Spalletti: abiurare per non mollare

Spalletti si è reso conto nel corso dell’Europeo che la sua idea di gioco era stata rigettata dalla squadra, ma non ha saputo correre ai ripari in corsa. Nell’ultima conferenza stampa tenuta ha però dichiarato di aver studiato il 3-5-2 e che la Nazionale adotterà questo sistema. A qualcuno queste parole hanno riportato alla mente quelle dette circa un anno fa da Mazzarri che, in un’intervista al Corriere dello Sport, dichiarò di essersi aggiornato studiando Spalletti, salvo poi naufragare miseramente quando fu chiamato al capezzale del Napoli per replicare il gioco spallettiano. Nessuno si augura che Spalletti finisca come Mazzarri, ma quando si adotta un modulo che non si sente nelle corde il rischio è che la squadra si trovi spersa. A Spalletti il compito di smentire gli scettici.

Squadra senza fantasia

Uno dei limiti di questa Italia è la totale mancanza di fantasia. Spalletti è costretto a fare un centrocampo di corsa, puntando sulla fisicità dei vari Frattesi, Barella e Brescianini. Manca però l’uomo che inventi la giocata. In avanti abbiamo tutti centravanti abili a finalizzare, ma inadatti ad inventare la giocata. Per una nazionale che aveva fatto del fantasista il suo marchio di fabbrica si tratta di un sonoro passo indietro. Proprio per questa mancanza di fantasia è necessario trovare soluzioni. L’Italia è una squadra con un buon centrocampo e una buona difesa, ma in attacco latitano tutti i ruoli, dagli esterni ai centravanti. Da qui le difficoltà di Spalletti. A questo punto il Ct deve metterci del suo e costruire tatticamente una squadra che sopperisca con altre doti alla mancanza di imprevedibile. Il compito non è semplice, ma non è neanche accettabile vedere una squadra spaurita e in balia degli avversari come quella degli europei. Qualcosa deve cambiare. Spalletti ci sta provando: vediamo se ci riuscirà la Nazionale.

Davide Luciani

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