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La Caduta degli Dei

Dalla parte di Pablo Daniel Osvaldo

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Osvaldo

“Devo fare alcune confessioni sulla mia vita. Per me è difficile ma credo sia arrivato il momento, sento la necessità. Da tempo lotto contro la depressione che mi ha portato ad alcune dipendenze, alcol e droga, sento che la vita mi sta sfuggendo di mano”.

A parlare così è Pablo Daniel Osvaldo, ex calciatore, tra le altre, di Juventus, Roma e Fiorentina. Una confessione forte, dura, difficilissima. Una richiesta di aiuto, che come vedremo non è rimasta inascoltata. Ma che deve fare riflettere. Mentre scriviamo ci scorrono nella mente le immagini di Osvaldo, da calciatore prima, da musicista poi quando aveva provato a entrare nel mondo dello spettacolo. Lo vediamo che sorride, felice, sicuro. E invece dentro qualcosa già iniziava a farse strada.

Daniel Osvaldo. Fonte foto: Mediaset Infinity

Daniel Osvaldo. Fonte foto: Mediaset Infinity

La carriera di Osvaldo

Argentino, precisamente di Buenos Aires, dove nasce nel 1986, ma naturalizzato italiano, Osvaldo inizia la sua carriera professionale nel 2005 con il Club Atlético Huracán in Argentina, prima di trasferirsi in Europa nel 2006 per giocare con l’Atalanta. È poi passato alla Fiorentina nel 2008, dove mette a segno 24 gol in 54 presenze. Poi l’approdo al Bologna, all’Espanyol e infine alla Roma, 28 centri in 57 presenze nella capitale, il Southampton, il Boca Juniors e il Porto, l’Inter e la Juventus.

Osvaldo. Fonte Foto: Corriere.it

Osvaldo. Fonte Foto: Corriere.it

La richiesta di aiuto

Quando appende gli scarpini al chiodo, nel 2016, inizia forse il periodo più brutto. È già successo ad altri calciatori, abituati alle luci della ribalta, alla folla degli stadi, ad un mondo dorato in cui si è protagonisti e poi, velocemente, si viene lasciati da parte. E ci si ritrova soli, con i propri fantasmi, le proprie debolezze. “Quello che voglio raccontare e condividere con voi è che sto facendo un trattamento psichiatrico, sto prendendo medicine, ho una malattia specifica, perdita di autostima, depressione e molte volte torno alle mie dipendenze, cado nell’autodistruzione. Ma non riesco ad uscirne”.

Così Osvaldo mette a nudo le sue, di fragilità. “Vivo solo chiuso in casa, non vado da nessuna parte, non mi interessa alzarmi dal letto, uscire dalla mia camera, mangiare. Sono caduto in dipendenze molto brutte che hanno solo peggiorato la mia depressione, mi fa soffrire non aver voglia di condividere le cose con la mia famiglia, i miei figli. In passato sono stato un calciatore top, ero una persona completamente differente, orgogliosa e sicura di sé. Questa è una persona che non riconosco”. In molti hanno manifestato solidarietà al calciatore, amici, ex compagni. E negli ultimi giorni anche una società gli ha offerto ufficialmente la disponibilità di allenarsi. È il Club Atletico Talleres, in Argentina. E chissà che non possa essere questo il primo passo per la risalita. Anzi no, il primo Osvaldo lo ha già fatto: quello di averne parlato.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

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